Untold Stories
Untold Stories è la prima esposizione di Tea for Three. Memorie private e ricordi intimi come sedimento di identità e di cultura sono il filo conduttore della mostra. In un mondo in cui l’identità e i suoi confini sono sempre più imprecisi e meno chiari, i tre artisti raccontano attraverso i loro lavori la propria storia e le proprie radici.
Comunicato stampa
Nasce TEA for THREE
TEA for THREE è un progetto di Tiziana Castelluzzo, Ala Sernetz ed Elena Zonca che nasce dal desiderio di apportare nuovi spunti di riflessione alla discussione sulle possibili modalità di concepire, elaborare e presentare progetti di arte contemporanea. L’intenzione è quella di creare un stretta collaborazione e sodalizio al fine di organizzare esposizioni temporanee di artisti internazionali in luoghi e città diversi. La scelta di utilizzare spazi e luoghi sempre differenti corrisponde alla nostra idea di pensare l’arte contemporanea come fluida e sempre in movimento e ci permette un dialogo più libero con gli artisti consentendo loro di creare delle opere “site-specific” che si adattino di volta in volta allo spazio. Poiché il progetto nasce sotto l’egida dell’amicizia abbiamo deciso di chiamarlo TEA for THREE che è, insieme, l’acronimo delle nostre iniziali ed un gioco ironico e femminile sull’idea dell’incontrarsi e di condividere davanti ad una tazza di tè pensieri e desideri.
Untold Stories è la prima esposizione di Tea for Three. Memorie private e ricordi intimi come sedimento di identità e di cultura sono il filo conduttore della mostra. In un mondo in cui l’identità e i suoi confini sono sempre più imprecisi e meno chiari, i tre artisti raccontano attraverso i loro lavori la propria storia e le proprie radici. La mostra presenterà una grande installazione di Sheila Pepe costituita da tessuti e lane che, scendendo dall’alto del soffitto, creeranno uno spazio nello spazio, una grande opera tridimensionale su tela dell’artista berlinese Nathan Peter ed una nuova serie di ricami di Yulim Song.
Sheila Pepe (1959, Morristown, New Jersy) crea grandi sculture site-specific in cui convivono mestieri tradizionali, disegno ed installazione che fungono da contenitore e mediatore di esperienze con il pubblico. Adattando sempre il suo lavoro alle contingenze sociali e poetiche di un dato spazio, le sue installazioni coniugano l'artigianato della propria infanzia alle tradizioni del luogo in cui espone il suo lavoro.
Pepe vive e lavora a Brooklyn (New York) e collabora come assistente presso la School of Art & Design, Pratt Institute. Le sue opere sono state presentate in numerose mostre personali e collettive ed il suo lavoro è presente nelle collezioni permanenti dell'Harvard University Arts Museum, dello Smith College Museum of Art, e del Rose Art Museum. Ha vinto diversi premi tra cui il Joan Mitchell Foundation, il Louis Comfort Tiffany Foundation, e l’Anonymous Was A Woman.
Nathan Peter (1978, Minneapolis, US) lavora per sottrazione ed esplora la superficie della tela cambiandola attraverso un lungo processo. I suoi lavori hanno spesso riferimenti al barocco di cui Nathan utilizza alcuni stilemi. Le sue tele diventano sculture tridimensionali che vanno dal carnevalesco al minimal, con riferimenti sia ad eventi storici che alla pittura classica. Quello che era formalmente il soggetto del quadro, è reso invisibile.
Julim Song (1983, Seul, Corea del Sud) crea ricami delicati e dipinti su seta. Come un diario di sentimenti, una confessione di segreti mai rivelati, le opere intime e femminili di Song riconducono alla sfera dell’affettività e dei legami familiari. Tutte i suoi lavori sono realizzati con la tecnica del ricamo che per l’artista ha un significato specifico, ossia l’espressione di un desiderio femminile di un qualche cosa di tradizionale ed artigianale che fonda le sue radici nel tempo ed è tramandato di generazione in generazione.
Yulim Song vive e lavora a Seul. Dopo il master alla Kingston University ha esposto internazionalemente. Le ultime mostre personali comprendono ‘The isolated scenes', Gallery Jinsun Window 83, Gallery Jinsun, Seul, “Words of memory”, Shinhan Gallery, e “The slender song”, Gallery b'one, Seul.