Ugo La Pietra – L’attraversamento

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO E IMMAGINI
via Solferino 6/A 40124 , Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

mostra: 10 Gennaio – 4 febbraio 2019

orari: mart. – ven. – sab.: h. 15.30-19.00

merc. – giov.: h.17.15-19.00

Nelle giornate di ARTEFIERA (1-2-3-4 Febbraio 2019) H.15.30- 19.00

O su appuntamento.

Vernissage
20/10/2018

ore 17,30

Artisti
Ugo La Pietra
Curatori
Matteo Giacomelli
Generi
documentaria, fotografia

La mostra presenta una selezione di fotografie originali d’epoca vintage print e di disegni tratti dai taccuini di Ugo La Pietra, artista e architetto radicale, già protagonista nel 1972 con la Casa Telematica della mostra al MoMA di New York, Italy the New Domestic Landscape ed esponente di quell’avanguardia italiana degli anni ‘60 e ’70 che passerà alla storia col nome di Architettura Radicale.

Comunicato stampa

UGO LA PIETRA – L’ATTRAVERSAMENTO

Fotografie - Disegni - Progetti- di un ARTISTA - ARCHITETTO RADICALE '68-'75

A cura di Matteo Giacomelli

La mostra presenta una selezione di fotografie originali d’epoca vintage print e di disegni tratti dai taccuini di Ugo La Pietra, artista e architetto radicale, già protagonista nel 1972 con la Casa Telematica della mostra al MoMA di New York, Italy the New Domestic Landscape ed esponente di quell’avanguardia italiana degli anni ‘60 e ’70 che passerà alla storia col nome di Architettura Radicale.

Le fotografie esposte , degli anni ’68-’72 , sono riconducibili alle ricerche di La Pietra sul rapporto individuo- ambiente, Immersioni, Caschi Sonori, Ambienti Audiovisivi e alle esplorazioni del territorio urbano ed extraurbano, Itinerari.

Queste operazioni, spesso di carattere performativo,fermate nell’istantanea fotografica o velocemente schizzate a china, delineano alcuni dei caratteri fondativi della poetica di La Pietra che troveranno ulteriore sviluppo e applicazione nei decenni successivi fino ad oggi.

Proprio il Cinema d’Artista e la ripresa fotografica, realizzata in solitaria o con altri amici artisti, come Franco Vaccari ai tempi della Global Tools (1974), sono tra le forme preferite da La Pietra per le sue l’indagini della realtà – città secondo una metodologia di analisi scientifica, cioè replicabile in tempi e luoghi differenti mantenendone inalterata la validità operativa.

Ugo La Pietra non è attratto dall’Utopia, in ciò si differenzia da molti dei suoi compagni di viaggio degli anni ’60 e ’70, ma in lui prevale l’aspetto relazionale, del rapportarsi alla realtà esistente per riappropriarsene. Si tratta di un vero e proprio risveglio creativo, così da disvelare, magari con l’arma dell’ironia, i funzionamenti sociali celati che impediscono un corretto uso della città e che le cattive abitudini e i bisogni indotti non ci fanno più percepire.

Nel fotomontaggio il Monumentalismo del 1975, sono contrapposte due immagini fotografiche: le statue giganti di travertino della Stazione Centrale di Milano indifferenti alla scala umana, e la folla dei passeggeri che corrono ai treni. Tra queste due polarità si colloca la figura dell’artista- architetto radicale, cioè di La Pietra e del suo ruolo, di decodificatore e mediatore tra le strutture visibili e invisibili della città e il flusso della vita possibile .

Ugo La Pietra

biografia

Nato a Bussi sul Tirino (Pescara) nel 1938, vive e lavora a Milano.

Architetto di formazione, artista, cineasta, editor, musicista, fumettista, docente, dal 1960 si definisce ricercatore nel sistema della comunicazione e delle arti visive, muovendosi contemporaneamente nei territori dell’arte e del progetto. Instancabile sperimentatore, ha attraversato diverse correnti (dalla Pittura Segnica all’Arte Concettuale, dalla Narrative Art al Cinema d’Artista) e utilizzato molteplici medium, conducendo ricerche che si sono concretizzate nella teoria del “Sistema disequilibrante” – espressione autonoma all’interno del Radical Design– e in importanti tematiche sociologiche come “La casa telematica” (MoMA di NewYork, 1972 – Fiera di Milano, 1983), “Rapporto tra Spazio reale e Spazio virtuale” (Triennale di Milano 1979, 1992), “La casa neoeclettica”(Abitare il tempo, 1990), “Cultura Balneare”(Centro Culturale Cattolica, 1985/95). Ha comunicato il suo lavoro attraverso mostre in Italia e all’estero, e in diverse esposizioni alla Triennale di Milano, Biennale di Venezia, Museo d’Arte Contemporanea di Lione, Museo FRAC di Orléans, Museo delle Ceramiche di Faenza, Fondazione Ragghianti di Lucca, Museo MA*GA di Gallarate, etc. Da sempre sostiene la componente umanistica, significante e territoriale del design in modo critico, con opere e oggetti, con l’attività teorica, didattica ed editoriale

Le sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti del Centre Georges Pompidou (Parigi), FRAC d’Orleans, MoMA (New York), SF MOMA (San Francisco), Beinecke Rare Books and Manuscript Library (Yale University),etc.

Ugo La Pietra

biography

Born in Bussi sul Tirino (Pescara) in 1938, he lives and works in Milan.

An architect by training, he is an artist, filmmaker, editor, musician, cartoonist and teacher. He has been defining himself as a researcher in communication systems and in visual arts since 1960, moving simultaneously in the worlds of art and design.

A tireless experimenter, he has crossed different currents (from Informalism and Conceptual Art to Narrative Art and Artist’s Cinema) and used multiple mediums, conducting research that were embodied in the theory of the “Disequilibrating System” – autonomous expression within Radical Design– and in important sociological themes such as “The Telematic Home” (MoMA, New York,1972 – Fiera di Milano, 1983), “Real Space/ Virtual Space” (Triennale di Milano 1979 ,1992), “The eclectic Home” (Abitare il Tempo,1990), “Beach Culture” (Centro Culturale Cattolica, 1985/95). He has transmitted his work through numerous exhibitions in Italy and abroad, and he has curated several exhibitions at the Triennale di Milano, the Venice Biennale, the Musée d’art contemporain de Lyon, the FRAC Centre in Orléans, the International Museum of Ceramics in Faenza, the Fondazione Ragghianti in Lucca, the Museo MA*GA in Gallarate, etc. He has always critically maintained the humanistic,significant and territorial components of design through his works and objects, as well as his work in teaching, theory and publishing.

His works feature in the permanent collections of Centre Georges Pompidou (Paris), FRAC d’Orleans, MoMA (New York), SF MOMA (San Francisco), Beinecke Rare Books and Manuscript Library ( Yale University), etc.