Un’idea di pittura I
Pensata con un focus importante sulla pittura figurativa, la mostra vedrà protagonisti artisti di diverse generazioni e nazionalità.
Comunicato stampa
Un’idea di pittura, attraverso il lavoro di sette artisti internazionali, anticipa in parte il programma espositivo che la galleria Monitor osserverà nel 2015. Pensata con un focus importante sulla pittura figurativa, la mostra vedrà protagonisti artisti di diverse generazioni e nazionalità, alcuni come Peter Linde Busk e Ian Tweedy, già rappresentati dalla galleria, altri che invece viesporranno per la prima volta, come gli americani Duane Zaloudek, Tom Thayer e Walter Smith, l’italiano Thomas Braida e il tedesco Benedikt Hipp.
La ricerca di Thomas Braida(Gorizia 1982) è stimolata dall’osservazione della realtà quotidiana rielaborata dall’immaginazione dell’artista attraverso veri e propri processi di traduzione. Nelle sue mani tutto cambia, la realtà si supera, diventando ancor più reale. Braida dipinge su ogni tipo di supporto: tela, pagine di riviste, ceramica. Peter Linde Busk (Cophenagen, 1973) dipinge ritratti di stati mentali, oscuri, introspettivi, quasi astratti. Il suo lavoro tenta di catturare emozioni universali come orgoglio, paura, malinconia ed è permeato di riferimenti letterari, colti, elevati. Busk lavora sulla sottile linea di confine tra l’astrazione e la figurazione, incorporando ibridi architettonici con pattern kaledoscopici e permeati di fantastica ambiguità. L’artista avrà un solo show presso Monitor nel febbraio 2015.
Ian Tweedy (Hahn, 1982), protagonista di una recente personale presso gli spazi della galleria nel dicembre 2013, presenterà un nuovo ciclo di lavori pittorici, realizzati su piccoli diorami che raffigurano paesaggi urbani di guerra. Le figure umane, dipinte delicatamente, si integrano con paesaggi devastati e rovine, creando suggestivi effetti quasi scultorei.
Nei dipinti di Walter Smith (Manchester NH, 1980) strane figure di alieni si alternano a simboli della società dei consumi, ad icone hollywodiane e pop creando assonanze stranianti e provocatorie. All’interno della tela, queste immagini sono strutturate come vere e propri elementi paesaggistici, spesso intervallati da fori che, applicati direttamente sul lino, trasformano la superfice in un piano sociale, che media ed incontra lo sguardo dell’artista, dello spettatore e l’istituzionalità del luogo in cui il quadro è collocato. Walter Smith ha avuto la sua personale a Monitor, New York nel maggio 2014. Duane Zaloudek (Texhoma, 1931) possiede una raffinatissima tecnica pittorica, data da sottili, impercettibili venature sulla tela bianca preparata a gesso. Un artista lirico, intenso, con più di cinquant’anni di lavoro alle spalle. Artista di nicchia e poco conosciuto in Italia, avrà la prima personale presso la galleria ad Aprile 2015 con un corpo di opere che spazierà dagli anni ’70 ai giorni nostri.
Il lavoro di Tom Thayer (Chicago, 1970) unisce diverse discipline: complesse performance, video, scultura e pittura. Thayer opera esattamente all’intersezione dell’elemento squisitamente hand-crafted e quello tecnologico, concentrandosi principalmente sulle immagini in movimento. Interessato da sempre alla Commedia dell’Arte e al teatro, anche i suoi dipinti presentano elementi tridimensionali, quinte sceniche, marionette. Tom Thayer avrà la sua prima personale in Italia presso Monitor nella primavera del 2015. Benedikt Hipp (Monaco, 1977) realizza dipinti di rara raffinatezza, in cui l’elemento autobiografico si intreccia saldamente a suggestioni di natura letteraria e tratte dallo straordinariamente ampio bacino della tradizione pittorica europea. Le sue figure misteriose, spesso quasi inserite a forza in strutture architettoniche che fungono da vere e proprie cornici-finestre, si astraggono nella loro sfera intima ritirandosi in una dimensione solitaria e sfocata, fatta di particolari, dettagli, segreti. Benedikt Hipp terrà la sua personale a Monitor nell’autunno 2015.
Un‘idea dipittura II
Thomas Braida, Peter Linde Busk, Benedikt Hipp, Walter Smith, Tom Thayer, Ian Tweedy, Duane Zaloudek
September 9th 2014 – October 18th
Featuring the work of seven artists from around the world, Un’idea di pittura is a partial anticipation of Monitor’s 2015 exhibition programme. Conceived with a strong figurative focus, the show includes artists of different generations and nationalities. Peter Linde Busk and Ian Tweedy have already been presented at the gallery, while the Americans Duane Zaloudek, Tom Thayer and Walter Smith, together with the Italian Thomas Braida and the German Benedikt Hipp, will all debut at Monitor the coming season. The artistic research conducted by Thomas Braida (Gorizia 1982) is fuelled by the artist’s observation of daily reality, elaborated by his imagination in a manner that has much in common with the systematic process of translating. Braida transforms everything he touches; reality exceeds itself, becoming ‘real’ to the extreme. The artist works on a broad variety of supports, from canvas to magazine pages and ceramic.
Peter Linde Busk (Cophenagen, 1973) paints portraits of mental states – dark, introspective, verging on the abstract. His work attempts to capture universal feelings such as pride, fear or melancholy, and is permeated with cultivated literary references. By treading the tenuous line that separates abstract from figurative, Busk incorporates hybridised architectural elements with kaleidoscopic patterns steeped in fantastical ambiguity. He is scheduled to be featured at Monitor in a solo show in February next year.
Following his recent show at the gallery in December 2013, Ian Tweedy (Hahn, 1982), will present a new cycle of paintings on small-scale dioramas representing urban war scenes. The delicately painted human figures create a striking, almost sculptural effect within the ravaged landscapes of ruins. Walter Smith’s (Manchester NH, 1980) paintings juxtapose strange alien figures alongside symbols from consumer society and Hollywood and pop icons, creating parallels that are both destabilising and provocative. These images are structured within the canvas like elements of a landscape. Frequently punctuated by holes bored directly through the canvas, they transform the surface of the work into a social plane that meets the gazes of both artist and viewer, mediating between them and the institutionalism of the space in which the picture hangs. Walter Smith was featured in a solo show at Monitor in New York, in May 2014.
Duane Zaloudek (Texhoma, 1931) boasts a highly sophisticated painting technique made up of fine, almost imperceptible veining applied over a white, chalk-prepared canvas. Lyrical and intense, this artist is little known in Italy despite a career that has spanned over fifty years and will debut at Monitor in April 2015 with a body of work dating from the 1970s to the present.
Tom Thayer’s (Chicago, 1970) work combines different mediums, from complex performance to video, sculpture and painting. Thayer explores the common ground between the exquisitely handcrafted and the technological, concentrating his attentions primarily on images in movement. Thayer has a long-standing interest in Commedia dell’Arte and theatre, which are featured in his paintings in the form of three-dimensional elements, stage wings and marionettes. He will have his Italian debut at Monitor next spring. Benedikt Hipp (Munich, 1977) paints with rare subtlety, meshing together autobiographical elements with literary suggestions drawn from Europe’s boundless painting tradition. Hipp’s mysterious figures, frequently almost crammed forcefully within architectural frame-window structures, withdraw from their intimate sphere to a solitary, blurred dimension made up of secret details. He will be featured in a solo show at Monitor next autumn.