Unpredictable Certainty

Informazioni Evento

Luogo
PHMUSEUM LAB
Via Paolo Fabbri 10/2a, 40138, Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

giovedì ore 17:30-19:30.

Vernissage
24/11/2022

ore 18

Generi
fotografia, collettiva

Per concludere la proposta culturale del 2022, il PhMuseum Lab presenta la collettiva fotografica Unpredictable Certainty.

Comunicato stampa

Per concludere la proposta culturale del 2022, il PhMuseum Lab presenta la collettiva fotografica Unpredictable Certainty. La mostra mette in relazione il lavoro Probable Cause dell’artista visivo finlandese Henri Airo con 10:33 del duo italiano Gabriele Chiapparini & Camilla Marrese, entrambe riflessioni sulla severa precisione del caso e sulla natura ontologica ed epistemologica della fotografia.

In Probable Cause Henri Airo affronta gli eventi legati alla morte di sua sorella, travolta nel 2012 da un guidatore ubriaco. A seguito dell’eco mediatico riservato alla vicenda, il fotografo ha avviato nel 2019 un progetto di ricerca sugli eventi di quel giorno, sia per riflettere sul modo in cui la polizia e i media hanno affrontato l'incidente stradale sia per comprendere i fattori che l’hanno determinato e gli effetti che ha prodotto nella società finlandese. Utilizzando fotografia e immagini d’archivio, l'opera costruisce una narrazione documentaria del colpevole nel giorno dell'incidente mettendo in luce le cause sociali alla base dell'evento, che raramente emergono nelle discussioni pubbliche sulla guida in stato di ebbrezza e sull'alcolismo nella società finlandese, ed esaminando la percezione della dipendenza.

Usando una strategia metodologica simile e mettendo in discussione l'obiettività del mezzo fotografico dove verità e post-verità coesistono, Camilla Marrese e Gabriele Chiapparini ripercorrono invece il disastro aereo dell’Istituto Salvemini di Casalecchio di Reno. 10:33 è l’orario in cui il 6 dicembre del 1990 un aereo militare in avaria, a seguito dell’abbandono del proprio pilota che si era paracadutato, colpì la scuola togliendo la vita a 12 studenti di età tra i 14 e 15 anni e lasciando altre 88 persone ferite. Incrociando quella strage con una storia personale, si apre una riflessione sulla distanza che ci separa da certi eventi tragici, sui percorsi del caso, sul nostro rapporto difficile con l’idea della morte.