Uliano Lucas – Altre voci altri luoghi. Fotografare per comprendere il mondo intorno a noi
Uliano Lucas (Milano, 1942) è uno dei più importanti autori della fotografia sociale italiana che da oltre sessant’anni documenta i mutamenti sociali, politici e culturali in tutto il mondo
Comunicato stampa
Sabato 3 febbraio 2024 alle ore 17.00 verrà inaugurata, alla presenza dell'autore, la mostra fotografica di Uliano Lucas Altre voci, altri luoghi. Fotografare per comprendere il mondo intorno a noi al CARMI museo Carrara e Michelangelo.
La mostra di Uliano Lucas - che resterà aperta fino al 5 maggio 2024 - è promossa dal Comune di Carrara e curata dall'associazione Archivi della Resistenza - Circolo Edoardo Bassignani di Fosdinovo (MS), gestore del vicino Museo Audiovisivo della Resistenza, anch'esso partner del progetto. L'iniziativa è patrocinata inoltre dalla Regione Toscana, dall'Istituto Storico della Resistenza Apuana e dall'Accademia di Belle Arti di Carrara.
Uliano Lucas (Milano, 1942) è uno dei più importanti autori della fotografia sociale italiana che da oltre sessant'anni documenta i mutamenti sociali, politici e culturali in tutto il mondo. Ha realizzato reportage con indagini sociali e antropologiche sulle città, sugli hinterland e sull'umanità varia che li abita, sulla contestazione studentesca e operaia; sull'Africa con la decolonizzazione e le guerre di liberazione; sulle istituzioni totali (manicomi, caserme e carceri), sulla vita degli emigranti in Europa, sulla guerra in Occidente (Sarajevo, Libano, Palestina, Eritrea), sul mondo del lavoro, sui cambiamenti nel costume e nel tessuto territoriale e sociale. Lucas ha sempre affiancato all'attività di fotoreporter un'intensa attività di studio e di ricerca sulla fotografia e sul sistema della comunicazione; nel 2015 ha scritto, con Tatiana Agliani - curatrice del suo archivio, che ha collaborato anche alla presente mostra - una storia del fotogiornalismo italiano.
Lucas ritiene che il compito del fotografo non sia soltanto quello di fotografare ma che abbia il dovere di impossessarsi di tutti gli strumenti a sua disposizione per immergersi nel mondo e sforzarsi di capirlo. La sua fotografia è sorretta anche da una dimensione narrativa ovvero da quel potentissimo mezzo di conoscenza che è il racconto per immagini, il quale, attraverso un'ampia varietà di interessi, gli permette di svolgere la sua riflessione nei più disparati ambiti: viaggio, emigrazione, lavoro, battaglie civili, paesaggio, rivolte, conflitti, nuovi cittadini, guerra e ricerca della pace. Tanti temi che possono ricondursi tutti ad un unico filo rosso, quello della ricerca di una dignità umana, presente non solo nei momenti eroici ma pur sempre latente anche nei contesti più degradati, nella più conclamata delle ingiustizie, negli scenari più apocalittici; la poetica fotografica di Lucas è quella che mette sempre al centro la ricerca di altre voci e altri luoghi, per consegnarci uno sguardo inedito e umanissimo che prende le distanze da quello raccontato dalle agenzie mainstream.
La mostra è un viaggio in bianco e nero con più di cinquanta scatti e un'installazione multimediale che raccontano l'attività del fotoreporter dagli anni Settanta fino ad oggi, ma costituisce anche un'interessante contaminazione di codici e linguaggi: non è così comune che un fotografo contemporaneo esponga le sue fotografie nelle sale di un museo dedicato alla scultura, al marmo di Carrara e a Michelangelo.
Al centro della scena c'è uno straordinario viaggio che tocca svariati ambiti e temi della storia umana, a partire dai primi scatti nel 1960 fino ad arrivare agli ultimissimi del 2021, componendo una delle più importanti antologiche del fotografo mai realizzate.
La mostra ha un'articolazione in sette capitoli: Milano che cambia (1960-2018), in cui è messa al centro la città in cui è nato e cresciuto a partire dall' "iniziazione" culturale nel mitico Bar Giamaica, dalle case di ringhiera fino alle ultime immagini della metropoli, passando per gli snodi cruciali della storia della Repubblica come la strage di Piazza Fontana e il funerale di Giuseppe Pinelli; Sognatori e ribelli (1960-1976) in cui si raccontano gli anni della ribellione studentesca e operaia, il lungo Sessantotto; Lavoro e lavori (1971-2017), una indagine sui mestieri in varie epoche e latitudini; Istituzioni totali (1968-2018), in cui si racconta la chiusura dei manicomi fino ad arrivare agli ultimi esiti della straordinaria riforma Basaglia, inoltre vengono indagati anche altre istituzioni totali come la caserma (un suo reportage di grande successo era intitolato L'istituzione armata) e il carcere; Libertade. Guinea-Bissau (1969), Angola (1972), Portogallo (1972 e 1974) è un capitolo di straordinario interesse in cui Lucas racconta le lotte di liberazione, la decolonizzazione dell'Africa e la caduta dell'ultimo regime fascista in Europa, con la Rivoluzione dei Garofani del 25 aprile 1974, di cui quest'anno ricorre il cinquantesimo anniversario; in Guerra o pace (1970-2018) ci sono non solo le immagini delle guerre che Lucas ha raccontato attraverso le sue fotografie in modo del tutto originale ma anche la ricerca di una nuova umanità, di un desiderio di pace e della ricerca di un nuovo modo di vivere e convivere; La condizione umana (1968-2021) è un'indagine sulla bellezza delle vite vissute ai margini nel tentativo di ribadire la grandiosità di ogni esistenza se solo si riuscisse a leggere in controluce la realtà.
Per l'occasione verrà stampato un catalogo della mostra con più di 140 fotografie, nella serie Sguardi della collana Verba manent. Racconti di vita e storia orale Edizioni ETS di Pisa, a cura di Archivi della Resistenza in collaborazione con Tatiana Agliani, con l'introduzione istituzionale del Comune di Carrara, testi di Alessio Giananti, Andrea Castagna e Simona Mussini e un'intervista inedita a Uliano Lucas.
Inoltre l'autore in primavera sarà protagonista di due mostre - una in Portogallo a Coimbra e una in Brasile a Brasilia - e di un libro a cura di Gianfranco Ferraro sulla Rivoluzione dei Garofani.
Gli orari di apertura sono dal martedì alla domenica dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 17:00. L'ingresso alla mostra è compreso nel biglietto del CARMI (intero 5,00 € e ridotto 3,00 €). L'ingresso è ridotto per le/gli studenti provenienti da fuori provincia e gratuito per quelli della Provincia di Massa Carrara. Per altre esenzioni o riduzioni controllare sul sito https://carmi. museocarraraemichelangelo.it.
La visita al CARMI dà diritto al biglietto ridotto per Il Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo (MS). Sono previsti percorsi didattici tra i due musei, con laboratori (per le visite al MaR info e prenotazioni al 329 0099418). Informazioni e contatti cell. 335 1047450; email: [email protected]. it.