Un anno dopo l’altro. Orizzonti d’arte
In questi undici anni sono state esposte opere di oltre settanta artisti di livello locale, nazionale ed internazionale.
Comunicato stampa
Mercoledì 5 Dicembre all’I.I.S. “Cesaris” di Casalpusterlengo all’interno della undicesima edizione del ciclo “Cesaris per le Arti Visive” a cura di Amedeo Anelli, si aprirà la mostra “Un anno dopo l’altro. Orizzonti d’arte”. In questi undici anni sono state esposte opere di oltre settanta artisti di livello locale, nazionale ed internazionale. In questa mostra saranno esposte opere di Edgardo Abbozzo, Margherita Argentiero, Giacomo Bassi, Francesco Borsotti, Adamo Calabrese, Andrea Cesari, Franco De Bernardi, Gianmario Ferrari, Antonio Fomez, Pierluigi Montico, Giannetto Salotti, Giulio Sommariva, Pino Secchi, Riccardo Valla. La mostra terminerà il 6 febbraio 2013.
Edgardo Abbozzo è nato a Perugia il 25 febbraio 1937. Fra i maggiori artisti europei ad occuparsi del rapporto arte-alchimia, ha partecipato nel 1986 all’omonima Biennale Internazionale d’Arte di Venezia (XLII) nella sezione curata da Arturo Schwarz e ha esposto in personali e collettive nei maggiori centri d’Europa, d’America e del Giappone. Formatosi nel contatto e nell’amicizia con esponenti del mondo artistico romano, quali Roberto Melli e Corrado Cagli, e di quello perugino quali il futurista Gerardo Dottori e Dante Filippucci, negli anni ’50 Abbozzo ebbe amore per la lezione di Paul Klee, di Picasso, di Capogrossi, di Jackson Pollock e per il clima informale. Tutto ciò influenza la sua prima formazione, accanto alla curiosità per le tecniche artigianali e per la ceramica mai abbandonata. Nel ’62 assume a soli venticinque anni la direzione dell’Istituto d’Arte di Deruta, dirigerà poi l’Istituto d’Arte e il corso superiore di Disegno Industriale di Firenze, quindi l’Accademia di Belle Arti di Carrara, infine quella di Perugia. Dal 1976 al 1985 è anche Consigliere Nazionale al Ministero della Pubblica Istruzione. Sempre negli anni '60 Abbozzo entra in contatto con Martin Krampen e con esponenti della scuola di Ulm. Nello stesso periodo partecipa alla Triennale di Milano, espone a Buenos Aires e a Berlino ed entra in relazione con Lucio Fontana, Osvaldo Calò, Edgardo Mannucci con critici come Carlo Giulio Argan, Italo Tomassoni, Nello Ponente, Giuseppe Gatt, Giancarlo Politi, presenze che suscitano la puntuale riflessione sulla propria posizione e sulle tensioni in atto. L’opera indaga in quegli anni la tematica delle forze elementari e totemiche e del segno. Nel '70 compaiono precise citazioni del patrimonio iconografico dell’alchimia e un fruttuoso dialogo con le tecniche industriali. Della metà di quegli anni sono i primi marmi e la collaborazione in campo didattico, fra gli altri, con Munari, Umbro Apollonio, Coppola e Fabro affiancati da Antonio Calderara e Getullio Alviani. Nel frattempo si fanno dominanti le ricerche sui temi della luce e dell’ombra, della temporalità, dell’allegoria, della prospettiva, della scrittura e del disegno di luce. Dalla fine degli anni '80, dopo i lavori sulle pietre monocrome, sono gli acquerelli a luce Wood, le Macchine e le Bilance, le sculture con i laser. Intanto si intensifica l’amicizia con Vittorio Fagone e si approfondisce l’indagine sul rapporto Arte e Scienza che gli permetterà il ritorno negli anni '90 ai temi della figura della prospettiva, della geometria. Ma come scrive Giovanni Venturini nella sua "Scheda Biografica" stampata negli ultimi cataloghi di Abbozzo, è alla fine degli anni '80 «l'incontro con due figure di intellettuali quali Amedeo Anelli e Franco Federici, a favorire in Edgardo Abbozzo un ulteriore approfondimento e verifica della sua poetica; da una parte Federici, psichiatra, teorico e professore presso l'Accademia di Perugia della Teoria della Percezione, gli permette di sviluppare un'attitudine ad un'arte fortemente legata alla profondità dell'essere, ad una qualità della percezione e dell'intuizione ove ogni impressione tende a farsi segno; dall'altra parte Amedeo Anelli, che facilita in Abbozzo l'approfondimento delle relazioni che intercorrono tra arte e poesia, filosofia e scienza, temi questi che hanno sempre intrigato Abbozzo, e che ora sembrano elevarsi ad un maggior grado di consapevolezza. Amedeo Anelli, poi, gli presenta alcuni poeti molto apprezzati, quali Daniela Marcheschi e Guido Oldani che anch'essi incontreranno Abbozzo in svariate occasioni, mostrandogli anch'essi stima e affetto». Negli anni '90 parallelamente elabora una intensa attività riflessivache sfocia in una mirata produzione letteraria di Aforismi (pubblicati in «Kamen’» n. 0, n. 19, n. 27, «Concertino» in cataloghi e altre riviste). Frequente l’attività espositiva e didattica che lo hanno portato in Francia, Spagna, Germania, Stati Uniti, Cina. Numerose le pubblicazioni di cataloghi, libri d’arte e d’artista. Edgardo Abbozzo muore improvvisamente il 20 luglio 2004, a Perugia, in seguito ad aneurisma.
