Una visione astratta. Opere dalla Collezione Maria Cernuschi Ghiringhelli
la mostra, a cura di Ilaria Bonacossa e Francesca Serrati, ripercorre la storia della collezione di Maria Cernuschi Ghiringhelli – conservata presso il Museo di Villa Croce a Genova – dialogando con alcuni dei principali movimenti artistici e autori del Novecento italiano e internazionale.
Comunicato stampa
Maria Cernuschi Ghiringhelli è stata una figura unica nel panorama dellarte italiana tra le due guerre. Considerata la musa astratta di Carlo Belli e Osvaldo Licini, allinizio del 1930 divenne unappassionata sostenitrice dellarte astratta italiana e internazionale, riuscendo a intercettare le proposte più innovative con una grande autonomia di giudizio. Una Peggy Guggenheim italiana, capace di intrattenere solidi rapporti con gli artisti, anche quelli più giovani e non ancora affermati, poiché ciò che più le interessava era seguire e se possibile incoraggiare, gli sviluppi di un tipo di ricerca artistica in cui credevo.
Partendo da alcuni opere chiave dellastrattismo italiano degli anni Trenta, passando per le ricerche percettiviste e preconcettuali degli anni Sessanta, fino allarte Optical e la Nuova Pittura degli anni Settanta e Ottanta, la mostra, a cura di Ilaria Bonacossa e Francesca Serrati, assistente curatore Michela Murialdo, ripercorre la storia della collezione - conservata presso il Museo di Villa Croce a Genova - dialogando con alcuni dei principali movimenti artistici e autori del Novecento italiano.
Lincontro di Maria Cernuschi con larte si deve al marito Gino Ghiringhelli, artista e proprietario della galleria milanese Il Milione, luogo fondamentale per la promozione dellarte astratta in Italia. Tra il 1934 e il 1935 la galleria presenta il lavoro di artisti quali Kandinsky, Vordemberge-Gildewart, Albers, Fontana, Licini, Melotti ed è il primo spazio espositivo a ospitare opere di Soldati, Radice, Rho e Veronesi. Nel 1933 la Galleria aveva supportato la pubblicazione di Kn, saggio di critica darte di Carlo Belli, dedicato proprio a Maria Cernuschi Ghiringhelli, e definito da Kandinsky il vangelo dellarte astratta.
Nel 1940, anno della separazione dal marito, Maria Cernuschi inizia ad acquistare una serie di quadri che diventano testimonianza di una nuova fase della sua vita, rappresentando, più che una scelta documentaria, una spinta sentimentale che la porta a definire la propria raccolta non come una collezione razionale, ma più semplicemente come la sua collezione (i miei quadri). Nel 1950, stanca dellambiente milanese, si trasferisce in Liguria, dove respira un clima nuovo, culturalmente vivo, grazie alla presenza di un nutrito gruppo di artisti attivi soprattutto presso le fabbriche di ceramica di Albisola.
A partire dal 1965 gli acquisti si fanno sempre più frequenti e le scelte più rigorose. I criteri di acquisizione abbandonano la sfera privata e si orientano sempre più verso il tentativo di documentare in maniera organica gli esiti della ricerca artistica contemporanea, soprattutto italiana, nellambito dellastrazione. Una scelta che, negli anni Settanta, trova un elemento di specificità nellattenzione alla ricerca portata avanti nel contesto ligure.
Maria Cernuschi Ghiringhelli è stata capace di cogliere gli elementi di novità nella produzione artistica del suo tempo senza attenderne la consacrazione da parte della critica o del mercato, come testimoniano le date tutte precoci - dei lavori di Piero Manzoni, di cui in mostra è possibile vedere uno dei primi Achrome, di Agostino Bonalumi, di Lucio Fontana, di Osvaldo Licini, di Gino Ghiringhelli di Bruno Munari e di numerosi altri autori. Una lungimiranza nelle scelte affiancata e supportata dallo stretto e mai interrotto rapporto con le generazioni artistiche attive prima della guerra, ed in particolare proprio Melotti, Soldati, Munari e Fontana.
Se linteresse di una collezione privata lo si può ricondurre soprattutto alla sua originalità, alla sua differenza dalle altre, dettata da una visione, da incontri e da esperienze personali, quella di Maria Cernuschi può essere senza dubbio considerata una delle collezioni italiane più interessanti del Novecento.
Una visione astratta. Opere dalla Collezione Maria Cernuschi Ghiringhelli si propone di presentare al pubblico il cuore di questa collezione privata, rappresentativa di un momento storico e artistico fondamentale, ma anche specchio di storie, scelte, pulsioni e sentimenti personali della sua artefice.