Valverde | Guillon | Kyris e Georgiev
Mostra di tre personali.
Comunicato stampa
“Questa suprema qualità l’artista la sente, quando la sua immaginazione comincia a concepire l’immagine estetica […] L’istante in cui quella suprema qualità della bellezza, il limpido splendore dell’immagine estetica, viene luminosamente percepita dalla mente che l’interezza e l’armonia dell’immagine hanno arrestato e affascinato, quell’istante è la stasi luminosa e muta del piacere estetico, uno stato spirituale molto simile a una condizione cardiaca […] chiamato l’incanto del cuore.”
Immaginate Venezia, dove quattro artisti si sono ritrovati immersi nella massima espressione di bellezza fragile ed eterna. Inevitabile fonte di ispirazione, Venezia ha portato gli artisti a concepire le loro riflessioni sulla nozione di Ego: Ego come sé, prima persona singolare. Io come Ich, mediatore tra conscio e inconscio. Ego come soggetto pensante. Ego diventa EGO per l’artista come eroe, mano creativa, colui che decide sulla Bellezza.
Qual è diventato il ruolo dell’artista nel mondo contemporaneo? Il suo potere è paragonabile ad un’indiscutibile onnipotenza? È chiamato a presentare l’unicità del sé attraverso infinite ripetizioni? Oppure il suo ruolo è, piuttosto, quello di turbare lo spettatore, rappresentando l’esatto contrario di ciò che chiamiamo Bellezza classica?
CARLES VALVERDE, DIDIER GUILLON, VANGELIS KYRIS e ANATOLI GEORGIEV si sono interrogati su questi quesiti, in cui Arte e Bellezza appaiono intrecciate nella nuova mostra tutta al maschile di Palazzo Bonvicini.
COMPOSITION OF TWO MODULAR ELEMENTS
CARLES VALVERDE
“Per me, EGO è l’individualità della parola società. Abbiamo sempre l’impressione di analizzare noi stessi, ma se ci guardiamo attorno l’unicità è nulla se non fa parte di qualcosa. La molteplicità di un Ego rende la società ciò che è. L’Ego nell’arte è l’Ego nella creazione. Lo stato creativo puro è completamente egoistico. Bisogna convincersi di essere sinceri nei confronti del resto della società. L’uomo può cambiare la società (sì, penso davvero che l’uomo, individualmente, possa cambiarla), ma mai in un gruppo in cui non c’è riflessione.
La riflessione filosofica individuale è più importante. Per questo motivo, l’idea che presentiamo alla Fondation Valmont è l’individualità di un elemento. Un elemento che è identico a tutti gli altri che presenteremo. Questo elemento egoistico compone il suo Ego a partire da un altro. È il suo elemento identico che consente tutte le possibili combinazioni e quindi la creazione di Ego individuali. Forse ha a che fare con il nostro funzionamento a livello di DNA: abbiamo tutti le stesse basi e, quando queste vengono combinate in modo diverso, si creano gli individui. È questo che stiamo cercando. La semplicità, cercare e mostrare l’essenza delle cose, che alla fine è la cosa più difficile. Il mio lavoro è tutto questo”.
L’HOMME PENSANT
DIDIER GUILLON
“L’Arte è l’idea che abbiamo della bellezza che parla ai sensi e alle emozioni.
L’artista è colui che ha il senso della bellezza e può creare un’opera d’arte.
L’Ego è la consapevolezza del sé artistico, fonte di ispirazione per la creazione di bellezza.
Per la creazione de L’HOMME PENSANT ho voluto considerare queste accezioni. È una rappresentazione distorta della bellezza, il risultato impossibile della creazione, una sorta di non bellezza. Doveva essere un grido interiore, un malessere interiore, da cui il fisico distorto del personaggio in Ego.
L’installazione intitolata L’HOMME PENSANT è composta da dieci sculture che rappresentano busti di uomini urlanti. L’idea è di rivoluzionare il concetto di bellezza classica: l’artista, abituato a creare la Bellezza come obiettivo primario, è ora chiamato a rappresentare l’assenza della bellezza stessa. A differenza delle tradizionali gipsoteche che espongono figure umane candide, armoniche nei lineamenti e nelle proporzioni, questi uomini urlano, intrappolati in corpi sconosciuti che non riconoscono come propri. Rivestiti di vernice dorata, i busti sono nobilitati con uno status inedito.”