Margherita Argentiero da oltre 25 anni e da sempre si occupa di disegno e di pittura. Ha iniziato il suo percorso formativo dodici anni fa presso la scuola di pittura del colorificio OPPIO di S. Angelo Lodigiano con Enrico Cerri a cui si sono susseguiti negli anni Luigi Poletti e Enrico Suzzani. Ha continuato la sua formazione presso la scuola d’arte ARVIMA di Pavia con Monica Anselmi e presso lo studio di Rita Carelli Feri. «Da sempre- dice Margherita Argentiero - accumulo qualsiasi tipo di materiale: legno, metallo, fili, sassi, stoffe, annoto versi e poesie che poi saranno utilizzati nell’elaborazione dei miei lavori». Mostra 2009 Composizioni polimateriche, a cura di Amedeo Anelli, “Il Viaggiatore”, S. Angelo Lodigiano. Mostre 2010 “Il disegno dei giorni. Polimaterici” I.I.S. “Cesaris” Casalpusterlengo; Semina verbi 2010, Museo Arte Sacra, Casalpusterlengo. “Elogio della nebbia”, Comune di Caselle Landi 2010/2011. Nel 2011 “Syrix II. Aspetti dell’Arte nel Lodigiano nel secondo Novecento”. I.I.S “Cesaris” Casalpusterlengo.
Giacomo Bassi nasce a Casalpusterlengo nel 1953. Dal 1972 si occupa di Cultura Popolare e Mondo Contadino. Nel 1976 realizza il Museo della Civiltà Contadina di Zorlesco. Nel 1981 realizza la Sezione Lodigiana del Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura a S. Angelo Lodigiano. Realizza decine e decine di Mostre-Documento. Lavora ad Urbino e Roma. Visita Musei Contadini in tutt’Italia. Realizza mostre itineranti. Pubblica una mole notevole di lavori sulla Cultura Popolare e sul mondo agricolo. Nel 1994 realizza un teatrino dei burattini e intraprende un’esperienza di burattinaio, oltre ad approfondire l’argomento con ricerche, mostre-documento, pubblicazioni. Fa consulenza a diversi Musei Contadini sul territorio. Ha lavorato alla grande Mostra-installazione “Il popolo della memoria”. Esprime da giovanissimo particolare propensione verso l’immagine creativa, iniziando una produzione di lavori legati prevalentemente al figurativo. Nel 1975 progetta e realizza il grande Murales sulla Resistenza in Piazzetta torre a Casalpusterlengo. Esegue poi altri dipinti murali e grandi cartoni itineranti sul tema del lavoro come espressione di cultura sociale. Partecipa a mostre su tutto il territorio lodigiano. Pittoricamente passa negli anni Ottanta dal realismo all’astrazione e all’informale e in seguito torna ad un realismo fantastico. Fra le numerose pubblicazioni e opuscoli ricordiamo: Tradizione agricola nel Lodigiano, Ed. V.A.M.I., Milano 1985; La terra sul Badile. Una storia per la Cooperativa di Zorlesco, Ed. Coop. Zorlesco, Casalpusterlengo 1989; Aldo e Neni Mirotti – Gli anni della lotta, Ed. fam. Mirotti, Casalpusterlengo 1999; Gli anni della Seconda Guerra Mondiale e della Resistenza nel Comune di Camairago, Ed. Amministrazione Comunale di Camairago, 1999; … Del pane, Ed. Associazione Provinciale dei Panificatori del Lodigiano, Casalpusterlengo 1999, Piero Buttafava, un cittadino di Casale del 900. Vita e storia di un partigiano, Ed. fam. Buttafava, Casalpusterlengo 2000. In collaborazione con altri (A. Milanesi, P. Barbesta, A. Carera, R. Catteneo, G. Forni ed altri) ricordiamo: Le parole dei contadini, Silvana, Milano 1976; Vivere di cascina, Edizioni Casse Rurali del Lodigiano, Casalpusterlengo 1985; L’aratro e il carro lodigiani nel contesto storico padano, Ed. Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura, Milano 1988; Gente da vivere, Ed. Agrilavoro-Diagrammi, Roma 1990; Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura S. Angelo Lodigiano, Guida- Catalogo del Museo, Ed. Federico Garolla, Milano 1992, Ricordiamo inoltre il CD-Rom con Giorgio Bressan Il popolo della memoria, Rotary Club Codogno, Marzo 2002. Fra le mostre di pittura si ricorda la recente partecipazione alla mostra Realtà e Realismi nel Lodigiano 1970-2001 a cura di Raffaele De Grada, Fernando De Filippi, Stefano Pizzi, Amedeo Anelli, alla Banca Popolare di Lodi (Bipielle City Lodi); “Per L’Europa” I.I.S. “Cesaris” Casalpusterlengo (2004); “Syrinx. Aspetti dell’Arte nel Lodigiano nel Secondo Novecento” a cura di Amedeo Anelli, Lodi Aula Magna Liceo Gandini (2006); Semina Verbi 2007 al Museo d’Arte Sacra di Casalpusterlengo; “Teresa ed Andrea” Pro Loco - Torre Pusterla Casalpusterlengo 2007. “Teresa ed Andrea” I.I.S. “Cesaris Casalpusterlengo 2008. “La mucca sul tetto”, Il Viaggiatore S.Angelo 2009. “Semina Verbi” Museo D’Arte Sacra, Casalpusterlengo 2008/09/10. “Elogio della nebbia” a cura di Amedeo Anelli, Comune di Caselle Landi 2010/2011. Nel 2011 “Syrix II. Aspetti dell’Arte nel Lodigiano nel secondo Novecento”. I.I.S “Cesaris” Casalpusterlengo. Nel 2012: “10 anni di Cesaris per le arti visive” e “Naturalia I” I.I.S. “Cesaris” Casalpusterlengo, “Ciò che unisce”, Caselle Landi,“Naturalia II”, Castello di Fombio.
Francesco Borsotti è nato a Casalpusterlengo nel 1949. Ha frequentato corsi d'arte alla St. Ives School of Painting Cornwall England. Ha conseguito i diplomi di disegno al Corso Artefici dell'Accademia di Belle Arti di Brera e quello di calcografia alla Scuola Superiore d'Arte applicata all'Industria del Castello Sforzesco di Milano. Fra le mostre recenti: 2003 "Archeologia domestica" I.I.S. "Cesaris" Casalpusterlengo, "Segni e forme d'arte" Palazzo della Corgna a cura di Edgardo Abbozzo a Città della Pieve (PG); 2004 “Oldrado da Ponte” Lodi; 2005 “Amici per un amico. Omaggio ad Edgardo Abbozzo” I.I.S. “Cesaris” Casalpusterlengo. 2006 Lodi Aula Magna Liceo Gandini “Syrinx. Aspetti dell'Arte nel Lodigiano nel Secondo Novecento”, “A filo d’acqua”, Museo del Merletto, Isola Maggiore del Trasimeno, entrambe a cura di Amedeo Anelli. 2008 Mostra di Arte Sacra, Laus Expo 2008, Villa Litta, Orio Litta. “Pietre e segni” , Il Viaggiatore, S. Angelo, 2008. Anniversari”, S. Cristoforo, Lodi 2008. “Per quattro”, Cremarena, Crema, 2010. Con De Bernardi, Ex chiesa del Viandante, Tavazzano 2010. “Elogio della nebbia” a cura di Amedeo Anelli, Comune di Caselle Landi 2010/2011. Nel 2011 “Syrix II. Aspetti dell’Arte nel Lodigiano nel secondo Novecento”. I.I.S “Cesaris” Casalpusterlengo. Ha partecipato a tutte le edizioni di “Semina Verbi” presso il Museo d’Arte Sacra di Casalpusterlengo a cura di Amedeo Anelli dal 2004 al 2012. Nel 2012: “10 anni di Cesaris per le arti visive” e “Naturalia I” I.I.S. “Cesaris” Casalpusterlengo, “Ciò che unisce”, Caselle Landi,“Naturalia II”, Castello di Fombio.
