Urbs Maris Città del Mare

Informazioni Evento

Luogo
BIBLIOTECA COMUNALE DI POLIGNANO A MARE
Via Mulini 21, Polignano a Mare, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

ore 19-23

Vernissage
19/09/2011

ore 19 Presentazione a cura di Francesca De Filippi

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Arianna Spizzico, Tullia Pugliese
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Le due artiste sperimentano insieme una nuova modalita’ di ricerca espressiva che sceglie ‘ArtEnsamble’ come logo di definizione. In mostra opere multiple e sculture piramidali che attingono ispirazione dalla cromaticita’ del patrimonio paesaggistico mediterraneo.

Comunicato stampa

Lunedì 19 settembre 2011 alle ore 19,00 verrà inaugurata “URBS MARIS” CITTA’ DEL MARE
con il Patrocinio dei Comuni di Napoli Bari e Polignano a Mare mostra itinerante di Arte multimaterica al suo terzo appuntamento

“E’ questa una storia dell’arte attuale tutta al femminile. Le due sodali intendono trovare nuovi punti di contatto (e contratto) tra le due sponde del Mezzogiorno d’Italia, delle quali sono attuale espressione. Tra l’Adriatico selvaggio e il pensoso Tirreno. Tra due sapori e colori. Tra il mare verde e il mare blu. Tra due culle, due sensi(a)abilità complementari.
Vale a dire: intendono immettere energie fresche in due antiche storie metropolitane. In due geografie, due temperature, due sguardi commerciali e di transito: levantine-bizantine e ponentine-occidentali. In due stili d’arte: l’astratto-ortodosso decorativo e il greco figurativo controriformato.
(Eduardo Alamaro)

Questo il tema affrontato nella mostra che al suo terzo appuntamento dopo NAPOLI e BARI, sarà ospitata dal 19 al 30 settembre presso il Porticato della Biblioteca Comunale di Polignano a Mare. Arianna Spizzico e Tullia Pugliese sperimentano insieme una nuova modalità di ricerca espressiva spesso che sceglie “ArtEnsamble” come Logo comune di definizione. Trattasi di Opere multiple e Sculture Piramidali a base trigona, che attingono ispirazione dalla cromaticità del patrimonio paesaggistico mediterraneo ripercorrendo il filo dell’acqua in una sorta di vertigine emotiva resa materia in spirali di ardesia e lamine di rame sottoposte a ossidazione o ancora, diodi e coralli imbrigliati nell’imprimitura (antica tecnica “a caldo” usata nel restauro del legno, composta da colla lapin e gesso). Queste le materie prime sottoposte a contaminazioni chimiche da cui si ottengono spesso colori naturali e forme simboliche che risultano il Filo Conduttore delle opere tutte.

“Attraverso la riconversione della superficie cromatica utilizzata come magma metaforico le presenze metalliche e materiche delle Opere sembrano sottoporsi ad una sorta di fermentazione, al tempo medesimo fenomeno fisico e chimico che, in una sorta di trasmutazione/ossidazione, consente agli oggetti, e alla globalità della costruzione- quell’essere affondati nella cromaticità magmatica della materia pittorica- di acquisire lo status di opera d’arte. “
(Toti Carpentieri)

Recensione critica in catalogo di Eduardo Alamaro e Toti Carpentieri