Valerio Veneruso – Tomorrow never knows
La mostra inaugura la sezione project space della A plus A, un luogo di sperimentazione dedicato ai giovani artisti selezionati per i loro progetti innovativi.
Comunicato stampa
Dal 20 marzo al 10 aprile 2015 presso il project space della A plusA si svolgerà la personale dell’artista Valerio Veneruso Tomorrow never Knows, organizzata dalla galleria A plus A e dagli studenti del “22° Corso in Pratiche Curatoriali e Arti Contemporanee” alla School for Curatorial Studies Venice.
Progetto a cura di Aurora Fonda e Sandro Pignotti.
Testi critici a cura di Marta Fassina.
La mostra inaugura la sezione project space della A plus A, un luogo di sperimentazione dedicato ai giovani artisti selezionati per i loro progetti innovativi. La galleria A plus A sin dalla sua fondazione a Venezia ha ospitato numerose proposte di artisti creando un laboratorio attivo e di ricerca.
La personale di Valerio Veneruso è il risultato di un’approfondita ricerca che l’artista ha condotto sul concetto della morte e le forme della sua rappresentazione e si ispira alla locuzione latina: Et in Arcadia ego. L’espressione è un memento mori che ricorda la presenza della morte nella vita dell’uomo. Il percorso della mostra conduce lo spettatore a capovolgere le paure di fronte a un evento come la morte, trasformandole. L’esposizione è una celebrazione della vita umana, che senza la morte non sarebbe possibile.
La mostra traspone queste connotazioni storiche e allegoriche nel contemporaneo. Ancora oggi il teschio è la figura allegorica più comune nell’immaginario collettivo e rappresenta la forma in cui il pensiero della finitezza umana è mercificata e commercializzata. Dall’inizio del Novecento, l’esistenza, così come l’arte, si configura sotto il segno della frantumazione e delle macerie. Oggi gli emblemi barocchi si ripresentano come merci e beni di consumo e la pubblicità sostituisce forme tradizionali e storiche della rappresentazione allegorica. Pensare alla morte è talmente comune e ricorrente, da tramutarsi in una vera e propria armatura, un rivestimento contemporaneo per sentirsi immuni e intoccabili. Nonostante le sue rappresentazioni siano onnipresenti, il significato intimo dell’arte antica di morire bene, sembrano esclusi dal discorso contemporaneo.
In questo contesto Veneruso introduce un elemento nuovo: la ricerca sul Bardo Todol, che in tibetano significa “Liberazione con l'Ascolto", noto in occidente come il Libro tibetano dei morti. Il testo descrive le esperienze che la coscienza vive dopo la morte, o meglio nell'intervallo di tempo che secondo la cultura buddista sta tra la morte e la rinascita. Tomorrow never knows è anche il titolo di una canzone scritta da John Lennon per l’album Revolver ed è stato scelto perché aperto a molteplici interpretazioni e rimanda a una forma di “ascolto”. Come nel brano musicale, nella mostra di Veneruso sono presenti le forme occidentali e mercificate della rappresentazione della morte, come per esempio il teschio, ma si rileva anche una forma spirituale di origine orientale. Senza mistificare la compresenza dei due elementi, questo dualismo molto costruito è percepibile nella personale di Veneruso in un percorso artistico insolito, intimo e profondo che affronta il tema della morte, della rinascita e della vita.
NOTE:
A PLUS A GALLERY
è stata fino al novembre del 2013 la sede ufficiale della rappresentanza slovena alla Biennale di Venezia e laboratorio di produzione per artisti sloveni e locali. A partire dal 2015, A plus A, sotto la direzione di Aurora Fonda, si trasforma in un luogo in cui sperimentare nuovi formati espositivi, con lo scopo di diventare un centro per l’arte contemporanea e supportare artisti, locali e internazionali, nella produzione di mostre e progetti a Venezia. Tra le sue principali attività rientra la “School for Curatorial Studies Venice” che dal 2004 accoglie a Venezia studenti partecipanti al “Corso in Pratiche Curatoriali e Arti Contemporanee”.
www.aplusa.it
THE SCHOOL FOR CURATORIAL STUDIES VENICE
è una scuola, nata a Venezia nel 2004, che ha come scopo la diffusione dei saperi nell’ambito delle arti visive e l’introduzione alle professioni riguardanti l’arte contemporanea. A questo scopo, viene organizzato il “Corso in Pratiche Curatoriali e Arti Contemporanee”. Giunto quest’anno alla sua ventiduesima edizione, il corso è un progetto ambizioso e impegnativo ideato per dare una visione più articolata del complesso mondo dell’arte contemporanea. Gli studenti partecipanti, con il supporto logistico-organizzativo della scuola, hanno la possibilità di mettere in pratica le conoscenze acquisite ideando, organizzando e allestendo una mostra o un evento espositivo a completamento dell’esperienza di studio.
www.corsocuratori.com
VALERIO VENERUSO
Artista visivo e grafico freelance nasce a Napoli nel 1984 e opera nel campo delle arti visive esplorando diversi linguaggi: dalla performance alla grafica vettoriale, dal video alle installazioni. Lavorando in maniera processuale e con molteplici strumenti, concentra la sua ricerca sul ruolo dell’immagine nell’era contemporanea e sulla possibilità di fare dell’arte un’esperienza comune: documentare e condividere con lo spettatore momenti tanto privati quanto collettivi nel tentativo di innescare meccanismi catartici per ridurre sempre più i confini tra vita e arte stessa.
www.dadavs.wordpress.com
Scarica i testi critici:
Marta Fassina
Sandro Pignotti