Urbansolid – Cemento
Le urban sculptures degli Urbansolid sono per la prima volta nel capoluogo piemontese, in una mostra personale che si estenderà ben oltre lo spazio espositivo.
Comunicato stampa
La Street Art è diventata tridimensionale. Ha oltrepassato la bidimensionalità della muro, per invadere ancor più audacemente lo spazio urbano.
Dal graffito all’altorilievo.
Il passo è stato breve, poiché la mission era simile. E a compierlo sono stati gli Urbansolid.
I pionieri della Street Art in 3D.
Due artisti che, dopo aver affinato la conoscenza del modellato e delle più tradizionali tecniche scultoree, hanno deciso di riadattare la loro esperienza artistica-laboratoriale alle urgenze comunicative dei nostri giorni. Perché l’arte deve parlare al popolo, e il popolo ha bisogno di vedere quali realtà un artista socialmente impegnato sia in grado di smascherare
Se il vero artista di ricerca non è colui che cerca, ma trova – e anzi ri-trova – nei classici la partenza per il proprio percorso, potremmo in pochi istanti riavvolgere la pellicola della storia delle arti plastiche e ritrovare, nelle creature in gesso e cemento degli Urbansolid, tracce di una tradizione decisamente antica.
Antica tanto da risalire alle grandi lastre in alabastro su cui gli Assiri scolpivano scene di guerra nel VII secolo a.C, o alle sculture mitologiche del Partenone di Fidia. Passando poi per i rilievi celebrativi delle grandi imprese di conquista degli imperatori romani, scolpite sulle superfici degli archi di trionfo, sino a giungere ai bestiari e al repertorio biblico o fantastico della scultura didascalica medievale, che invadeva archivolti, portali, stipiti e capitelli. Una scultura che era un libro aperto, e lo era al fine di educare il popolo.
È da qui, da questo ultimo assunto, e da questa idea di passato-mai-passato, che bisogna partire per comprendere quale slancio abbia spinto gli Urbansolid a portare la scultura nella Street Art.
L’esordio è stato milanese, ed è avvenuto quasi tre anni fa, per la precisione durante le giornate del Salone del Mobile 2010.
Un fuori-salone inaspettato, il loro, ma che ha lasciato il segno nella memoria di chi lo ha vissuto. Venticinque calchi bianchi di teste umane ritratte a metà, appena sopra le labbra, sembravano sbucare dal pavimento, quasi fossero una legione di omonimi insorti contro un “uno” che tentava vanamente di “emergere”. I venticinque insorti si tappavano il naso in segno di protesta, mentre l’altro cercava di farsi avanti, spingendosi verso l’alto con le mani aggrappate al pavimento, come fosse immerso in una bugia liquida.
Fu poi la volta della famosa piramide di “Lingotti Anticrisi” installata a Milano in Piazza Affari, esattamente davanti al Palazzo della Borsa, una mattina dello scorso settembre 2011.
Oggi è invece la Galleria Square23 di Torino a scegliere di portare le urban sculptures degli Urbansolid per la prima volta nel capoluogo piemontese, in una mostra personale che si estenderà ben oltre lo spazio espositivo.
“Cemento”.
Questo il titolo della mostra. Perché dal cemento sbocciano e si sporgono le loro provocazioni, in un viaggio visivo a metà strada tra lo spazio e la parete.
È il messaggio che va verso il cittadino. Diventa tattile. Prolungandosi nel caos con l’insinuante strategia del basso e altorilievo. Un messaggio ogni volta esplicito, che si palesa nella chiarezza simbolica della sua stessa rappresentazione plastica. E una denuncia sociale abilmente rimarcata dalla logica del multiplo
Street Art, dunque. Ma in gesso e cemento. E dall’alto contenuto caustico.
Dal 30 gennaio al 24 febbraio 2013 potrete vedere teste umane in gesso emergere o immergersi in bidoni di latta straripanti di chissà cosa, orecchie giganti sporgere dalle pareti per ricordarvi che di “Zona Audiosorvegliata” probabilmente si tratta. Volti allusivamente sorridenti potrebbero improvvisamente affacciarsi dagli schermi di televisori vintage. E incontrerete cervelli, televisori, spermatozoi... tutti sarcasticamente al servizio di una nuova coscienza sociale.
Infine, verrete sorpresi da una colta e sottile citazione: un rimando ai tondi in terracotta policroma invetriata prodotti agli inizi del Quattrocento dai fratelli Della Robbia in quel di Firenze.
Ma cogliere la sapienza nell’eccedenza, starà a voi.
(Testo critico di Giovanna Lacedra)