Adamo Calabrese : “Mio padre mi ha lasciato una cassa di libri con i quali ho trascorso i miei anni più stravaganti, quelli che vanno dal sillabario all’Iliade. Il più amato dei volumi è stato uno scartafaccio con i disegni di Gustave Dorè sulle favole di Perrault. Poi c’è stato il teatro di mio padre con la sua filodrammatica da dopolavoro inondata dalle lacrime del Padrone delle ferriere e di Come le foglie. Poi… poi il fiume della mia vita mi ha portato per il mondo a vendere acido solforico e salgemma sostando nelle caffetterie degli aeroporti davanti ad un bicchiere di birra in ascolto delle chiacchiere di un altro bicchiere di birra. E nell’insonnia delle notti, accompagnato dal cri cri dei tarli in stranieri lettoni, scrivere e disegnare. Scrivere con la mano destra e disegnare con la mano sinistra come un muto che s’ingegna a raccontare a gesti la forma delle nuvole, o il colore degli alberi.”. Gli acquarelli e lo humour di Adamo Calabrese hanno illustrato Cenerentola, il Barone di Munchausen, ma anche Joyce, Leopardi, Rabelais e Rilke ed inoltre il medico Sigmund Freud ed il compositore Wolfang Amadeus Mozart. Ha pubblicato il romanzo “Il libro de Re” presso Einaudi e i racconti “L’anniversario della neve” Presso il Filo Edizioni. Scrittore, autore di teatro e illustratore. Le sue opere più recenti: "La cenere dei fulmini", racconti illustrati. Albatros edizioni 2010 -"Paese remoto" racconti con foto di Toni Nicolini. Joker edizioni 2010. -Trascrizione teatrale de " Il pianto della madonna" di Iacopone da Todi e del "Cantico delle creature" di Francesco d'Assisi. " 2009 Illustrazione del "Profeta" di Gibran. Joker edizioni, 2010. Nel 2012: “10 anni di Cesaris per le arti visive”, “Ciò che unisce”, Caselle Landi, finalista VI Edizione del Premio “Giuseppe Novello” per la satira e il disegno umoristico, Ospedale Soave, Codogno.
Andrea Cesari è nato nel 1950 a Codogno. Nel 1979 ha iniziato la sua attività artistica nell'ambito della tradizione figurativa approfondendo ricerche grafiche nell'ambito della xilografia, dell'acquaforte, dell'acquatinta, in seguito questa tradizione sarà abbandonata per uno spiccato interesse per lavori in cui sono utilizzati tessuti monocromi o policromi con risonanze materiche-texture, superfici assorbenti o riflettenti. Il campo grafico non sarà abbandonato ma il tutto si posta verso il non figurativo con politecnie e ricerche più in consonanza con quelle in tessuto. Nel 1981 ha frequentato i Corsi Internazionali di Xilografia presso l'Istituto D'Arte di Urbino e nel 1985 ha terminato quelli di Progettazione Grafica presso l'Istituto Superiore Industrie Artistiche (ISIA) sempre di Urbino.
Inizia nel frattempo lavori di interazione fra architettura e arredo urbano con progetti che prendono in considerazione lo spazio tridimensionale o bidimensionale dell'ambiente e dell'ambientazione, dove l'uso e la modulazione del colore permettano un rapporto dinamico e visivamente intrigante con l'architettura, la materia, la luce e lo spazio.Tali lavori iniziati sotto la guida di Michele Provinciali ad Urbino "Il colore nella realtà dell'ambiente Urbano" (1983) si sono protratti nel corso degli anni successivi "Colore nella città" Loggia Comunale Codogno (1986). Per quanto riguarda i lavori in tessuto ha partecipato fra l'altro alla Tredicesima Biennale della Tapisserie di Losanna (1986). Oltre alle mostre al “Gelso” di Lodi, ed a quelle nazionali con il Gruppo di Grafica Originale, si ricordano in questi anni la partecipazione alla mostra Realtà e Realismi nel Lodigiano 1970-2001 a cura di Raffaele De Grada, Fernando De Filippi, Stefano Pizzi, Amedeo Anelli, alla Banca Popolare di Lodi (Bipielle City Lodi) e la mostra a Görlitz: Textile Miniaturen, Artemis Galerie 2000. Nel 2006 Lodi Aula Magna Liceo Gandini “Syrinx. Aspetti dell'Arte nel Lodigiano nel Secondo Novecento” a cura di Amedeo Anelli. Nel 2008 ha esposto all’IIS “Cesaris” “Forma e colore”. Nel 2009 ha esposto al Viaggiatore di S. Angelo. Ha partecipato a Semina Verbi a Casalpusterlengo dal 2005 al 2012. “Elogio della nebbia” a cura di Amedeo Anelli, Comune di Caselle Landi 2010/2011. Nel 2011 “Syrix II. Aspetti dell’Arte nel Lodigiano nel secondo Novecento”. I.I.S “Cesaris” Casalpusterlengo. Nel 2012: “10 anni di Cesaris per le arti visive” e “Naturalia I” I.I.S. “Cesaris” Casalpusterlengo, “Ciò che unisce”, Caselle Landi,“Naturalia II”, Castello di Fombio.
