Una e Zero Quattro
Un’indagine visiva sulla strage di via dei Georgofili, a trent’anni dall’attentato.
Comunicato stampa
mostra dei fotografi Paolo Cagnacci e Matteo Cesari UNAEZEROQUATTRO. Un’indagine visiva sulla strage di via dei Georgofili, a trent’anni dall’attentato a cura di Irene Alison. La mostra, nei giorni dal 25 al 27 maggio, si arricchirà anche di un evento di video-mapping allestito nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, a cura di Irene Alison, realizzato in collaborazione con l’Associazione tra i Familiari delle Vittime dell’Attentato di Via dei Georgofili, con il sostegno di Fondazione CR Firenze, Unicoop Firenze, Banca Ifigest, CNA Firenze e con il patrocinio del Comune di Firenze e della Regione Toscana.
Nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993 alle 1:04 in via dei Georgofili, nel cuore del centro storico di Firenze, viene fatta esplodere un’autobomba. Con un impatto che è stato definito “bellico“, l'esplosione causa la devastazione di dodici ettari del centro storico, la perdita di cinque vite umane e il ferimento di quarantotto persone.
Dietro l’attentato, una convergenza di interessi tra politica, massoneria, mafia ed estrema destra. Solo recentemente le indagini hanno portato all’arresto dell’ultimo mandante delle stragi, Matteo Messina Denaro, ma il lavoro dei magistrati ha anche accertato la partecipazione di mandanti occulti dei quali non conosciamo ancora l’identità.
A 30 anni da quella terribile notte, due fotografi toscani, Paolo Cagnacci e Matteo Cesari, ne hanno documentato visivamente l’eredità, ricostruendo parte degli eventi lungo il filo delle diverse piste tracciate dagli inquirenti. Nei familiari delle vittime, nei feriti, negli avvocati che istruirono i processi, nei vigili del fuoco che quella notte estrassero i corpi dalle macerie, ma anche negli oggetti ritrovati e custoditi come ultimi ricordi e negli anonimi luoghi nei quali furono preparati i passaggi cruciali dell’attentato, resta viva la memoria di un evento che ha profondamente segnato la storia italiana.