Valentina Furian / Giovanna Repetto
La mostra “ere”, a cura di Eleonora Ambrosini, Anna Lazzari e Ilaria Zampieri, presenta le opere di Valentina Furian e Giovanna Repetto nelle sale del piano nobile di Palazzo Baccin a Nove (VI).
Comunicato stampa
La mostra “ere”, a cura di Eleonora Ambrosini, Anna Lazzari e Ilaria Zampieri, presenta le opere di Valentina Furian e Giovanna Repetto nelle sale del piano nobile di Palazzo Baccin a Nove (VI). A partire dai riferimenti dell’architettura del palazzo che la ospita e dalla tradizione della ceramica novese, la mostra ha lo scopo di farci interrogare sia sulla percezione nella sua forma più ampia, compresa quella animale e vegetale, sia sulla necessità umana di dominare ciò che è sconosciuto. Il dialogo tra le opere di Furian e Repetto, ci farà tornare alle prime forme embrionali che hanno abitato la terra, in un racconto archeologico che con un salto spazio-temporale ci trasporterà all’attuale dimensione digitale e agli interrogativi che le nuove forme di percezione virtuale comporteranno.
Le opere di Furian fanno immergere lo spettatore in un ambiente acquatico e onirico apparentemente disabitato. Pesanti volumi scultorei ci riportano a un’era antica e, in stretto legame con l’ammonite sul fronte di Palazzo Baccin, si offrono come testimonianza delle prime forme di vita che hanno abitato gli oceani all’inizio di quella evoluzione ecosistemica che ci porta all'epoca odierna.
L’archeologia è uno studio che si basa sulle tracce, su tracce come queste. Ma quella del futuro come sarà? La ricerca sull'archeologia delle immagini dell'artista Giovanna Repetto e le sue opere site specific presenti in mostra hanno come scopo proprio quello di indagare su questa tematica, a partire da devices di ultima generazione in connessione con la tradizione della ceramica novese: la volontà di legarsi ai giardini all'italiana, i tradizionali centrotavola di Nove, all'idea di costruzione del paesaggio da parte dell'uomo, alle immagini virtuali e alla realtà aumentata, ha portato l'artista a concretizzare, tra le altre opere, un guardian, ovvero il perimetro virtuale che permette di delimitare
i confini dell’area di utilizzo dell’oculus, il visore VR per la realtà aumentata, in modo da essere avvisati qualora ci si avvicinasse troppo agli altri elementi presenti nella stanza. Per poter comprendere l’essere umano nella sua interezza siamo chiamati a rispondere a quesiti che riguardano la nostra storia e la risposta a queste domande non può che portarci a considerare l’intima connessione tra l’evoluzione dell’ecosistema e quella della specie umana, era dopo era.
L’inaugurazione della mostra si terrà sabato 11 settembre alle ore 11.00, la sera alle ore 18.30 è previsto un talk con le artiste presso il piano nobile di Palazzo Baccin.
Per l’inaugurazione della mostra e il talk è necessaria la prenotazione alla biglietteria di Operaestate festival che promuove l'iniziativa.
Biglietteria del festival : 0424 524214
Azione parte del progetto Comunità/Cultura/Patrimonio, sostenuto da Fondazione Cariverona, e promossa in collaborazione dai Comuni di Nove e Bassano del Grappa.