Le sue opere e il suo percorso creativo sono presenti nel sito: http://artactivities.jimdo.com Intensa anche l'attività nell'ambito della grafica editoriale e della didattica.
Franco De Bernardi è nato a Codogno il 29 gennaio del 1941. La passione per la pittura è nata dalla frequentazione dello zio Carlo De Bernardi ritrattista e forte disegnatore. Fra le esposizioni degli anni Settanta, con un’attività nazionale, si ricordano le iniziative promosse a Codogno da Bellini che nella sua piccola galleria in Via Roma andava esponendo autori di livello, e sempre in città alla Pro Loco situata allora in via Garibaldi. Si possono poi citare mostre a S. Margherita Ligure, Piacenza, Cremona, ecc... Negli anni Ottanta partecipa alle esperienze del “Gelso” di Lodi di Giovanni Bellinzoni che per gli autori locali apriva prospettive di livello internazionale. Seguono fino alla fine degli anni Ottanta un’attività espositiva sempre più selezionata che lo porta ad esporre ad Urbino, Milano, Lodi, Como, ed in altre sedi. Nel proseguo degli anni l’autore preferisce un’ulteriore selezione, dato il progressivo deteriorarsi dei rapporti col sistema dell’arte e della gestione degli spazi espositivi, puntando più sul lavoro rigoroso e sulla produzione di cataloghi che ne documentino l’attività che disperdere energie in relazioni finalizzate a fare mostre. Fra le mostre recenti si citano le esposizioni al Brandale di Savona, Artecultura, Galleria Ucai a Brescia, alla Galleria Internazionale di Bergamo, alla Galleria S. Paolo di Bologna, Ex Ospedale Soave a Codogno, Centro Culturale S. Agostino di Crema, Galleria Fluxia Chiavari, a Palazzo della Corgna di Città della Pieve, alla sala dei Lanari di Perugia, I.I.S “Cesaris” Casalpusterlengo, Villa Biancardi-Vistarini Zorlesco, Museo d’Arte Sacra di Casalpusterlengo, Lodi Aula Magna Liceo Gandini “Syrinx. Aspetti dell'Arte nel Lodigiano nel Secondo Novecento”, “A filo d’acqua”, Museo del Merletto, Isola Maggiore del Trasimeno, entrambe a cura di Amedeo Anelli. Mostra di Arte Sacra, Laus Expo 2008, Villa Litta, Orio Litta 2008.”Semina verbi” 2005/06/07/08/09/10/11/12. Biennale d’Arte, S. Cristoforo, Lodi 2007/2009; “Anniversari” stessa sede 2008. Nel 2008 con Gianfranco Tomassini “La forma della luce” Galleria Mandarini, Torgiano (PG). Nel 2009 personale “Percorsi nella luce” presso le salette superiori del Castello Belgioioso a S. Colombano al Lambro. Nel 2010 “Per quattro”, Cremarena, Crema. “Percorsi nella luce” Palazzo Municipale, Formigara . Con Borsotti, Ex chiesa del Viandante, Tavazzano. “Elogio della nebbia” a cura di Amedeo Anelli, Comune di Caselle Landi 2010/2011.
Nel 2011 “Syrix II. Aspetti dell’Arte nel Lodigiano nel secondo Novecento”. I.I.S “Cesaris” Casalpusterlengo. Nel 2012: “10 anni di Cesaris per le arti visive” e “Naturalia I” I.I.S. “Cesaris” Casalpusterlengo, “Ciò che unisce”, Caselle Landi,“Naturalia II”, Castello di Fombio, collettiva alla sala “Maria Teresa” della Braidense “Piccoli, piccolissimi, anzi grandissimi “ Libri d’artista, Milano. È presente nei maggiori centri di documentazione italiani e internazionali d’Arte. È inoltre presente nel volume di critica e teoria delle arti Novanta. Verso un’arte di pensiero, C.R.T. Editrice, Pistoia, 1999 di Amedeo Anelli.
