Valerio Adami – Grafiche
L’Associazione Il Brunitoio è lieta di ospitare presso la Sala Esposizioni Panizza di Ghiffa, in provincia di Verbania, sul Lago Maggiore, la personale Grafiche di Valerio Adami (Bologna, 1935, vive e lavora tra Parigi e Meina), a cura di Vera Agosti.
Comunicato stampa
L’Associazione Il Brunitoio è lieta di ospitare presso la Sala Esposizioni Panizza di Ghiffa, in provincia di Verbania, sul Lago Maggiore, la personale Grafiche di Valerio Adami (Bologna, 1935, vive e lavora tra Parigi e Meina), a cura di Vera Agosti, dal 23 luglio al 28 agosto 2016. L'artista è un maestro della figurazione che ha esposto negli anni nei principali musei del mondo, dal MOMA di New York al Centre Pompidou di Parigi, e nelle maggiori manifestazioni d'arte, da Documenta Kassel alla Biennale di Venezia. Negli anni, il suo linguaggio è stato definito neo-espressionista, realista, simbolico e pop, accezione quest’ultima che il maestro ha sempre rifiutato. Il percorso di Adami in realtà è singolare: il disegno è il fondamento della sua poetica. Un disegno disciplinato, controllato, che predilige il finito e la forma chiusa. Nelle sue opere, l’autore racconta il mistero della vita dell'uomo: dai miti del passato al quotidiano. Le incisioni non sono altro che disegni incisi che rendono riproducibili in più versioni il lavoro originale. Per Adami si tratta quindi di un disegno "che ha un tempo più lungo". L'artista non ha coltivato un amore particolare per la tecnica incisoria, a cui si è prestato per rispondere essenzialmente alle richieste del mercato. La sua produzione grafica, tuttavia, è vasta: litografie, serigrafie e libri d’artista, splendidi quelli realizzati con Maeght, che coi suoi 12 mila titoli è riconosciuto come il principale editore al mondo di litografie e incisioni. Adami disegna anche copertine di riviste _ per esempio per la celebre Derrière le mirroir di Maeght, di cui è esposta la n° 188_ e manifesti, come quello per il Festival del cinema di Locarno. In mostra circa 25 incisioni. Con le tecniche calcografiche, il suo stile inconfondibile sembra acquisire ancora più vigore: il segno trionfa nel rigore netto e deciso del nero, mentre i colori antinaturalistici e bidimensionali si stagliano come masse cromatiche compatte. Spesso si notano contrasti come nel Senza Titolo raffigurante una sorta di malinconico “pifferaio magico”, giocato sui toni complementari e opposti del viola e del giallo. Alle spalle del musicista, una distesa d'acqua con una canoa _ il mare o il lago _ ed ecco perché la serigrafia è stata scelta come immagine guida della mostra presso la sala Panizza che si affaccia sul Lago Maggiore. Alcune grafiche invece sono disegni puri, con pochissimi accenni di cromia. E' il caso dell'acquaforte Le Ferite di Stalin (Stalin’s injuries), in bianco e nero, con una croce rossa simbolica sulla divisa del personaggio, come a volerlo cancellare. La rassegna ricorda l’interesse di Adami per il mito con la litografia La nascita della pittura, che idealmente potrebbe richiamare alla memoria il mito della caverna di Platone. Nell’incisione, l’antro diventa un vero e proprio atelier.