unlikely
Mostra a cura del 28° Corso in Pratiche Curatoriali e Arti Contemporanee.
Comunicato stampa
Quante sono le probabilità che un asteroide colpisca la terra, che un super vulcano esploda, o che ci si imbatta in un alieno?
Tutti eventi improbabili – unlikely – in grado di trascendere il nostro controllo, ma che, in realtà, si potrebbero verificare mettendo a
rischio l’esistenza del genere umano, anche a causa delle sue stesse azioni. La mostra unlikely è un invito a prendere coscienza dell’eventualità che queste circostanze accadano. Lo scopo è quello di rendere il visitatore consapevole rispetto alle criticità della nostra contemporaneità e del nostro futuro, attraverso la percezione degli artisti.
L’esposizione, curata dagli studenti della School for Curatorial Studies Venice, coinvolge oltre venti artisti contemporanei, a cui è stato chiesto di declinare e tradurre questi argomenti, attraverso lavori per la maggior parte inediti.
La struttura teorica della mostra trova dei riferimenti nell’illuminante testo di Timothy Morton – Iperoggetti. Come afferma il filosofo, gli oggetti nello specchio sono più vicini di quanto appaiono[1]. Una frase che riassume l’atteggiamento insito nell’uomo di prendere le distanze da tutto ciò che lo potrebbe turbare, trascurandone l’effettiva presenza.
Articolandosi attorno all’idea di rischio, la mostra costruisce una narrazione caleidoscopica, aperta a diverse ipotesi e interpretazioni che non vogliono imporre soluzioni totalizzanti né presentare meri scenari catastrofici.
Le opere degli artisti saranno contestualizzate da un allestimento risultato di una ricerca iconografica comprensiva di materiali d'archivio e documentazione scientifica. Libri, articoli di giornali, riviste, corrispondenza, cartoline e vinili permetteranno la creazione di un archivio visuale che farà parte del percorso espositivo.
Artisti presenti in mostra: Emanuele Wiltsch Barberio, Alvise Bittente, Giorgia Agnese Cereda, Giuseppe De Mattia, Jingee Dong, Bruno Fantelli, Alice Faloretti, Enej Gala, Silvia Giordani, Agnese Guido, Yumi Karasumaru, Giulio Malinverni, Silvia Mariotti, Anna Marzuttini, Anastasiya Parvanova, Federico Polloni, Roy Claire Potter, Oscar Contreras Rojas, Fabio Roncato, Mattia Sinigaglia, Superstudio, Alex Urso, Sophie Westerlind, Francesco Zanatta.
Sede della mostra è il prestigioso Palazzo Malipiero, edificio bizantino tra i più rinomati sul Canal Grande.
Appendice alla mostra:
Nel corso dei secoli numerosi artisti hanno affrontato questi argomenti, come testimoniano le opere conservate nei più importanti musei veneziani. Per questo motivo è stata svolta una ricerca sui lavori di grandi maestri allo scopo di ampliare la narrazione, creando un percorso che il visitatore potrà seguire attraverso una mappa.
[1] T. Morton, Iperoggetti, NERO Editions, trad. V. Santarcangelo, Roma, 2018, p. 43.