Vanità/Vanitas
Dalle nature morte ai dipinti barocchi di figura tutto riconduce, sia nell’arte antica che nelle opere contemporanee, al file-rouge della mostra.
Comunicato stampa
Il ricco e stimolante tema della Vanitas, rivisitato attraverso un innovativo percorso, prevede l'esposizione di oltre cinquanta opere di grandi maestri – da Baschenis a Solimena, da Murillo a Cagnacci, realizzate tra la fine del XVI secolo e il XVIII secolo – che affrontano il tema della caducità della vita e l'essenza effimera delle vanità umane.
L'importante nucleo di opere è messo a confronto con una selezione di lavori di artisti contemporanei internazionali – provenienti dalla donazione di Renato Alpegiani che quest'anno ha arricchito le collezioni permanenti del MEF – il cui perno ruota attorno al tema del passaggio dalla vita alla morte, tra aldiquà e aldilà. I trentasei artisti, presenti in mostra con fotografie, installazioni, sculture e dipinti, vanno da Carol Rama a Danh Vo, da General Idea a Thomas Saraceno, da Santiago Sierra a Maria Lai.
Dalle nature morte ai dipinti barocchi di figura tutto riconduce, sia nell'arte antica che nelle opere contemporanee, al file-rouge della mostra che è completata da dodici fotografie di Fred Goudon che ritraggono i principali atleti del rugby internazionale.
Il silenzio delle cose
Vanitas, allegorie e nature morte dalle collezioni italiane, a cura di Davide Dotti
Non la parola fine ma la fine delle parole
La donazione Renato Alpegiani, a cura di Andrea Busto
Corpi Atletici - Dieux du Stade
Fotografie di atleti di Fred Goudon
The Messengers of Gravity
Opere site-specific di Luca Pozzi
Think of me, sometimes
Performance di Ruben Montini e Alexander Pohnert