Gian Mario Ferrari (GIANMI) nasce nel 1956 nella calda pianura Lombarda a Borghetto Lodigiano dove risiede, autodidatta, interpreta molti percorsi pittorici. Frequenta interessanti rassegne d'arte, concorsi e mostre tenendosi in disparte da ogni movimento e corrente. Consapevole del proprio tempo, istintivo e tenace, ermetico come la sua pittura.
Antonio Fomez è nato a Portici (Napoli) nel 1937. Dopo aver conseguito il diploma di Maestro d’arte, s’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Napoli dove consegue il diploma nel 1961. Insegnante di ruolo per decenni negli Istituti superiori, dal 1994 al 1998 ha prestato servizio per brevi periodi in alcune Accademie di Belle Arti italiane.
Ha cominciato a produrre lavori fin da giovanissimo. Nel 1957 scrive e disegna “La parabola dei ciechi” di Brueghel, mentre da questa data fino al 1961 completa un lungo saggio sul “Ritratto di giovane” del Rosso, corredato da disegni acquarellati. Nello stesso periodo studia e disegna la pittura futurista e successivamente elabora i primi quadri informali e la pittura nucleare con gli sgocciolamenti. Ottiene il primo riconoscimento nazionale a Roma nel 1960, quando vince il primo premio in una mostra riservata agli studenti italiani e stranieri delle Accademie di Belle Arti e delle Università italiane. Espone i suoi lavori per invito o per accettazione ad importanti mostre nazionali, come il Premio Spoleto, il Premio Michetti, il Premio Termoli, il Premio Marche, la “Biennale di Pontedera” e altre, vincendo alcuni premi. La prima mostra personale di Fomez risale al 1961 presso la Galleria S. Carlo di Napoli, seguita da numerose altre in Italia e all’estero, in spazi privati e pubblici. Nel 1963 si trasferisce a Milano. Tra il 1963/64 passa a un nuovo tipo di figurazione ed è tra i primissimi in Italia a utilizzare il linguaggio della pop art. Le opere eseguite in questo periodo, alcune delle quali esposte in questa mostra, rappresentano per il pubblico di oggi un’autentica novità, perché sono state esposte solamente tra il 1964 e il 1966, e successivamente in qualche mostra antologica. A Milano Fomez partecipa a varie edizioni del “Premio San Fedele”, riservato ai giovani, dove ottiene il secondo premio con la pseudo scultura “Monumento al soldato bianco”. Negli anni 1966/67, quando furoreggiava la moda della op-art (nel 1966 aveva vinto alla Biennale di Venezia Le Parc), esegue un ciclo di opere ispirato al tema “Di ritorno da Venezia”, nelle quali, oltre alla paccottiglia kitsch, usa il collage, rilievi di balconcini e bamboline. Dalla sua intensa attività - rappresentata da diversi cicli pittorici e scultorei - nel 1967 appaiono le prime scalette e le opere monocrome bianche, che esporrà a Milano e a Parigi. Nel clima della contestazione studentesca del 1968, quando taluni artisti promotori teorizzarono che l’arte era diventata una merce (mentre gli stessi producevano gioielli), è tra i primi ad ufficializzare singolari rilievi immersi in sacchetti trasparenti pieni d'acqua, oltre che contenitori, multipli e oggetti assolutamente comuni e volutamente invendibili. Sempre nel 1968 espone alcune vasche contenenti pesci e acqua, che presenta in una collettiva alla Galleria Artecentro di Milano, alla Galleria Toselli di Milano (allora Galleria Nieubourg) e subito dopo in una personale alla Galleria Zunini a Parigi, alla Galleria Carabaga di Genova, dove espone un canotto con acqua e pesci.
