Valeria Patrizi / Eumenidi

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DIOCESANO CALTAGIRONE
Piazza S. Francesco d'Assisi, 9 95041 , Caltagirone, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì-dom 10.00-13.00 / 16.00 -18.00, chiuso il lunedì.

Vernissage
22/07/2018

ore 18,30

Artisti
Valeria Patrizi
Curatori
Elisabeth Occhipinti
Generi
arte contemporanea, personale, collettiva

“Plenitudo” di Valeria Patrizi ed “Eumenidi” collettiva d’arte.

Comunicato stampa

Domenica 22 luglio, il Museo Diocesano di Caltagirone, con la direzione di Don Fabio Raimondi, presenta la mostra "Plenitudo" della pittrice Valeria Patrizi, a cura di Elisabeth Occhipinti. Il progetto riscopre la storia attraverso lo sguardo ed il corpo di donne del passato.

Le figure femminili, del mito, della letteratura e della storia, affiorano dalla tela grezza con la loro esperienza di maternità e per alcuni istanti, sui ritratti terrestri e morbidissimi di queste giovani madri, ci sentiamo in piena corrispondenza col nostro, personale, mondo di maternità: assolto, negato, rifiutato, impedito, capitato, persino dubitato, ancora da esplorare o ridefinire. In linea orizzontale, dai nostri occhi ai loro, Valeria Patrizi frappone una scelta, una gestazione, il potere creativo di una donna di diventare grande in tutte le declinazioni possibili della libertà.

Sempre domenica 22 luglio, sarà inoltre inaugurata la collettiva "Eumenidi", una mostra che raccoglie le opere delle artiste nella varietà dei linguaggi tra pittura, fotografia e scultura. Ilde Barone, Mavie Cartia, Khadra Yusuf, Miriam Pace, Alessia Scarso, Manuela Vargetto e Luciana Perego sono le artiste chiamate al ruolo di coreute. Siciliane per nascita o perché adottate da questa terra, sono donne abituate a indagare e a porsi domande, capaci di dare corpo, voce, azione alle risposte che emergono dentro di loro. Espressione di quella grammatica femminile che mai smette di generare narrazioni e segnali di senso. Donne creative e creatrici, che tramandano attraverso il gesto, il poiein, la sapienza antica. Attraverso le loro opere e le loro riflessioni - raccolte in un documentario curato da Gxlab - abbiamo creato un tracciato comunicativo quanto più prismatico, consapevoli degli angoli bui che non si potranno toccare, ma con la fiducia nella progressione dell’umano quando si apre, si domanda e trova le sue soluzioni.

Valeria Patrizi

Nasce nel 1979 a Roma dove oggi vive e lavora. Nel 1999 si specializza in decorazione pittorica presso l’Istituto d’Arte “I.S.A. Roma2” e nel 2004 si laurea all’Accademia di Belle Arti di Roma (cattedra di pittura Nunzio Solendo) dopo aver frequentato per 6 mesi la“Facultad de Bellas Artes de Granada” (Spagna). Diplomata in Restauro pittorico presso la Scuola di Restauro San Giacomo del Comune di Roma, inizia il suo percorso artistico studiando le tecniche pittoriche e la forma attraverso il disegno e lo studio dell’anatomia. Dopo un lungo periodo di studio della pittura accademica se ne distacca indirizzandosi verso una nuova dimensione pittorica più essenziale e originale; nelle sue grandi tele, spesso esposte senza telai come fossero grandi arazzi, utilizza caffè, thè e bitume cercando l’equilibrio della forma attraverso linee e macchie. In costante ricerca di una nuova e simbolica idea della figura umana si sofferma sull'immagine della donna,la sola in cui può perdersi e ritrovarsi.

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Museo Diocesano di Caltagirone

All'interno del Complesso monumentale dei Frati Minori Conventuali trova posto il Museo Diocesano Caltagirone. L'allestimento nelle sue tre sezioni - Argenti, Parati e Quadreria - offe al visitatore, tra le altre opere, una tavola fiamminga del XV sec., attribuita a Vrancke van der Stockt, raffigurante Il Trono della Grazia, il Giudizio Universale e lo Spasimo della Vergine. Vi è inoltre collocata una statuetta in marmo alabastrino di Antonello Gagini, datata 1516, raffigurante la Madonna della Salute. Arricchisce la collezione museale una sezione di antichi gioielli ex-voto (secc. XVII-XIX) e una preziosa Via Crucis del '700, in madreperla incisa e dipinta. Tra gli argenti, sono di particolare pregio l'ostensorio della vendemmia del XVIII sec. e l'ostensorio architettonico della fine del '400. A partire dal 12 marzo 2016 il Museo espone anche una selezione di acquasantiere internazionali, donata dall'avv. Luigi Colaleo.