Umberto Lilloni – Acqua
L’esposizione presenta 30 dipinti realizzati dall’artista tra gli anni Trenta e gli anni Settanta, tutti dedicati a paesaggi acquatici.
Comunicato stampa
Il giorno 16 novembre 2022, presso l’Acquario Civico di Milano, apre la mostra Acqua, a cura di Elisabetta Polezzo, dedicata al pittore Umberto Lilloni (1898-1980). L’esposizione presenta 30 dipinti realizzati dall’artista tra gli anni Trenta e gli anni Settanta, tutti dedicati a paesaggi acquatici.
L’interesse di Lilloni per l’acqua trova origine negli anni della prima guerra mondiale, quando il giovane artista è arruolato nei reparti d’assalto della fanteria. Risale, infatti, a quel periodo un episodio drammatico che lo vede protagonista, sul Piave, quando a causa dell’improvviso ingrossamento del fiume fu separato dai suoi commilitoni e ne ascoltò per tutta la notte, inerme, le invocazioni d’aiuto. Questo ricordo doloroso giustifica e testimonia, da parte di Lilloni, le ragioni di una fuga dall’orrore della guerra per trovare conforto in una produzione fiabesca. Una fuga che, riprendendo quanto scritto dal pittore e critico d’arte Mario Lepore, l’artista utilizza per “... esprimere con la propria arte uno stato d’animo interiore, attraverso la rappresentazione del suo opposto: cioè un sereno paesaggio...”.
Nel 1939 l’importanza del tema “acqua” nella pittura di Lilloni è individuata dal giornalista e scrittore Emilio Radius che, nei suoi scritti, sottolinea come le acque siano rappresentate “con una Sapienza che ha dell’allegorico. Dove ci sono le acque il pennello di Lilloni è guidato da un angelo. Acque familiari di lago coniugate con la piazza o con la passeggiata del borgo, acque caste e selvagge tra i monti, acque di fiume che vengono a mettere tra case villerecce lo sgomento di un immenso specchio, acque di lago ameno pronte a sorridere al primo alito di vento, acque e scurrili di canale suburbano, belle acque addormentate in un’ansa, acque del mare abbandonate a se stesse senza speranza di requie, come per l’eternità, acque della laguna di Venezia o acque di corte solenne come tappeti di Persia, ancora e sempre acque di uno dei suoi diletti laghi, a specchio della sua coscienza di artista maturo”.
In sintonia con queste suggestioni, l’acqua è il filo conduttore della mostra presentata in Acquario, progettata con l’obiettivo di trasportare il visitatore nel mondo lieve e confortante della poetica lilloniana, per fargli scoprire come questa sia il contraltare e il rifugio di un animo turbato, come sottolinea la curatrice della mostra, Elisabetta Polezzo: “... In queste opere senza chiaroscuro la luce illumina quel che viene rappresentato ma sembra non riuscire ad illuminare quella segreta, acquatica cisterna emotiva che, pur rappresentata, rimane interna e nascosta. Assoluta. La visione di un uomo apparentemente senza ombre che forse invece le conosce così bene da temerle. Non c’è in Lilloni l’effettiva serenità di uno sguardo pacificato sulla natura quanto piuttosto l’esigenza di piegare la realtà a questo desiderio di pace e semplicità, domando dissidi interiori. ...”
In esposizione saranno presenti opere provenienti da diverse collezioni, tra cui quelle del patrimonio artistico del Banco BPM che rappresentano la Milano ottocentesca con i suoi Navigli, oltre alle più note vedute marine e ai paesaggi urbani affacciati sull’acqua, nonché le vedute montane con torrenti impetuosi e i placidi laghi lombardi.
L’esposizione è promossa dal Comune di Milano Cultura e dall’Acquario – Civica Stazione Idrobiologica.
Informazioni
Sede: Acquario Civico di Milano
viale Gadio 2 (MM Lanza)
tel 02 88465750
Data: 16 novembre 2022 - 7 gennaio 2023
Orari : da martedì a domenica 10:00 - 17:30, ultimo ingresso ore 17:00 con biglietto.
Chiusura biglietteria 16:30. Chiuso Lunedì
Biglietti € 5.00 intero, € 3,00 ridotto (la visita alla mostra è compresa nel biglietto d’ingresso dell’Acquario)
Tel. 02.88465750
Per le procedure di accesso all’Acquario aggiornate, consultare il sito web: www.acquariodimilano.it
Ufficio stampa Comune di Milano
Elena Conenna | [email protected]
Umberto Lilloni (Milano, 1° marzo 1898—Milano, 15 giugno 1980), figlio di un falegname mantovano approdato a Milano, vive la propria infanzia nel quartiere di Porta Tosa, oggi nota come Porta Vittoria. Il padre lo avrebbe voluto con lui a bottega e lo fa studiare alla Società Umanitaria dove apprende i primi rudimenti del disegno e matura la passione per l’arte che lo porterà a frequentare l’Accademia di Belle Arti a Brera. Gli studi interrotti per la guerra, dove combatte in fanteria, riprendono con successo sotto la guida di Tallone e di Alciati, oltre che di Rapetti. Si diploma nel 1922 avendo conseguito da studente alcuni importanti successi: premio Vedova Mazzola, Pensionato Francesco Hayez, Medaglia d’oro alle prime Olimpiadi Universitarie Italiane. L’insegnamento inizia nel 1924 alle Scuole Serali d’Arte Applicata all’Industria della Società Umanitaria. Nel 1927 riceve il Premio Nazionale Principe Umberto e intraprende l’insegnamento al Liceo Artistico e nella Scuola Superiore degli Artefici a Brera. Nel 1929 si colloca la sua partecipazione alla Mostra del Novecento Italiano e nel 30 è invitato alla XVII Biennale di Venezia e alle edizioni successive del 1932 , 1934 e 1936. Numerosi sono i premi ricevuti in queste occasioni, così come gli acquisti pubblici. Riceve l’Ambrogino d’oro nel 1971 e la Medaglia d’oro del Comune dì Milano, per meriti artistici, nel 1974. Negli anni Settanta si trasferisce in Svizzera, sul lago di Lugano, e vi rimane stabilmente con poche sortite a Milano, dove viene a mancare nel 1980.
L’ Acquario civico di Milano fu edificato in occasione dell’Esposizione mondiale di Milano del 1906 da Sebastiano Giuseppe Locati (1861-1939), e fu ricostruito dopo le distruzioni della Seconda Guerra Mondiale. La statua di Nettuno sulla facciata è opera di Oreste Labò (1865-1929).
Attualmente, l’ Acquario civico, che è parte dell’Area Mostre e Musei scientifici del Comune di Milano, promuove attività di ricerca e di divulgazione nel campo delle scienze acquatiche. È un luogo dinamico, che propone eventi culturali incentrati sulla contaminazione tra arte e scienza, contribuendo ad arricchire l’offerta museale milanese.
Oltre ai percorsi strettamente inerenti agli scopi di divulgazione scientifica, numerose sono le mostre d’arte che vengono organizzate nelle proprie sale espositive. Dopo la ristrutturazione su progetto degli architetti Piero De Amicis e Luigi Maria Guffanti, grande attenzione è stata data all’attività espositiva dedicata all’arte contemporanea, arricchendo la mission dell’Istituto.