Ugo La Pietra – Campo tissurato
L’esposizione presenterà cinquanta opere realizzate tra il 1964 e il 1972 (tecniche miste su tela e carta, chine su carta, lastre di metacrilato, fotomontaggi) e sarà accompagnata dall’uscita del volume Ugo La Pietra, Campo tissurato, I segni e l’urbano, a cura di Marco Scotini, edito da Archive Books di Berlino, pagine 270, formato 19 x 26 cm
Comunicato stampa
Ugo La Pietra*, dopo le esperienze segniche sviluppate all’interno del Gruppo del Cenobio (1962/1963) e della Lepre Lunare (1964/65), dalla metà degli anni Sessanta utilizza il proprio il segno per esplorare i rapporti tra “elementi di disturbo all’interno di una basa programmata” con una serie di opere sia pittoriche (tele e disegni) sia realizzate in metacrilato trasparente, sagomato a caldo e inciso a freddo.
Opere che, già a metà degli anni Sessanta, Gillo Dorfles definì “randomiche”: – la programmazione delle aree strutturali nelle opere di Ugo La Pietra è di tipo randomico, provvista cioè di un alto quoziente di randomicità, di azzardo… –
Queste ricerche visive sono chiaramente riferibili sia alla teoria della Traducibilità dei nessi intercorrenti all’interno di una struttura urbana in visualizzazioni spaziali (ed. ARES, 1969) in cui l’artista descrive con molti esempi come è possibile leggere la struttura urbana usando la tecnica delle visualizzazioni alla macro scala “attraverso elementi formali ridotti a piccoli elementi: i punti”.
Questa ricerca verrà inizialmente presentata nel 1966 con un catalogo presso la galleria Flaviana di Locarno.
Tali ricerche, caratterizzate da una forte componente significante, rispetto alla rottura del “sistema programmato”, porteranno La Pietra, nella seconda metà degli anni Sessanta a elaborare la “teoria del Sistema disequilibrante”, teoria che utilizzerà proprio elementi di disturbo per evidenziare, decodificare le rigidità sociali e ambientali della struttura urbana attraverso ambienti audiovisivi, installazioni e performance. Una teoria che rappresenta ancora oggi uno dei contributi più originali all’arte concettuale e all’architettura radicale.
L’esposizione presenterà cinquanta opere realizzate tra il 1964 e il 1972 (tecniche miste su tela e carta, chine su carta, lastre di metacrilato, fotomontaggi) e sarà accompagnata dall’uscita del volume Ugo La Pietra, Campo tissurato, I segni e l'urbano, a cura di Marco Scotini, edito da Archive Books di Berlino, pagine 270, formato 19 x 26 cm
*Nato nel 1938 a Bussi sul Tirino (Pe)
Vive e lavora a Milano