Nel 1972 e nel 1974 sei sue opere sono riprodotte sulle “Bustine di Minerva”, prodotte dalla Saffa di Magenta (Milano). Nello stesso periodo (giugno 1974) partecipa a un programma televisivo della Rai: “Non tocchiamo quel tasto”, condotto da Enrico Simonetti e Valeria Fabrizi, durante il quale improvvisa in diretta la dissacrazione della Gioconda di Leonardo. Nel 1985, in occasione della Fiera d’Arte di Bologna, pubblica “La Pagella dei critici” col Giudizio Finale, sulla quale gli artisti (Baj, A. Pomodoro, Cavaliere, Del Pezzo, Dorazio e altri) assegnano i voti ai critici. Nel 1988, in occasione del Carnevale Ambrosiano di Milano, esegue una scenografia in Piazza della Scala, mascherando il monumento a Leonardo con un telo piramidale e apponendo sul capo del Maestro di Vinci una grande cesta con frutta colorata. Seguono altri cicli tematici, tra cui particolari rivisitazioni, nature morte e tavole imbandite, e lavori ispirati a celebri opere di Courbet e Velasquez. Negli anni 1996/97, concepisce il ciclo scultoreo “Serpenti & Parenti”, con ceramiche e bronzi che sono trasmessi in Tv da Tele +più chiaro nel 1998, in occasione del programma Blu, curato da Gillo Dorfles. Nello stesso anno C. Ruju su Tele A di Napoli, gli dedica un ampio servizio. Dal 1999 insegna Pittura in una comunità di recupero in provincia di Bergamo, dove ha attivato un laboratorio di Arte & Terapia e ha dipinto sei grandi murali. Nel 2005 dipinge un murale nel bellissimo borgo di Albori di Vietri sul Mare in provincia di Salerno, rivisitando la celebre Guernica di Picasso. (A.F.). In una imponente serie di mostre personali e collettive, i lodigiani ricordano le mostre alla Galleria “Il Gelso” di Lodi.
Pierluigi Montico è nato a Malnate nel 1943. Vive a Dovera e ha uno studio anche a Lodi in piazza Crema 1. A Milano ha seguito i corsi della Scuola Superiore d’Arte al Castello Sforzesco e i corsi di Nudo all’Accademia di Brera. È stato uno dei fondatori del “Gruppo P4”, dell’”Accademia del Sole” e succesivamente dell’”Accademia del Sale”. La sua prima esposizione risale al 1968 a Milano e molte sue opere sono state esposte in numerose colettive in Francia (1970), Germania (1971), Irlanda (1973), Portogallo e Svizzera nel 1975, oltre in città italiane tra cui Verona, Cortina d’Ampezzo, Rapallo, Padova e Moneglia. Tra le personali più importanti ricordiamo quelle a Treviso presso la Galleria Bel Foghe nel 1970, al Palazzo Gotico a Piacenza e alla Galleria Merlo a Vigevano nel 1971, al Museo Civico di Lodi nel 1972, alle Gallerie Fondazione Europa, Il Vertice e il Bottegone di Milano nel 1973, al Centro Culturale Puecher di Casalpusterlengo nel 1973, alla Galleria d’Arte di Crema nel 1978, al Castello Mediceo di Melegnano nel 1986, alla Galleria David di Lione nel 1991, al Centre Culturel Dante Alighieri sempre a Lione nel 1992. Con il patrocinio del Consorzio Cremasco ha inoltre avviato nel 2001 una mostra itinerante sul tema ambientale. Nel 2010 ha partecipato a Semina verbi, Museo Arte Sacra Casalpusterlengo. Nel 2011 “Syrix II. Aspetti dell’Arte nel Lodigiano nel secondo Novecento” e la personale “Trasmutazioni” entrambe a cura di Amedeo Anelli I.I.S “Cesaris” Casalpusterlengo.
Nel 2012: “10 anni di Cesaris per le arti visive” e “Naturalia I” I.I.S. “Cesaris” Casalpusterlengo, “Ciò che unisce”, Caselle Landi.
Giannetto Salotti è nato e vive a Lucca. Ha studiato presso l’Istituto d’Arte di Lucca e l’Accademia di Belle Arti di Firenze. La sua attività artistica ha inizio nel 1945. Dal 1952 si è dedicato all’insegnamento della scultura negli istituti d’istruzione artistica di Volterra, Ortisei e Pistoia, poi nel Liceo Artistico di Lucca. Nel 1970 è invitato ai seminari di scultura della Henraux a Querceta.
Notevole è la partecipazione a mostre e concorsi nazionali e internazionali con premi e riconoscimenti: Sono da annotare i concorsi nazionali per il monumento al partigiano a Parma e per il monumento a Pinocchio a Collodi; il premio nazionale di scultura “Città di Carrara”; la mostra internazionale “Rassegna di scultura” alla Galleria civica d’arte moderna, Palazzo Diamanti a Ferrara; la mostra internazionale “Carrara città del marmo”; la XII.a Quadriennale d’Arte di Torino; la XII.a mostra internazionale di scultura all’aperto “Fondazione Pagani”; la mostra internazionale “Marmo macchine” di Verona.
