Vanessa Alessi – Luna Vulgaris se il poeta dorme in piedi
Mostra personale di Vanessa Alessi dal titolo “Luna Vulgaris, se il poeta dorme in piedi”, con la cura di Giusi Diana.
Comunicato stampa
Dal 21 dicembre 2019 all’ 8 febbraio 2020 BOCS presenta la personale di Vanessa Alessi dal titolo "Luna Vulgaris, se il poeta dorme in piedi", con la cura di Giusi Diana; prima parte di un progetto di ricerca in fieri che prende l'avvio da un sogno fatto dall'artista a Berlino nel 2015 e da una frequentazione con la poesia e le vicende biografiche di Dylan Thomas (Swansea 1914 - New York 1953), poeta, scrittore e drammaturgo gallese morto a 39 anni in circostanze misteriose.
Come Alessi afferma, il progetto nasce dalla necessità di "esprimere un'assenza" nel dibattito pubblico, quella della voce dei poeti. Già in un intervento del 29 dicembre del 2018, sempre a Catania, l'artista aveva dato vita a una micro-azione dal titolo "Il Sonno del pensiero sbilenco", che aveva visto la partecipazione di poeti, artisti e pensatori invitati a dormire in posizione sbilenca su una panchina di Villa Bellini lunga 60 posti, ognuno poggiato sulla spalla dell'altro.
La città etnea torna adesso una seconda volta come luogo significativo, a partire dai sogni sbilenchi dei poeti, per una mostra che di fatto si è autogenerata attraverso un movimento non lineare di incredibili coincidenze che hanno portato l'artista da Berlino a Catania; e il cui fulcro si può rintracciare in un passo tratto da una poesia di Dylan Thomas del 1945, "Vision and Prayer".
La caratteristica di questo poemetto, diviso in due parti, è la costruzione tipografica a moduli triangolari che danno vita a sei losanghe e sei clessidre, in un simbolismo metafisico che ruota intorno al concetto di Tempo. Il brano in questione, isolato nella pagina, rimanda all'immagine di una perfetta clessidra di parole e spazi vuoti che, a ben vedere, suggerisce anche la forma di un cono vulcanico ribaltato, l'Etna; mentre la losanga ha una perfetta rispondenza con il Diagramma di Streckeisen che serve a identificare le rocce vulcaniche. Ed ecco tornare le coincidenze; l'artista casualmente scopre il legame che unisce Dylan Thomas a Catania per il tramite della moglie, la poetessa Caitlin MacNamara, che in seguito alla tragica morte del poeta, anni dopo, sposerà un regista siciliano e andrà a vivere proprio nella città etnea, dove risiederà fino alla scomparsa avvenuta a 80 anni.
Il "santuario della sua cosmica ferita/ the shrine of his world's wound " evocato dalla poesia di Thomas, viene identificato da Alessi con il vulcano Etna, che sorge su una faglia (la cosmica ferita), ai cui piedi si reca per ravvisare le tracce dei versi del poeta gallese nel paesaggio, in compagnia del suo unico erede vivente, il figlio di Caitlin e del suo secondo marito siciliano.
La mostra al BOCS, sulle orme dei Bardi, sviluppa autonomamente nella costellazione di coincidenze e accadimenti alcune immagini fortemente evocative, come nell'opera-video "Luna" girato su un campo di Dressage di 20x40 metri, mentre un cavaliere (Caitlin MacNamara praticava l'equitazione) monta su un cavallo storno, eseguendo i movimenti di un' aria che ripercorre la forma a clessidra del passo del poema di Thomas "Vision and Prayer", ispirandosi alle direttrici dello "Schema L", un grafico dello psicanalista Jacques Lacan riferito alla "teoria dei nodi".
Altro elemento in mostra è un mazzo di carte d'artista in cui il brano della poesia di Thomas è reso attraverso un'attenta analisi grafica basata sullo studio dell'alternanza tra i pieni e i vuoti dei caratteri tipografici e degli spazi bianchi, mentre il mondo del Clubbing sarà al centro di un intervento artistico in forma di happening - tra i diversi che si articoleranno nei due mesi di apertura della mostra – si tratterà di una celebrazione festosa che avverrà l’8 febbraio.
