Valerio Libralato – Equilibrio in movimento
La mostra, intitolata Equilibrio in movimento, racchiude il senso della sua arte: “un vortice infinito in un frammento di spirale, un piccolo uomo con un pugno d’acqua colorata da rovesciare su di un foglio che aspetta…”.
Comunicato stampa
Dopo le tele surrealiste di Giovanni Di Macco, l’associazione culturale MAD curata da Fabio D’Achille propone per la rassegna d’arte MAD Friuli le opere di Valerio Libralato. Vernissage con degustazione enogastronomica. I prestigiosi interni del Caffè Friuli verranno scanditi dal movimento del maestro dell’acquerello alle prese con nuove sfide.
La mostra, intitolata Equilibrio in movimento, racchiude il senso della sua arte: “un vortice infinito in un frammento di spirale, un piccolo uomo con un pugno d’acqua colorata da rovesciare su di un foglio che aspetta…” (dal sito dell’artista www.valeriolibralato.it)
“La scelta, non scevra da implicazioni personali, di raffigurare soggetti appartenenti al mondo circense nell’arte di Valerio Libralato, solitamente imperniata su temi che non includono figure, rappresenta una sfida, una possibilità di libertà da parte dell’artista che, al pari della follia de “Il giocoliere”, può scegliere di realizzare ciò che vuole e come vuole, proprio in virtù della follia stessa. “(…)Non esiste grande genio senza una dose di follia(…)” affermava Aristotele: genio e follia di chi è in grado di dar vita alla propria espressività, riuscendo a creare un coinvolgimento emotivo e a trasmettere sensazioni, a dar luogo ad uno scambio che implica un arricchimento reciproco, un movimento. Il movimento è una costante nell’arte di Valerio, che gli permette di raggiungere un connubio tra contenuto e forma: l’artista visualizza e rappresenta soggetti intenti a compiere azioni attraverso la tecnica dell’acquerello, con una fonte di luce che conferisce profondità e spessore agli elementi rappresentati e con colori sfumati, stesi con velature con cui ottiene un morbido effetto plastico e una fusione tra soggetti e ambiente circostante, richiamando l’acqua con le sue continue e mai uguali fluttuazioni. E quando gli riferisco che le sue opere mi comunicano un legame con l’elemento acqua Valerio mi racconta di quando, bambino, giocava con i rivoli idrici tracciando con le dita lievissimi segni, come se dandogli un contorno potesse controllarli, finchè non prendeva vita il disegno che aveva immaginato. A questo proposito “L’uomo acqua” è probabilmente l’opera che meglio esprime la poetica artistica di Valerio, con il profilo di un uomo lievemente delineato che sembra fondersi con il mare e con il cielo, dove non c’è un elemento “dominante”, ma il soggetto è una compenetrazione tra l’uomo, l’oceano e la volta celeste, quasi fossero un’unica entità.
Libralato, allievo di Addis Pugliese e di Dino Massarenti, si ferma nel luogo che vuole rappresentare aspettando anche ore finchè non arrivano le condizioni di luce favorevoli a ciò che vuole dipingere, come facevano gli Impressionisti.
“L’acquerello è una tecnica che mi permette di essere libero” afferma Valerio, che agli esordi della sua carriera artistica si serviva della tecnica ad olio, utilizzando però molta trementina che donava alle sue opere un effetto “colato”, a conferma della sua predilezione per l’elemento acqua, acqua come movimento, come vita, come equilibrio tra un sapiente controllo dei colori e una gestualità istintiva di schizzi cromatici che troviamo nelle sue opere”.
(Laura Cianfarani)