RAIMENT OF THE SOUL
VANGELIS KYRIS – ANATOLI GEORGIEV
VANGELIS KYRIS
“Credo che EGO sia responsabile in egual misura di tutti gli aspetti positivi e negativi della specie umana. L’evoluzione dell’Ego ha distinto l’uomo dagli animali e gli ha fatto ottenere i beni di prima necessità; al contempo, però, l’Ego ha fatto sì che molti beni immateriali venissero considerati di prima necessità. È così che è nata la nostra civiltà: scienza, tecnologia, arte, filosofia. L’Ego è responsabile di ciò per cui l’umanità si vanta, mentre la sua incontenibile crescita ha portato alle guerre e allo sviluppo dei sette peccati capitali: invidia, gola, accidia, ira, avidità, lussuria e orgoglio. L’Ego è pertanto responsabile anche di ciò che oggi è vergognoso per l’umanità. Quando fu introdotta la fotografia, i greci utilizzavano la parola Apathanatizo (immortalare) al posto di fotografia. Apathanatizo significa conservare qualcosa in vita nella memoria delle generazioni presenti e future. La vanità del fotografo lo rende una figura divina e gli fa acquisire un Ego molto sviluppato. Il mio obiettivo come fotografo non è immortalare la forma umana quanto piuttosto fermare il tempo, esaltare i sentimenti e valorizzare la memoria. Anatoli aggiunge la terza dimensione all’opera d’arte attraverso i suoi ricami. Uno scorcio di vita fugace in un mondo che continua a evolvere in modo lineare conservando la sua storia e, soprattutto, l’invincibile Super-Io”.
ANATOLI GEORGIEV
“Gli esseri umani nascono con un forte senso di individualità: l’Ego che, nel bene (o nel male), predomina la nostra esistenza. EGO è sempre presente in tutti i nostri sensi: gusto, olfatto, udito, vista e tatto. Credo che il mio lavoro di ricamo sia strettamente legato all’Ego attraverso i sensi, in particolare vista e tatto.
Gli esseri umani nascono con un ego. Li accompagna per tutta la vita. L'ego nasce attraverso la degustazione, l'olfatto, la vista, l'udito e il tatto. Fa parte di ciò che siamo, nel bene e nel male. Sono un ricamatore. Ricamo sulle fotografie di Vangelis Kyris. Questo è un ricamo intrecciato con la fotografia. Un ricamo realizzato su costumi fotografati con motivi e simboli; costumi risalenti a più di due secoli fa. Faccio rivivere i ricami dei tempi passati attraverso il mio ego. Me stesso.”
GLI ARTISTI
CARLES VALVERDE
Carles Valverde è un artista catalano nato nel 1965 e vive in Svizzera da quasi 30 anni, dopo averne trascorsi diversi sull’isola di Maiorca. Ha studiato arte e disegno alla Escola de la Llotja a Barcellona e si è ispirato alle opere di Eduardo Chillida, Richard Serra e Max Bill.
Carles Valverde si considera uno scultore, ma le sue opere includono anche la pittura. Gli piace combinare la diversità delle parti e l’unità del tutto. Dalle opere monumentali in metallo alla pittura, dai disegni alle installazioni: l’armonia deve essere presente ovunque. Le forme lineari e minimal caratterizzano appieno il suo lavoro. Definito un “costruttore dello spazio”, l’artista rimane fedele al proprio stile, giudicato austero, ma si diverte anche a sperimentare con materiali e tecniche. Oltre a sculture statiche, propone installazioni animate e giocose che offrono un’estensione nello spazio e nel tempo.
In Svizzera le sue creazioni si trovano all'EPFL, a Bex & Arts, alla Fondation Louis Moret e in diverse gallerie e collezioni private. Partecipa, inoltre, a mostre in Spagna, Polonia e Germania e, dalla primavera 2018, al Castello di Vullierens.
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DIDIER GUILLON
L’arte è di casa nella famiglia di Didier Guillon: tra i suoi antenati figurano lo scultore Alphonse Lamy e il collezionista e mercante d’arte Charles Sedelmeyer. Creare per lui è un impulso irresistibile, stimolato dalla sua inestinguibile curiosità. Lavora con diversi metodi, come la serigrafia, l’illustrazione, le sculture in cartone o in vetro, con una predilezione particolare per le installazioni a tecnica mista. Le installazioni di Guillon indicano una marcata attenzione alla sostenibilità: dopo aver viaggiato in tutto il mondo per mostre personali, gran parte delle sue opere, realizzate con materiali ecologici, vengono distrutte per essere riciclate. Spesso queste mostre offrono pretesti per esaminare importanti questioni contemporanee: a volte, attraverso il gioco, le persone possono essere chiamate a interagire e l’arte diventa accessibile non solo agli intenditori ma anche a un pubblico più vasto.