Così Giusi Diana sulla mostra: "Uno degli aspetti ricorrenti in questo nuovo sviluppo della ricerca di Alessi, legato alla figura di Dylan Thomas, è la significanza del caso in tutto il processo creativo, attraverso una proceduralità aleatoria; da un punto di vista formale in queste opere-frammento sono interessanti il ritmo, l'alternanza, il ribaltamento, la pausa, lo spazio bianco, il vuoto ritenuto non come muta assenza, ma al contrario come luminoso elemento semantico estremamente significativo. Una sorta di suono non emesso, ma intensamente pensato a cui il ricevente riesce a connettersi attraverso l'intuizione. Tutto il lavoro appare improntato ad una matrice fortemente filosofica e a tratti intrisa di riferimenti mistici, ma anche al mondo dell’underground clubbing. Una notazione di ordine metodologico: il formato concluso della "mostra", con un inizio e una fine, si intende usato solo per convenzione, aprendosi all'imprevedibilità e al flusso non pre-ordinato (ribaltamento causa-effetto) degli accadimenti, nel tentativo di scardinare l'artificiosa fissità della separazione tra pensiero creativo e esistenza."
Si ringrazia Francesco Fazio Thomas per la disponibilità.
Si ringrazia Erika Brucato Lo Re della scuola di dressage "Circolo Ippico degli Ulivi".
Titolo: Luna Vulgaris, se il poeta dorme in piedi
Artista: Vanessa Alessi
Curatrice: Giusi Diana
Tipologia: mostra personale
Organizzazione e Coordinamento: BOCS, Catania
Assistente di produzione: Irene Angenica
Periodo: 21 dicembre 2019 -8 febbraio 2019
Sede: BOCS, via G. Grimaldi, 150 Catania
Opening: sabato 21 dicembre 2019 - h 18.00
BIO
Vanessa Alessi nasce a Palermo e vive a Berlino. Si laurea in Architettura al Politecnico di Milano e consegue una seconda laurea in Scenografia a Praga alla AMU Accademy of Performing Arts, ricevendo con l’opera da camera Monsters of Grace l’AMU Dean’s Award 08. Il suo lavoro è stato premiato da Fondazione Zegna nel 2016 per il progetto Transumana; nel 2013 è vincitrice del Premio Terna 05 con il progetto W-HOLE (2013-2016) in cui una bandiera trasparente rifletteva sul bisogno di appartenenza ad un luogo e sul senso di smarrimento. Nel 2016 viene selezionata dal programma Young Curators della FSRR Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per la mostra collettiva Passo dopo Passo // Step by Step. Nello stesso anno riceve una borsa per partecipare alla residenza The Encounter. Reclaiming the Potentiality of Affection ideata da Adrian Paci presso Cittàdellarte - Fondazione Pistoletto (Biella) e la Art-House, da lui fondata con Melissa Paci a Scutari (Albania).
Nelle sue ultime ricerche il concetto di identità viene esplorato attraverso l’approccio con l’altro, dove per altro non si intende un membro di una collettività, ma un individuo unico, irripetibile e spesso a rischio di estinzione. Uno dei suoi progetti aperti Modelli Abitativi per una Vita DIfficile / Housing Models for a DIfficult Life [HMfaDL] è stato presentato quest'anno a Torino in occasione del Festival House of Displacement curato dal collettivo Campo Base e prodotto dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Gli HMfaDL che l'artista definisce Micro-azioni sono state realizzate, in questo caso, in collaborazione con gli artisti del Bastione di San Maurizio e i componenti di Campo Base, coinvolgendo circa 18 corpi in movimento.
Nella sua ricerca il tema dell’identità viene indagato attraverso media diversi che vanno dalla fotografia all’happening fino ad approcciare il linguaggio video; come nel progetto Ninna Nanna Nun, un video girato a Palermo all’ex orfanotrofio di Padre Messina nel quartiere Sant’Erasmo, sotto la mentorship dell’artista Helen Cammock (vincitrice della settima edizione del Max Mara Art Prize for Women e del Turner Prize 2019) in occasione della Summer School Palermo. Durante la serie di incontri Fare Rete e Comunità Vita, morte e post-mortem di Oreste risiede alla Fondazione Lac o Le Mon, fondata dal collettivo Lu Cafausu a San Cesario - Lecce; qui prendono forma le prime idee di micro-azioni di natura collettiva quali Il Sonno del Pensiero Sbilenco e L’A-Gamben.
Nel 2018 viene invitata a partecipare a Palermo a 5x5x5 Evento Collaterale di Manifesta 12. Nel 2017 presenta i Modelli Abitativi per una Vita Difficile / Housing Models for a Difficult Life in una mostra personale al Caffè Internazionale (Palermo). In questa occasione pianta in vari quartieri della città siciliana una tenda realizzata con una rete da pesca da circuizione, precedentemente installata anche a Berlino, circuendo i palazzi di vetro che ospitano gli uffici parlamentari.
The Promise of Transparency/La Promessa della Trasparenza - così come il precedente progetto W-HOLE - è una riflessione sul modo di abitare e identificarsi con i luoghi e i suoi simboli a partire da un’esperienza personale per poi riflettere su una condizione sociale.
Sito: http://www.vanessaalessi.net/
Instagram: https://www.instagram.com/van_alessi/