Valerio Adami – Diario del lago
La mostra accoglie circa venti opere. Al piano terra, la produzione più recente dell’artista e, al piano superiore, alcuni lavori degli anni 60′ e 70′.
Comunicato stampa
Le sale espositive di Palazzo Parasi di Cannobio ospiteranno la personale di Valerio Adami, Diario del lago, a cura di Vera Agosti. La mostra è realizzata in collaborazione con la galleria Tega di Milano. L'artista è un maestro della figurazione che ha esposto negli anni nei principali musei del mondo, dal MOMA di New York al Centre Pompidou di Parigi, e nelle maggiori manifestazioni d'arte, da Documenta Kassel alla Biennale di Venezia. L’esposizione si iscrive nel quadro delle mostre pensate per valorizzare una storica costruzione risalente al XIII secolo adibita per tanti anni a luogo di giustizia e di governo. Il Palazzo della Ragione, meglio conosciuto come Palazzo Parasi, è stato perfettamente restaurato dall’Amministrazione Comunale, di concerto e sotto l’alta vigilanza della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della regione Piemonte. Si tratta di un imponente edificio che sorge a ridosso della Torre Comunale del XII secolo. Al piano terra è presente un portico coperto con volte a botte che conserva lapidi, stemmi e rilievi del XIV secolo e due tombe romane. Ai piani superiori sono state realizzate due aree destinate a spazio espositivo, una delle quali particolarmente interessante per il diretto contatto con le antiche capriate.
LA MOSTRA
La mostra accoglie circa venti opere. Al piano terra, la produzione più recente dell'artista e, al piano superiore, alcuni lavori degli anni 60' e 70'. Esposti anche due disegni, perché il disegno è alla base della ricerca di Valerio Adami, da intendersi come bozzetto preparatorio ma anche come opera autonoma a se stante. Nello studio di Meina, infatti, il maestro si dedica alle carte, che poi nell'atelier parigino diventano grandi dipinti, nei quali la linea e i colori piatti e artificiali narrano racconti movimentati su più piani, spesso misteriosi. Il progetto curatoriale della Agosti si concentra sul legame privilegiato di Valerio Adami con il Lago Maggiore, dove da sempre l'autore trascorre l'estate, quindi l'acqua, il parco, la casa di Meina, l'atelier tra gli alberi, le fotografie, le opere... un racconto per immagini che traccia poetica e ricordi. Centrale il tema del viaggio, sia fisico (Faits divers. Un viaggio come atelier, 2011), sia mentale e spirituale (Cine Cine, 2002). E ancora il riferimento al mito, alle rovine e al mondo classico (Lettres d’Athenes, 2012; La posa del Partenone, 2013).