Sue opere sono in collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero: Banca commerciale italiana di Parma; Collezione Bersagni di Ferrara, Museo Henraux di Querceta, Collezione cardinale Lercaro a Bologna, Collezione Michelotti a Caracas (Venezuela), Collezione Max L. Grant Rtto De Island, Providence (USA), Galleria Fuji a Shinei Ogaki (Giappone), Galleria Valenti a Tuxon, Arizona, Collezione Van Der Staay (Olanda), Collezione Ciccoletti, Lugano; Collezione Chiamenti, Montecarlo, Collezione Cavallini, San Miniato, e in vari giardini e edifici religiosi. La sua attività artistica è stata presentata in programmi televisivi culturali e pubblicata in riviste nazionali e internazionali.
Pino Secchi nasce fotograficamente nel 1972 quando si iscrive al “Fotoclub Barbarossa“, del quale diventa assiduofrequentatore, partecipando attivamente alle diverse iniziative messe in atto da questa associazione. Nel 1980 l’attività professionale rende difficoltosa la sua presenza e la sua partecipazione alle manifestazioni del Club: quindi lascia il gruppoe continua ad utilizzare il poco tempo libero a disposizione per soddisfarela sua passione per il mondo della fotografia. Rimane legato a questo mondo frequentando mostre fotografiche, partecipando agli incontri internazionali di Arles (Francia) e collaborando con la Galleria d'arte “il Gelso“ del mitico Giovanni, nell’organizzare alcune mostre fotografiche in collaborazione con la Galleria “Il Diaframma“ diretta da Lanfranco Colombo. La frequentazione di queste gallerie gli ha permesso di incontrare personaggi noti nel panorama della fotografia e della pittura (Aldo Tagliaferro, Elio Mariani, Nino Migliori, Zvonomir Vladanovic, Jasper Johns, tanto per citarne alcuni) che hanno influito in modo rilevante nell’ampliare la sua visione ed interpretazione della fotografia fino ad elaborarne una linea personale. Pino Secchi è autodidatta, per quanto concerne la formazione tecnica della disciplina fotografica, ma ha sperimentato e praticato, con ottimi risultati, tutto il processo elaborativo della fotografia dallo sviluppo del negativo fino alla stampa finale dell’immagine. Attualmente si dedica, con particolare attenzione, all’approfondimento della conoscenza ed dell’utilizzo, nonchè dell’applicazione, delle tecniche offerte dalla tecnologia digitale.
Giulio Sommariva è nato a Casalpusterlengo nel 1949. La sua pittura ha valenze ironiche e fantasiose con aspetti criptici e giocosi. Ha partecipato a varie edizioni di “Semina Loci” presso il Centro Cultura “Mons. Enrico Orsini” di Casalpusterlengo. Nel 2012 nello stesso centro a “Semina verbi”.
Riccardo Valla – Nato a Parma il 28/04/1962 vive a Casalpusterlengo (LO). Appassionato d’arte, dopo aver frequentato un corso di “disegno dal vero” con il Maestro Ettore Santus presso la Scuola Borgognone di Lodi, continua il percorso artistico come autodidatta. Nel 1986 inizia l’attività pittorica ed in seguito amplia il suo linguaggio utilizzando varie tecniche: scultura, collage, polimaterica, fino all’esposizione completa nel 1990 al Lenz (Biraga- Terranova dei Passerini (LO). Successivamente ha partecipato ad una collettiva presso la Galleria il Gelso di Lodi.
Negli anni a venire sposta l’interesse sulla fotografia sperimentando una tecnica di movimento “pittorico”, ottenendo un risultato al confine tra pittura e fotografia. Con queste opere nel 1997 ha organizzato una personale presso ScuolaArte a Codogno (LO). L’ultima esposizione personale risale al 1998 “Vigna Alta Bar Ristorante presso localtà Torretta” a Lodi, dal titolo “Luci Sonore”. Ha partecipato alle collettive “Semina Loci” nelle edizioni 2007, 2008 e 2010 presso il Centro Cultura “Mons. Enrico Orsini” di Casalpusterlengo. Nel 2011 “Syrix II. Aspetti dell’Arte nel Lodigiano nel secondo Novecento”. I.I.S “Cesaris” Casalpusterlengo. Nel 2012: “10 anni di Cesaris per le arti visive” e “Naturalia I” I.I.S. “Cesaris” Casalpusterlengo, “Ciò che unisce”, Caselle Landi,“Naturalia II”, Castello di Fombio.