Residente a Venezia da più di un anno, Guillon ama la sua città in tutto e per tutto. Una stima totale che emerge, tra l’altro, dal suo desiderio di lavorare con artigiani locali. Nel 2013 l’artista rimane profondamente affascinato dalle preziose tradizioni che caratterizzano l’arte vetraia di Murano e da allora produce opere d’arte in collaborazione con rinomati maestri vetrai locali. Ma non solo vetro: le sue ultime creazioni sono prodotte insieme con artigiani locali. Bronzo e ottone sono i materiali che recentemente lo hanno portato a immaginare nuove forme, ormai parte del noto repertorio dell’artista. Dunque: nuove sperimentazioni, sempre fedeli all’eredità di Donald Judd e alla Minimal Art americana tanto cara a Guillon, che portano l’artista a concepire imponenti ma delicate metamorfosi cubiste.
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VANGELIS KYRIS E ANATOLI GEORGIEV: UN DUO ARTISTICO
Voyage Within, 2019, è stata la loro prima mostra come duo artistico, Vangelis Kyris e Anatoli Georgiev si sono avvicinati alle tradizioni in costume di tutto il mondo nel loro modo unico. Quando il Museo Storico Nazionale di Atene ha affidato loro i capi autentici della sua collezione per celebrare il 200° anniversario della Rivoluzione greca, i due artisti hanno realizzato la loro visione creando un nuovo mondo visivo tra fotografia e ricamo. Negli ultimi anni il loro lavoro è stato sostenuto da una serie di istituzioni statali e private, in particolare dalla George & Victoria Karelia Foundation, dalla Anastasios G. Leventis Foundation, dall'Ambasciata di Grecia a Seoul, dalla Anthony E. Comninos Foundation, da Fondation Valmont, l'Ambasciata di Grecia a Sofia e la Fondazione Marianna V. Vardinoyannis. Il Museo dell'antica Eleuterna a Creta, il Museo dell'Acropoli e Palazzo Bonvicini a Venezia hanno ospitato le loro mostre, mentre il Museo Etnografico Nazionale Bulgaro a Sofia ospiterà nuove mostre. Le opere a tecnica mista di Kyris e Georgiev combinano la fotografia con il ricamo per creare qualcosa di veramente unico nel mondo dell'arte contemporanea. I loro ritratti nella mostra del Museo dell'Acropoli fanno riferimento a storia, etnografia, moda e tesori museali. Oltre alla tradizione del costume, gli artisti impiegano anche l'espressione teatrale di donne e uomini che stanno davanti all'obiettivo di Vangelis Kyris vestiti con gli abiti autentici dei secoli passati. I ritratti vengono poi stampati su tela di cotone 100%, dove Anatoli Georgiev usa il suo ago per creare sottili dettagli utilizzando fili d'oro, argento, metallo, seta e cotone. Grazie all'arte tessile, il ricamo occupa ora una posizione speciale tra le forme d'arte contemporanea, mentre nei ritratti di Kyris e Georgiev dialoga dinamicamente con la fotografia contemporanea.
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FONDATION VALMONT – QUANDO L’ARTE INCONTRA LA BELLEZZA
Fondation Valmont ha una missione ben precisa: promuovere l’arte in tutte le sue forme, in linea con i valori e le opportunità offerte dalla casa madre Valmont: qualità, estetica, generosità e sostenibilità.
Il presidente di Valmont, Didier Guillon, si è sempre rifiutato di rimanere intrappolato nel solo universo della cosmetica e ha cominciato dunque a inserirsi nel settore artistico. Nel 2015 i suoi sforzi raggiungono il successo, quando la ricchezza e la portata dei suoi progetti portano alla nascita di Fondation Valmont. Nel 2019, questa istituzione internazionale ha fatto di Venezia la sua sede permanente, in un palazzo rinascimentale costruito nel più puro stile del XVI secolo: Palazzo Bonvicini. Oltre agli eventi artistici internazionali che si svolgono a Venezia, Fondation Valmont propone un ricco programma di mostre itineranti presentate da Hydra a New York.