Ugo Lucio Borga – The Breaking Point la guerra d’Ucraina
La prima mostra, che inaugura la stagione 2016 della Paola Meliga Gallery di Torino e che coprirà l’intero periodo invernale, è dedicata al fotogiornalismo, settore nel quale la galleria, insieme alla fotografia storicizzata, è specializzata sia a livello nazionale che internazionale.
Comunicato stampa
La prima mostra, che inaugura la stagione 2016 della Paola Meliga Gallery di Torino e che coprirà l'intero periodo invernale, è dedicata al fotogiornalismo, settore nel quale la galleria, insieme alla fotografia storicizzata, è specializzata sia a livello nazionale che internazionale.
Ugo Lucio Borga espone nuovamente dopo due anni (la prima mostra, dal titolo “In the name of Go(L)d”, era dedicata alla guerra centrafricana) nei locali di Paola Meliga documentando con le sue fotografie – e successivamente con l'uscita del libro “Soldat 1- la guerra d’Ucraina” - ciò che sta accadendo in Ucraina.
In esposizione una ventina di immagini che illustrano il momento attuale storico del paese in una sorta di “microstoria” creata da trittici di fotografie.
Testo di Ugo Lucio Borga
“Secondo la propaganda del governo Ucraino, circa seimila civili e militari hanno perso la vita durante la guerra. Fonti dei servizi segreti tedeschi, citate dal quotidiano Frankfurter Zeitung Alggemeine, raccontano una verità diversa: le vittime, nel febbraio 2015, sono già almeno cinquantamila. Nessuno dei motivi che hanno portato alla genesi e alla cronicizzazione del conflitto sono stati affrontati e risolti nel corso dell'ultimo vertice, noto come Minsk 2. Quel che è certo, è che in Ucraina la gente continua a uccidere e morire, per ragioni che poco o nulla hanno a che vedere con questioni etniche. Il processo di allargamento verso est del blocco euro atlantico e la conseguente reazione della Federazione Russa, determinata a prevenire la perdita di una nazione cui ha sempre riconosciuto solo un’indipendenza formale, è la causa della guerra in corso. Oltre un milione e mezzo di persone hanno abbandonato le loro case per fuggire dai combattimenti. Chi è rimasto, spesso sopravvive sottoterra. La tregua siglata nel corso degli ultimi incontri a Minsk è crollata lungo tutta la linea del fronte: si combatte dal confine orientale con la Federazione russa al Mare d’Azov.”
Le fotografie fine art sono in edizione limitata e numerata.
Biografia Ugo Lucio Borga
Autore delle immagini in mostra, è un fotogiornalista italiano rappresentato dall’agenzia Echophotojournalism. Il suo lavoro si concentra da sempre sulle guerre, anche quelle dimenticate, le crisi umanitarie e le questioni sociali in Africa, Sud America, Medio Oriente, Asia, Europa.
Ha realizzato reportage di approfondimento in tutto il mondo coprendo, tra gli altri, la primavera araba, la guerra civile in RDC, RCA, Somalia, Libia, Siria e gli scontri inter-religiosi nel nord del Libano.
I suoi articoli e reportage sono apparsi su molti giornali, riviste, tv e radio tra cui Time (USA) The Guardian, The Observer, The Independent (Inghilterra), Die Zeit, Die Welt, Frankfurter Rundschau, Brigitte, Cicero (Germania), La Vanguardia Magazine (Spagna), La Croix, Courrier international (Francia), Die Presse (Austria), Tyzden (Slovacchia), Haaretz (Israele) Gazeta Wyborcza (Polonia), Alpha Magazine, (UAE), Woz (Svizzera) Africa Magazine, Diario, l'Espresso, il Giornale, Il Manifesto, il Sole24Ore, GQ , Nigrizia, Vps, Panorama, PeaceReporter, Rolling Stone, il Riformista, Sportweek, la Stampa, Vanity Fair, Il Venerdì di Repubblica, Il Corriere della Sera, Mondadori (Strade Blu), Rai3, Rainews24, Sky Tg24 Jetlag, Channel4, Radio24, RadioRSI
“
In ultimo la pubblicazione dell'intervista "IL REPORTER UN MESTIERE PERICOLOSO” sulla rivista mensile DIGITAL CAMERA del gennaio 2016
Nel 2011 ha ricevuto il primo premio “Novinarska Cena Journalism Award” per una serie di storie sui ribelli durante la guerra libica.
E’ tra i fondatori, insieme a Loredana Taglieri e Sophie Anne-Herin, dell’”Associazione Six Degrees”, che ha lo scopo di raccontare le guerre, i conflitti etnici, religiosi e razziali, le situazioni d'instabilità politica e sociale e le problematiche connesse all’immigrazione, alla povertà, all'emarginazione e alla discriminazione in ogni parte del mondo. Six degrees persegue anche lo scopo di diffondere la cultura di un’informazione indipendente ed etica, di promuovere il foto-giornalismo e la cultura dell’immagine d’autore attraverso corsi di formazione, laboratori, conferenze, mostre.