Vedovamazzei – Early Works. Da Giotto a Hirst

Informazioni Evento

Luogo
MAGAZZINO
Via Dei Prefetti 17, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
10/12/2021

ore 18.30

Artisti
Vedova Mazzei
Generi
arte contemporanea, personale

Sesta mostra personale di Vedovamazzei in galleria, intitolata Early Works. Da Giotto a Hirst.

Comunicato stampa

Magazzino è lieta di presentare la sesta mostra personale di Vedovamazzei in galleria, intitolata Early Works. Da Giotto a Hirst.

Nel lavoro di Vedovamazzei, duo nato nel 1991 e composto da Simeone Crispino e Stella Scala, l’impianto visivo legato alla meraviglia e alla sorpresa rappresenta uno degli aspetti centrali. Per questa mostra gli artisti presentano una serie di lavori iniziata nel 1992 e ancora in progress, legati a opere iconiche di grandi artisti del passato e contemporanei e realizzate da bambini in una fascia di età compresa tra i 5 e 12 anni. I disegni infantili hanno uno stile sempre uguale nei secoli, in quanto il bambino segue delle fasi, non impara delle tecniche. In mostra sono esposte opere di Giotto, Uccello, Raffaello, Bernini, Rembrandt, Ernst, Warhol, Hammons, Koons e Hirst, in cui è riportata la genialità e lo stile di questi grandi artisti, in una loro fase infantile. Stella e Simeone affidano quindi ai bambini il compito di rappresentare lo stile dell'artista di riferimento e l'iconicità dell'opera che più li ha resi noti, per poi riformularli su grande scala nelle opere presenti in mostra.

La mostra è accompagnata da un contributo critico di Giacinto Di Pietrantonio

Vedovamazzei è il duo fondato nel 1991 da Stella Scala (1964) e Simeone Crispino (1962). Il loro lavoro è basato sull’impiego di mezzi diversi quali il video, l’installazione ambientale, la scultura, la fotografia, oltre ai media più tradizionali come la pittura, l’acquerello e il disegno. L’insistenza cade sulla necessità di guardare oltre le apparenze, osservando l’origine iconografica degli oggetti e il loro significato simbolico; l’assurdo spesso implicito nelle loro opere invita a riflettere sull’insensata rigidità delle convenzioni; una pratica ironica e trasversale che provoca una discussione sull’arte e sui suoi presupposti formali e intellettuali.