Veggenti. Nuove ricerche visive sul paesaggio italiano
Una nuova generazione di giovani fotografi anima la scena artistica italiana dell’immagine e continua a sperimentare per ridisegnare, trasformare i contorni e i contenuti della fotografia del paesaggio italiano.
Comunicato stampa
Una nuova generazione di giovani fotografi anima la scena artistica italiana dell’immagine e continua a sperimentare per ridisegnare, trasformare i contorni e i contenuti della fotografia del paesaggio italiano. Con sguardo curioso, preparazione e desiderio di fare un uso proprio dello strumento, contaminandolo con altri linguaggi e codici artistici quali pittura, scrittura, video, performance, musica dando vita a oggetti ibridi, miscelando il tutto con le nuove tecnologie. Un processo creativo alternativo che ha dato vita a un nuovo immaginario, in continua evoluzione, una immersione nella contemporaneità, nel paesaggio urbano, nell’antropologia dei luoghi e dei suoi abitanti.
Una mostra dedicata agli artisti visivi under 40, Veggenti. Nuove ricerche visive sul paesaggio italiano, curata da Matteo Balduzzi, nei prestigiosi spazi del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo - Milano, dal 15 dicembre 2024 al 30 marzo 2025: per la prima volta verranno esposte le oltre 70 fotografie rappresentative dei progetti premiati (10 vincitori) dalla Open call “L’Italia è un desiderio”, promossa nel maggio 2023 dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e dal Mufoco, con la collaborazione istituzionale di Fondazione Alinari e Scuderie del Quirinale, entrate a far parte delle collezioni del Mufoco: Il suo buio speciale di Mattia Balsamini, Mormorio Notturno di Luca Boffi, Diving into Poetry di Calori&Maillard, Per un paesaggio possibile di Andrea Camiolo, A fior di terra di Marina Caneve, Via Spaventadi Federico Clavarino, Padanistan di Tomaso Clavarino, Scintilla di Nicoletta Grillo, Senza titolo di Jacopo Rinaldi, Il cielo stellato di Caterina Erica Shanta.
Il Presidende del Museo di Fotografia Contemporanea, Davide Rondoni: «Un progetto fortemente voluto da Mufoco accompagnava - e non certo come appendice, piuttosto come eco, rilancio, ponte- la grande mostra voluta insieme a Fondazione Alinari "L'Italia è un desiderio", la più grande mostra sul paesaggio italiano del nostro tempo, offerta presso le Scuderie del Quirinale. Questa eco, o rilancio o ponte, ci ha donato nei lavori dei dieci selezionati sorprese e inquietudini, visioni. Non si esaurisce il tema, non si ferma lo sguardo, non invecchia il paesaggio. Compito dell'arte fotografica è anche testimoniare il paradossale ringiovanimento del paesaggio più rappresentato del mondo».
Le parole del Direttore di Mufoco, Gabriella Guerci: «Siamo molto orgogliosi che lo sforzo di istituzioni pubbliche come la DGCC e il Mufoco, entrambe impegnate a promuovere lo sviluppo della cultura fotografica contemporanea attraverso la committenza, con particolare attenzione rivolta alle giovani generazioni di artisti e ai linguaggi più avanzati, nonché ad accrescere e aggiornare il patrimonio fotografico pubblico, abbia portato a questo pregevole risultato e all’ingresso nella collezione del Museo di nuove e significative opere sul tema del paesaggio» Matteo Balduzzi, curatore del Museo di Fotografia Contemporanea e della mostra: « L’espansione della fotografia – potremmo forse parlare in questo caso di estensione, concetto che possiede anche un senso geografico e spaziale – si rivela così capace di accogliere nuove e diverse forme di rappresentazione, rivitalizzando e risemantizzando, spesso da altri punti di vista, l’idea di paesaggio, con una freschezza a volte sorprendente. Le visioni e le tecniche eterogenee presentate nella mostra scandagliano l’intero territorio nazionale e restituiscono un affresco articolato, che con le categorie proprie dell’arte - ossia quelle dell’estetica, del simbolo, della metafora - non rinuncia alla possibilità di incidere sull’immaginario collettivo, nella fiducia che la rappresentazione visiva come strumento di relazione col mondo possieda ancora un significativo peso culturale e una grande efficacia civile».
Una sorprendente carrellata di narrazioni, di storie attraverso le immagini dedicate al paesaggio italiano, alla comprensione e al racconto dei luoghi, della quotidianità, dei riti, degli abitanti, dei paesi, degli spazi urbani, del lavoro domestico, delle zone industriali, di migrazioni e frontiere. Immagini pervase da una sottile inquietudine, quella dei nostri tempi.
Un viaggio visivo dalla pianura padana, seguendo la SS11, passando per le strade di Milano e le fabbriche di Sesto San Giovanni, salendo sui monti della provincia di Varese per poi arrivare in Veneto e risalire verso l’Altopiano di Asiago; e ancora, gli argini del fiume Secchia, la festa della Madonna della Bruna a Matera, le scogliere dell’antica città di Roca in Salento, l’entroterra siciliano. Immagini, fotografie e video realizzati con tecniche innovative, che restituiscono appieno la varietà e vivacità dei linguaggi visivi dei giovani fotografi immersi nella contemporaneità, alla continua ricerca di una lettura attiva, partecipe, complessa ed eclettica del paesaggio italiano in costante trasformazione e che indagano con spontaneità e naturalezza il rapporto tra esperienza, immagine e tecnologia nella società di massa.
