Variazioni di scala
Il ciclo di incontri Variazioni di scala vuole approfondire molti dei numerosi aspetti già sollecitati dal lavoro di Ghirri e particolarmente presenti in tutta la mostra.
Comunicato stampa
Il nome di Luigi Ghirri (Scandiano, Reggio Emilia, 1943 - Roncocesi, Reggio Emilia, 1992), uno dei più importanti fotografi italiani del XX secolo, non cessa di illuminare la scena artistica e di suscitare interesse e curiosità. Sono infatti oltre ventisettemila i visitatori di Palazzo dei Musei alla mostra In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in Miniatura e nuove prospettive, curata da Joan Fontcuberta, Matteo Guidi e Ilaria Campioli, che ha posto l’attenzione sull’importante serie fotografica realizzata da Luigi Ghirri negli anni Settanta nel parco Italia in Miniatura di Rimini.
Vista l’attenzione suscitata e il successo riscontrato si è decisa la proroga dell’esposizione fino al 26 febbraio 2023 e l’organizzazione di un importante ciclo di incontri Variazioni di scala, che vuole approfondire molti dei numerosi aspetti già sollecitati dal lavoro di Ghirri e particolarmente presenti in tutta la mostra come i processi di riduzione in scala del mondo, la distanza fra la realtà e la sua rappresentazione, la trasformazione del mondo in modello, la natura artificiale, il rapporto fra copia e originale e l’archivio fotografico come ecosistema complesso. Queste e altre tematiche saranno approfondite, rilette e ricondotte al tempo presente, con una particolare attenzione verso le dinamiche che regolano il funzionamento delle immagini.
Il primo incontro, dal titolo Il saggio del paese, in programma sabato 17 dicembre, alle ore 16, a Palazzo dei Musei ha come protagonista un relatore d’eccezione Franco Farinelli, geografo e professore emerito dell’Università di Bologna, i cui studi hanno rivoluzionato il modo di intendere il rapporto fra il mondo e i suoi modelli. Al centro delle sue ricerche, in particolare, vi è la cartografia intesa come strumento di ridefinizione dei principali modelli di descrizione del mondo.
La comprensione della fotografia di Luigi Ghirri per Franco Farinelli costringe a ricapitolare, ad attraversare e quasi sempre a rovesciare, l’intera organizzazione della visione moderna del mondo, o almeno di quella, riferita agli ultimi tre secoli, che siamo abituati a definire “civile”. Nella sua opera tutti i modelli cognitivi fondamentali ( spazio, tempo, paesaggio, luogo, soggetto, oggetto) vengono rimessi in discussione nella loro natura e nei loro reciproci rapporti. Ecco perché le foto di Ghirri producono ogni volta un corto circuito capace di innescare la scintilla che avvia alla possibilità di avere un’idea efficace del nostro mondo attuale, e di quello che ci attende. E dunque esse funzionano come il miglior viatico per il nostro futuro, quasi che Ghirri, a dispetto della sua precoce morte, avesse compreso molto meglio e molto prima di altri la vera natura dell'incipiente globalizzazione.
Ad animare i successivi incontri saranno Pippo Ciorra (sabato 14 gennaio ore 16), architetto, critico, docente e senior curator per il MAXXI Architettura di Roma, da sempre interessato ai punti di contatto fra fotografia e architettura; Costanza Caraffa (venerdì 3 febbraio ore 17), direttrice della fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz, le cui iniziative e pubblicazioni hanno contribuito alla creazione di una rete interdisciplinare e internazionale per ripensare le funzioni degli archivi fotografici; Giacomo Mercuriali (sabato 18 febbraio ore 16), studioso di teoria dell’immagine e iconologia, attualmente impegnato in una ricerca sui meme e sul rapporto tra verità e immagini digitali e, infine, Emanuele Coccia (data in definizione), filosofo e professore ordinario presso la Scuola di Studi Superiori in Scienze Sociali (EHESS) di Parigi, nelle cui importanti pubblicazioni ha esplorato, cambiandone significativamente la percezione, la metafisica della vita vegetale e della vita degli oggetti.
La mostra e gli incontri si inseriscono nell’ambito di Vedere Oltre, il ricco calendario di eventi e iniziative dedicate a Luigi Ghirri (Scandiano 1943 - Reggio Emilia 1992) nel Trentennale della sua scomparsa, promosso dalla città di Reggio Emilia con la collaborazione dei comuni di Modena e Parma e sostenuto da Regione Emilia-Romagna e APT Servizi Emilia-Romagna.
Ingresso libero senza prenotazione
Per info: 0522-456816 (in orari di apertura di Palazzo dei Musei).
In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in Miniatura e nuove prospettive
Dalle immagini scattate da Luigi Ghirri al parco di Rimini negli anni Settanta – complessivamente oltre 220 fra negativi, positivi e internegativi, conservati presso la Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia – nacque il progetto In scala.
La mostra di Palazzo dei musei espone della serie sia vintage provenienti dall’Archivio Eredi Luigi Ghirri, sia una selezione di immagini, in gran parte inedite, provenienti dall’archivio della Fototeca della Biblioteca Panizzi. Le fotografie di Ghirri sono presentate per la prima volta in dialogo con una selezione di materiali provenienti dall’archivio del parco Italia in Miniatura, uno straordinario archivio composto da migliaia di documenti (mappe, disegni, appunti, schizzi, cartoline, ritagli di giornale, planimetrie, aerofotografie) raccolti e prodotti alla fine degli anni Sessanta dal suo fondatore, il ravennate Ivo Rambaldi (1920-1993), quali riferimenti per la costruzione dei plastici. Un’intera sezione della mostra è dedicata ai progetti fotografici realizzati da un gruppo di lavoro formato da studenti e artisti emergenti, catalizzato da Joan Fontcuberta e Matteo Guidi a partire da un workshop condotto all'Istituto Superiore per le Industrie Artistiche - ISIA di Urbino.
“In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in Miniatura e nuove prospettive” è un progetto promosso da Comune di Reggio Emilia (Musei Civici, Biblioteca Panizzi), Regione Emilia-Romagna, APT Servizi Emilia-Romagna in collaborazione con parco Italia in Miniatura, Archivio Eredi Luigi Ghirri e ISIA Urbino, con il contributo di Crédit Agricole Italia e con il contributo Art Bonus di IREN S.p.A e Fondazione Pietro Manodori.