Umberto Mastroianni – L’altare della Basilica di Stato
“Umberto Mastroianni, l’altare della Basilica di Stato degli Italiani e altre opere sacre”: la mostra, a 20 anni dalla morte del Maestro.
Comunicato stampa
“Umberto Mastroianni, l'altare della Basilica di Stato degli Italiani e altre opere sacre”: la mostra, a 20 anni dalla morte del Maestro, sarà inaugurata mercoledì 25 ottobre nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma
"Umberto Mastroianni, l'altare della Basilica di Stato degli Italiani e altre opere sacre" è il titolo della mostra che si inaugurerà mercoledì 25 ottobre nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri (Piazza della Repubblica) a Roma, alle ore 18.30.
L’allestimento della personale, realizzata in occasione del ventennale della morte del maestro, che cade il 25 febbraio 2018, è organizzato dal Centro Studi dell'Opera di Umberto Mastroianni in collaborazione con "Il Cigno GG Edizioni" e con il "Pio Sodalizio dei Piceni".
Alla cerimonia di inaugurazione interverranno don Franco Cutrone, parroco della Basilica, Paola Molinengo Costa, curatrice della mostra e presidente della Sezione Autentiche e Catalogazione del Centro Studi dell’opera di Umberto Mastroianni, e Lorenzo Zichichi, presidente del Centro Studi e della casa editrice “Il Cigno”, che realizza anche il catalogo della mostra stessa (sarà donato a chi interverrà alla inaugurazione).
Umberto Mastroianni, zio del grande Marcello, è stato un importante scultore internazionale (Biennale di Venezia e Praemium Imperiale in Giappone) ed è tra gli artisti italiani del Novecento più esposti all’estero, oltre che tra i più ammirati. I Musei di San Salvatore in Lauro a Roma ospitano la galleria permanente (http://www.umbertomastroianni.it/) che racchiude un percorso completo delle sue opere, mentre una cospicua collezione è visibile anche al Castello di Ladislao ad Arpino. “Mastroianni è un artista che ha attraversato il secolo scorso lasciando una forte impronta della sua scultura – ha dichiarato Zichichi - , passando con originalità dalla figurazione all’astrattismo e raggiungendo, in qualsiasi forma artistica, risultati originali e innovativi. Sono lieto di presentare questa mostra che aggiunge un tassello in più al lavoro tenace del Centro Studi, istituzione fondata dal Maestro stesso e presieduta da lui fino alla sua morte, a tutela e promozione della sua personalità artistica e intellettuale. La personale costituisce un importante contributo nel lavoro che stiamo svolgendo, sia con la pubblicazione dei Tomi del catalogo ragionato, sia attraverso l’attività di autenticazione delle opere del Maestro. Siamo il principale punto di riferimento per la conoscenza, la valutazione e la promozione della sua proficua produzione artistica. Le opere esposte a Roma permettono di ammirare veri e propri capolavori dell’arte sacra. La scelta di Santa Maria degli Angeli non è casuale, l’altare maggiore della Basilica è infatti di Umberto Mastroianni”.
“Sono grato all’amico Lorenzo Zichichi per questa opportunità – ha detto don Franco Cutrone - . Riprendiamo, in questo modo, un’iniziativa che era consueta fino al tempo di papa Pio IX: infatti l’ultima mostra di arte sacra fu allestita in Basilica in occasione del giubileo del 1850. Sono particolarmente lieto di ospitare una personale di opere sacre del maestro Umberto Mastroianni, che è già presente nella nostra chiesa con l’opera “La Deposizione di Gesù” che si trova sotto l’altare maggiore liturgico. Speriamo sia l’inizio di una ripresa per valorizzare gli spazi della chiesa stessa, con mostre e opere che aiutino a coniugare arte e fede, come è stato per svariati secoli nel mondo cristiano”.
Nella Basilica saranno allestite una quindicina di fusioni in bronzo dell’artista, realizzate dagli anni Trenta agli anni Novanta. Dal Dopoguerra e per tutta la sua vita, infatti, Mastroianni ha realizzato accanto alle opere astratte che lo hanno reso celebre, anche opere sacre. “La mostra – spiega Paola Molinengo Costa - propone una sfaccettatura artistica del Maestro poco conosciuta e forse più intima rispetto al suo modo di fare Arte; una sfaccettatura intrisa di fede e religiosità che sempre è stata presente nel suo percorso interiore e artistico. Nell’arte del Maestro, le opere d’arte religiosa spaziano dalla singola rappresentazione di Madonna (Madonna della Pace, 1931) o di Cristo (Cristo uscente dal sepolcro, 1939) fino all’architettura funeraria, agli arredi sacri e ai monumenti, il più imponente dei quali è il Monumento alla Pace che si trova a Cassino. Mastroianni aderì inoltre con entusiasmo al programma pastorale “50 Chiese per Roma 2000”, promosso dal Cardinal Camillo Ruini nel 1993. La personale presenta inoltre alcune opere di arte astratta, come “Furia selvaggia” del 1975, per ricordare come il grande Maestro fosse partito dalla ricerca scultorea figurativa per approdare al campo della scultura astratta, esplosa o forse implosa in un’altra grande opera: “Maternità” del 1949”.
Arricchiscono il catalogo della mostra i contributi di Francesca Boschetti della “Collezione Arte Contemporanea” dei Musei Vaticani, e di Sergey Androsov, capo Dipartimento delle Arti Figurative Occidentali del Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. “Alcune opere di Umberto Mastroianni – scrive Boschetti – sono conservate nelle collezioni vaticane, essendo entrate a far parte della Collezione d’Arte Religiosa Moderna voluta da Paolo VI. Si tratta di un nucleo di lavori di soggetto sacro, eseguiti da Mastroianni tra la fine degli anni Trenta e la fine degli anni Cinquanta: il Crocifisso in bronzo, concepito nel 1939 e probabilmente rielaborato tra 1948 e 1950, donato dallo stesso artista, i quattro Evangelisti in bronzo del 1959, il monumentale Cristo Maestro in marmo di Carrara del 1950-1954”.
“Le opere esposte nella chiesa di Santa Maria degli Angeli - scrive Sergey Androsov - presentano un Mastroianni insolito. Ma emergono con forza la qualità e l’originalità proprie del grande artista. Alcuni rilievi ricordano alcune composizioni di Jacopo della Quercia. Più vicina alle opere di Donatello è invece la Madonna che inclina la testa per rivolgerla verso il viso del bambino, del 1936, con l’esplorazione dell’intimità profonda tra madre e figlio. Nelle opere successive è possibile scorgere l’intenzione di creare composizioni più strutturate, ricche di tensione. Esempi in questo senso sono il potente “Cristo uscente dal sepolcro” e la “Resurrezione”. Così la mostra svela nuovi e magnifici aspetti del percorso e dell’opera del grande scultore”.
La personale sarà aperta al pubblico fino al 28 febbraio 2018, dal martedì alla domenica (LUNEDI’ chiusa), dalle 10.00 alle 18.00. L’ingresso è gratuito.