Accanto alla mostra, la pubblicazione del catalogo Veggenti. Nuove ricerche visive sul paesaggio italiano con i testi introduttividel Presidente di Mufoco, il poeta e scrittore Davide Rondoni, del direttore del Museo Gabriella Guerci e del curatore della mostra e del volume, Matteo Balduzzi.
Il catalogo edito da Skinnerboox e disegnato dallo studio Sonnoli raccoglie in formato 24 x 33 cm, non solo le tavole delle opere fotografiche in mostra ma anche i materiali di lavoro (immagini, appunti, documenti, riflessioni…) pubblicati nella seconda parte del catalogo che sono stati messi a disposizione dagli artisti per condividere i processi di ricerca e permettere una comprensione allargata dei progetti.
La mostra e il catalogo Veggenti. Nuove ricerche visive sul paesaggio sono stati realizzati con il contributo di Regione Lombardiae il sostegno di Fondazione Cariplo. La mostra sarà aperta dal 15 dicembre 2024 al 30 marzo 2025, nei seguenti giorni e orari: dal mercoledì al venerdì ore 16 – 19; sabato – domenica ore 10 – 19.
I dieci progetti vincitori
Mattia Balsamini, fotografo pordenonese, con “Il suo buio speciale”, riporta l’attenzione su un caso significativo di relazione tra il paesaggio e la struttura economica e sociale di un territorio, il Veneto, attraverso un lavoro che intreccia pura fotografia documentaria, relazioni personali e sperimentazione visiva con la tecnologia, in un utilizzo contemporaneo di tecniche analogiche e plastiche.
Un omaggio ai pioppeti lungo l’argine del fiume Secchia nel progetto “Mormorio notturno” di Luca Boffi, dalla provincia di Modena, che rintraccia alcune tematiche fondamentali legate alla trasformazione del paesaggio e al trascorrere del tempo in una fonte apparentemente neutra come una telecamera cctv fissa, ricavando una serie di immagini asciutte e ritmate, caratterizzata da una decisa struttura concettuale.
Nel lavoro fotografico che affronta temi assoluti legati al paesaggio e all’esistenza “Diving into Poetry” del duo milanese-bolognese Letizia Calori e Violette Maillard protagonisti il mare, la geologia, la ciclicità della vita: un progetto rigoroso e poetico, in cui sia un luogo e una situazione specifica, i tuffatori della Grotta della Poesia in Salento, si prestano a una lettura simbolica e universale.
Andrea Camiolo, siciliano di Leonforte, avvia con il suo progetto “Per un paesaggio possibile” una riflessione sulla nozione stessa di paesaggio a partire da luoghi a lui vicini, un paesaggio collinare dell’entroterra siciliano apparentemente privo di interesse, attivando un procedimento di verifica e di messa in crisi delle modalità di rappresentazione del paesaggio che produce una serie di variazioni, delicate e coerenti, ricche di rimandi nella storia della fotografia e dell’arte.
Un dialogo fertile tra l’artista bellunese e la comunità del paese di Lusiana Conco sull’Altopiano di Asiago quello rappresentato nelle immagini che sviluppano una rigorosa pratica documentaria e i punti di vista plurali di un gruppo di adolescenti che Marina Canevecon “A fior di terra” ha coinvolto nella sua proposta artistica.
Al centro di “Via Spaventa” a Milano di Federico Clavarino, una serie di immagini spiazzanti e misteriose capaci di mettere a confronto grandi questioni della città moderna come l’edilizia sociale e l’opera dei maestri dell’architettura con l'assetto ordinario e spesso incomprensibile degli spazi urbani.
Una ricerca di ampio respiro su un territorio vasto e complesso come la Pianura Padana quello compiuto dal torinese Tomaso Clavarino in “Padanistan” che restituisce con linguaggio asciutto, privo di retorica e attento ai dettagli un senso di spaesamento e di frammentazione che emerge da un viaggio negli spazi interiori ed esteriori lungo la statale Padana Superiore 11.
Nel progetto artistico di Nicoletta Grillo, dalla provincia milanese, “Scintilla” è un cortocircuito tra l’architettura delle fabbriche di Sesto San Giovanni e la memoria personale e familiare della fotografa che affronta il tema universale del lavoro in riferimento alle complesse questioni legate alla salute e alla pervasività nella vita domestica attraverso un linguaggio poetico e simbolico e facendo ricorso a elementi performativi.
C’è il centro trasmittente del Campo dei Fiori, sul monte Tre Croci vicino a Varese nel lavoro video “Senza titolo” del romano Jacopo Rinaldi, capace di evocare ciò che nel paesaggio non è visibile pur risultando materia fondamentale della società, attivando una riflessione su vecchie e nuove tecnologie, telecomunicazioni, radiofrequenze, trasmissione di dati e di saperi.
Ne “Il cielo stellato” di Caterina Erica Shanta, di Pordenone, il paesaggio esplode nelle miriadi di immagini attraverso una restituzione fotogrammetrica collettiva dei carri di cartapesta distrutti durante la festa della Madonna della Bruna a Matera: un approccio alla fotografia innovativo ed efficace da cui emerge il tema del rapporto tra esperienza, immagine e tecnologia nella società di massa.