Valeria Cademartori – La musica di Aleppo

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO ARTE FUORI CENTRO
Via Ercole Bombelli 22, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00, altri orari su appuntamento.

Vernissage
14/03/2018

ore 18

Artisti
Valeria Cademartori
Curatori
Roberto Gramiccia
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra è il secondo appuntamento del ciclo Pittori, pittori, che segue la personale di Ennio Calabria intitolata “Sum ergo cogito”.

Comunicato stampa

Mercoledì 14 marzo 2018, alle ore18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22 si inaugura la mostra di Valeria Cademartori “La musica di Aleppo” a cura di Roberto Gramiccia. L’esposizione rimarrà aperta fino al 30 marzo secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00, altri orari su appuntamento.

La mostra è il secondo appuntamento del ciclo Pittori, pittori, che segue la personale di Ennio Calabria intitolata “Sum ergo cogito”.
“Pittori, pittori” è una proposta espositiva all’interno della quale il fil rouge che connette gli autori proposti è, appunto, la pittura. L’intenzione è quella di rendere omaggio a un linguaggio universale e metastorico indifferente alle insidie di un postmoderno che ha sacrificato le idee forti sull’altare di un relativismo al servizio del mercato e del business. Gli artisti selezionati rappresentano un esempio pregevole e qualificato della ricerca di autori appartenenti a diverse generazioni. A quelle di Ennio Calabria e Valeria Cademartori, seguiranno le personali di Paolo Assenza e Nicola Rotiroti.

“La musica di Aleppo”, titolo della mostra di Valeria Cademartori, fa riferimento alla musica del pianista siriano, conosciuto in tutto il mondo attraverso il web, che ha suonato tra le macerie della sua città. La sua città non era Aleppo, ma di certo questo luogo è il simbolo della violentissima guerra siriana. Ed è di enorme suggestione l’idea di una musica che, malgrado tutto, prende vita dalle rovine di una città.
Le opere esposte, 10 quadri a olio e 6 monotipi su carta, sono prevalentemente in bianco e nero e giocano attorno ad una esperienza pittorica che da informale invera, sequenza dopo sequenza, una forma più definita. Dal caos al cosmos. E dal cosmos al caos. A testimoniare la precarietà estrema del tempo che oggi ci è dato di vivere.