Un biglietto per l’arte
Un percorso nella memoria delle maggiori esposizioni realizzate dai Musei Civici di Torino in oltre un secolo di storia.
Comunicato stampa
Il Borgo Medievale di Torino presenta a partire dal 6 dicembre la nuova mostra Un biglietto per l’arte, un percorso nella memoria delle maggiori esposizioni realizzate dai Musei Civici di Torino in oltre un secolo di storia. La raccolta di cartoncini di invito, accompagnata da una piccola selezione di cataloghi, manifesti, e fotografie degli artisti e del pubblico presente alle inaugurazioni, permette di ripercorrere momenti cruciali della cultura torinese dai primi decenni del Novecento ad oggi, spaziando dall’arte piemontese a quella internazionale, dall’antico al contemporaneo, dalle arti decorative, al design, alla fotografia.
È Vittorio Viale, direttore del Musei Civici dal 1930 al 1965, a dare il via a questo impegno rimasto costante fino ai giorni nostri. La prima vera mostra d’arte fu quella dedicata ad Antonio Fontanesi nel 1932. Seguirono le grandi esposizioni sull'arte piemontese, ospitate a Palazzo Madama e a Palazzo Carignano, che hanno fatto storia per la profondità degli studi e per la modernità degli allestimenti: la Mostra del Sei-Settecento Piemontese (1937), che pone le basi per la grande iniziativa sul Barocco del 1963; Gotico e Rinascimento in Piemonte (1938-1939); la Mostra del manierismo piemontese e lombardo del Seicento (1955).
Dopo la guerra, Torino si apre alla cultura internazionale e al confronto con l’arte europea contemporanea. È un’epoca di fermento e di partecipazione. Nel 1959 si inaugura la Galleria d’Arte Moderna ricostruita e vengono presentati i protagonisti della nuova arte figurativa, Francis Bacon (1962) e Graham Sutherland (1965), dell’informale, Nicolas de Staël (1960), Franz Kline (1963), l’arte pop (New-dada e Pop art newyorkesi -1969) e concettuale, (Conceptual art Arte povera Land art -1970), Lucio Fontana (1970), Alberto Burri (1971). In parallelo, si ripercorrono i movimenti pittorici d’avanguardia della prima metà del secolo, con L'opera di Marc Chagall (1953), Espressionismo e arte tedesca del XX secolo (1954), la retrospettiva su Giacomo Balla (1963), e la mostra epocale Il Cavaliere Azzurro (1971).
Il gusto e l'interesse per la modernità coinvolgono anche il museo di arte antica: Palazzo Madama propone nel 1955 una mostra sull’American Design dal Museum of Modern Art di New York. Nel 1959, un'altra mostra americana è destinata a lasciare una traccia indelebile: The family of Man, l'eccezionale esposizione fotografica curata da Edward Steichen per il MoMA, itinerante in 69 nazioni e visitata da 9.000.000 di persone. Da essa sviluppa un'attenzione particolare all'arte della fotografia, con le retrospettive sui grandi fotografi americani, Steichen il fotografo nel 1965, I platini di Irving Penn. 25 anni di fotografia nel 1975. Negli anni Sessanta, ancora, la collaborazione con l’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente – ISMEO - dà avvio a una stagione di mostre sull’arte antica orientale, dall’Ottocento parte integrante delle raccolte civiche e, dal 2008, esposta nel nuovo Museo di Arte Orientale.
Un biglietto per l'arte tocca le tappe principali di questo straordinario percorso nel tempo: un modo per ricordare, a 150 anni dalla nascita del Museo Civico, l'importanza della sua attività per la città e sul panorama internazionale.