Tutti i colori del Bianco
“Tutti i colori del bianco” in Almach Art Gallery rappresenta un momento in cui la somma delle energie di ciascuna opera esposta avvicinerà lo spettatore alla percezione del bianco assoluto.
Comunicato stampa
Dipingere uno spazio bianco dove nulla è disegnato:
questo è il più difficile compito della pittura.
Ike no Taiga
L’irraggiungibilità del bianco assoluto da un punto di vista pittorico trova riscontro allegorico nella cultura occidentale che lo associa a dimensioni ultraterrene. Il contributo di ogni artista in mostra è stato quindi eccezionalmente ambizioso ed impegnativo. “Tutti i colori del bianco” in Almach Art Gallery rappresenta un momento in cui la somma delle energie di ciascuna opera esposta avvicinerà lo spettatore alla percezione del bianco assoluto.
La fisica insegna che il colore è la somma positiva di rosso, giallo e blu.
Johann Wolfgang Goethe sosteneva tuttavia che i colori non potessero essere spiegati soltanto meccanicamente, bensì che dovessero trovare un riscontro anche nella poetica, nell’estetica e nella psicologia. Negli esercizi yoga visualizzare il bianco durante la meditazione è potente segno del raggiungimento di una connessione con il proprio sé superiore e dell’ingresso in una fase di risveglio spirituale.
Diversi artisti del Novecento hanno sviluppato delle riflessioni riguardo al suo significato simbolico. Per Kandinskij, “colpisce come un grande silenzio che sembra assoluto”, è un colore muto in cui il suono è ridotto al minimo.
“Quadro bianco su fondo bianco” (1918) è altresì considerata l’opera d’arte maggiormente rappresentativa della ricerca geometrica di Kazimir Malevic. Il quadrato, che sembra muoversi all’interno della composizione, sfuma in una dimensione non percepibile con i sensi e il bianco diventa il luogo in cui l’artista raggiunge l’assoluto e l’energia pura del cosmo.
Nell’Italia degli anni Sessanta, Lucio Fontana si lanciò verso l’infinito con i suoi tagli, espressione di una forte spiritualità, rappresentata per antonomasia della Sala Bianca della Biennale di Venezia del 1966.
Considerata l’importanza del Bianco nella storia dell’arte, Almach Art Gallery ha chiesto a 17 artisti, provenienti da Italia, Argentina, Colombia, Danimarca, Francia, Germania e Giappone, di interpretare questo colore tramite pittura, scultura, incisione e videoarte, ottenendo opere dove contrasti e associazioni ci aiutano a percepirne il significato.
Artisti in mostra: Salvador Aulestia, Augusta Bariona, Luciano Castellano, Corrado Ferrante, Adam Gabriel, Daniela Gullotta, Carin Grudda, Frédéric Lemoine, Kyoji Nagatani, Elia Panori, Linda Pellegrini, Anna Pennati, Lucio Perna, Filippo Rossato, Rodolfo Sanchéz, Ariel Soulé, Anna Spagna.