Urara Tsuchiya – Homebound
Homebound è nato originariamente come un progetto di mostra per il quale sono stata invitata in Italia, in residenza a Faenza, per produrre una nuova serie di opere.
Comunicato stampa
ADA è lieta di comunicare la riapertura al pubblico, a partire da sabato 23 maggio con la nuova personale di Urara Tsuchiya, Homebound.
La mostra sarà visitabile nel rispetto delle norme vigenti, nel regolare orario di apertura della galleria o su appuntamento.
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“Homebound è nato originariamente come un progetto di mostra per il quale sono stata invitata in Italia, in residenza a Faenza, per produrre una nuova serie di opere.
Sono stata a Faenza nei mesi di gennaio e febbraio e poi sono brevemente rientrata a Glasgow. Proprio quando sono tornata in Italia, a marzo, per terminare la produzione ed allestire la mostra a Roma, la pandemia da COVID-19 stava iniziando a diffondersi e tutto ha dovuto fermarsi. Sono quindi rimasta a Faenza durante il lockdown, dove mi trovo ancora adesso, dopo molti mesi…
Durante il periodo di quarantena ho deciso di realizzare oggetti in ceramica ispirati alla dimensione domestica - tra cui mocio, secchi, prodotti per la pulizia, spazzolini da denti e copie di biancheria intima, acquistata a poco prezzo dal mercato locale.
Per cercare di restare calma mi sforzavo di leggere notizie che non riguardassero persone decedute in situazioni disperate, così ho saputo del panico generato dalla carenza di carta igienica in Giappone, Germania ed America.
L’albero - una delle opere - era sfortunatamente esploso al momento della cottura e, ispirandomi a quanto avevo letto, ho deciso di improvvisare, trasformando il buco in una grotta con degli orsi, intenti ad ammassare rotoli di carta igienica. Un mio amico mi ha chiesto se ne stessero facendo scorta…
Allo stesso modo ho aggiunto la mascherina ad una delle figure nude che animano le bowls - nonostante non stiano certamente osservando il distanziamento sociale.”
Urara Tsuchiya
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La pratica artistica di Urara Tsuchiya indaga lo scollamento che può manifestarsi tra sfera privata e sfera sociale. Il suo lavoro include prevalentemente la scultura in ceramica, la performance ed il video. Nei lavori di tipo performativo sono spesso incorporate sculture, sia in ceramica che in tessuto, così come costumi realizzati dall’artista o preparazioni culinarie. Tali elementi hanno una funzione scenografica volta a costruire un ambiente alternativo, che possa legittimare comportamenti fuori dall’ordinario. Tsuchiya è interessata ad ingaggiare una sfida con lo spettatore, invitandolo a rinegoziare i propri limiti, tanto personali quanto fisici.
Molte volte il pubblico non viene invitato a partecipare attivamente, ma si trova piuttosto ad essere parte di una scena precedentemente orchestrata. Tsuchiya confonde e rimuove la neutralizzazione e quell’aspetto di distanza che renderebbe la propria pratica ovvia.
Urara Tsuchiya (1979, Giappone) vive e lavora tra Londra e Glasgow.
Le sue mostre personali e collettive includono: 2020 - Homebound, ADA, Roma. 2019 - Warm Drizzle, Gallery Golsa, Oslo; Frieze Art Fair, London, solo booth, Union Pacific. 2018 - Liste Art Fair, Basel, solo booth, Union Pacific; Girls Club, Glasgow International. 2017 - Urara Tsuchiya, Trade Gallery, Nottingham; Amazing girls/its complicated, Kevin Space, Vienna. 2016 - Room Service, Union Pacific, London; Neopagan Witch Bitch, Evenly Yard, London. 2015 - Connoisseurs world, Queen’s Park Railway Club, Glasgow.