Venanzio Manciocchi – Circe. La fascinosa montagna
L’esposizione, a cura del critico e scrittore Giorgio Agnisola, propone una selezione di dipinti a olio che raffigurano in diversi momenti della giornata e nelle varie stagioni dell’anno il Circeo, le sue irte pareti, la sua vegetazione selvaggia, le spiagge e il mare che lo circondano.
Comunicato stampa
Non di rado allo Spazio COMEL si parla di arte e territorio, soprattutto dei luoghi della provincia pontina osservati con gli occhi degli artisti che vivono o vengono in visita in questa terra.
Ed è il promontorio del Circeo a ispirare nel corso degli anni l’estro creativo di Venanzio Manciocchi autore delle opere della mostra antologica “Circe – La fascinosa montagna”.
L’esposizione, a cura del critico e scrittore Giorgio Agnisola, propone una selezione di dipinti a olio che raffigurano in diversi momenti della giornata e nelle varie stagioni dell’anno il Circeo, le sue irte pareti, la sua vegetazione selvaggia, le spiagge e il mare che lo circondano.
Opere realizzate nell’arco di oltre 30 anni con uno stesso soggetto che torna ad affascinare, quasi ossessionare, l’artista, che ne subisce la malia, come accadde a Ulisse con la Maga Circe.
Quel profilo, così noto e così amato in terra pontina, torna in ogni tela sempre diverso da sé stesso eppure sempre portatore di mistero, quasi sia una vetta da raggiungere, più simbolica che reale, tanto che l’artista prova continuamente a raffigurarla e a catturarne l’anima.
La mostra sarà inaugurata sabato 11 marzo alle ore 18.00 e sarà aperta al pubblico tutti i giorni dalle 17 alle 20 fino al 26 marzo.
Cenni Biografici: Venanzio Manciocchi nasce a Sermoneta nel maggio 1947. Nei primi anni ’60 entra in seminario dove scopre la sua predisposizione per la pittura e le arti in genere. Uscito dal seminario frequenta dei corsi di pittura sotto la direzione del prof. Giovanni Di Lucia. Inizia a frequentare le Gallerie di Roma dove può ammirare i quadri di Morandi, Sironi, Carrà. Si sente attratto dal naturalismo astratto di Ennio Morlotti e dai paesaggi materici di Virgilio Guzzi. Ha tenuto le prime mostre, collettive e personali, negli anni ’70 e con esse arrivano significativi riconoscimenti, premi e possibilità espositive anche all’estero. Dopo una pausa espositiva torna con una nuova stagione creativa in cui l’esasperato segno pittorico diventa struttura e raggiunge nell’espressione materica la sua forma finale. Nel 2002, con il pittore Ezio Colosimo, fonda l’Associazione Culturale FOGLIANOARTE, promuovendo e organizzando importanti mostre e rassegne d’arte contemporanea, molte delle quali curate dal prof. Giorgio Agnisola che coglie la dimensione intimamente spirituale dell’arte del maestro pontino, che si evince in particolare nelle opere di carattere sacro. Da circa quindici anni a questa parte torna a sperimentare utilizzando nuove tecniche e materiali come il ferro, l’alluminio, il collage. Nel corso degli anni è protagonista di personali e collettive in giro per l’Italia senza mai dimenticare il territorio pontino, dove è sempre particolarmente attivo.