Verona 1840–1960

Ampliamento del percorso espositivo: un approfondimento dedicato ai grandi Maestri del Novecento e alla nascita dell’Arte informale in Italia.

Comunicato stampa

Dal 6 settembre 2015, ampliamento del percorso espositivo: un approfondimento
dedicato ai grandi Maestri del Novecento e alla nascita
dell’Arte informale in Italia, con opere di Emilio Vedova, Renato
Birolli, Tancredi Parmeggiani.
Durante l’autunno, una serie di incontri con storici e critici dell’arte
condurranno il pubblico alla scoperta del rinnovato percorso espositivo,
“Verona 1840–1960”.
Inoltre, a partire da settembre, un nuovo programma di attività didattiche
coinvolgerà studenti e insegnanti in visite guidate, attività laboratoriali
e workshop fino alla realizzazione di una mostra finale degli studenti
allestita a Palazzo della Ragione.
Con la direzione artistica di Luca Massimo Barbero, Palazzo della Ragione
si riconferma un nuovo aggregatore culturale per la città di Verona, visitato
nell’ultimo anno da più 255.000 visitatori.
COMUNICATO STAMPA
Verona, 6 luglio 2015
GALLERIA d’ARTE MODERNA ACHILLE FORTI
a PALAZZO della RAGIONE, VERONA
Dal 6 settembre
“Verona 1840 – 1960”
SABATO 5 SETTEMBRE
ALLE ORE 12:00
PREVIEW PER LA STAMPA
DOMENICA 6 SETTEMBRE
INGRESSO GRATUITO PER
I CITTADINI VERONESI
Renato Birolli, Incendio alle Cinque Terre, 1957
Fondazione Domus per l'arte moderna e contemporanea
Dopo la grande accoglienza della critica e la risposta entusiasta da parte del
pubblico, con più di 255.000 visitatori nell’ultimo anno, domenica 6 settembre
la Galleria d’Arte Moderna Achille Forti a Palazzo della Ragione apre le porte
all’insegna di due grandi novità: l’ampliamento del percorso espositivo
con l’inserimento di circa 80 nuove opere e l’asse cronologico che si spinge fino
alla nascita dell’Arte informale in Italia; e, a seguire per tutto l’autunno, un
nuovo programma di conferenze, incontri e dibattiti. Importanti esperti e
storici dell’arte guideranno il pubblico lungo le sale di Palazzo della Ragione.
Inoltre, si rinnovano anche le attività dedicate agli studenti, che comprendono
un nuovo progetto didattico aperto a tutte le scuole di ogni ordine e grado
della provincia di Verona con laboratori gratuiti, un concorso a premi e una
mostra finale a Palazzo della Ragione delle opere realizzate dagli studenti.
L’ampliamento del percorso espositivo, “Verona 1840-1960”, offrirà la possibilità di
conoscere alcuni capolavori, restaurati appositamente per questa
occasione, appartenenti alle Collezioni della GAM Achille Forti, opere meno note al
grande pubblico che ricoprono l’arco cronologico del secondo dopoguerra fino
agli anni Sessanta del Novecento. Una selezione che sarà ulteriormente arricchita
grazie alla collaborazione fruttuosa con Fondazione Cariverona e Fondazione
Domus per l’arte moderna e contemporanea.
Lo spettatore attraverserà le sale di Palazzo della Ragione alla scoperta di più di
cent’anni di storia dell’arte italiana. Nell’ultima sala, in particolare, saranno
esposti i grandi movimenti dell’arte astratta del secondo dopoguerra,
nello specifico quelli del Fronte Nuovo delle Arti (1946-1950) e del cosiddetto
Gruppo degli Otto (1952-1954), con un approfondimento dedicato a Emilio
Vedova e al veronese Renato Birolli, uno tra i più interessanti interpreti
italiani dell’Arte informale. Inoltre, un’attenzione particolare sarà riservata a un
nucleo significativo di sculture realizzate nello stesso periodo storico dagli artisti
appartenenti a questa stessa koinè culturale: dai gessi di Alberto Viani a un nucleo
di lavori di Mirko Basaldella affiancati ai dipinti del fratello Afro.
Ancora una volta, la rinnovata GAM Achille Forti offre al pubblico un’occasione di
riflessione importante anche con la volontà, attraverso l’osservazione e l’esperienza
dell’arte, di rendere la comunità veronese più partecipe e consapevole del proprio
patrimonio artistico e culturale.
Con l’obiettivo comune di fare di Palazzo della Ragione non solo un polo e un
aggregatore culturale, ma anche un centro vivo di attrazione turistica
locale e internazionale, il Comune di Verona, la Fondazione Cariverona e
Fondazione Domus per l’arte moderna e contemporanea, sotto la guida del direttore
artistico Luca Massimo Barbero, si sono impegnati in un progetto biennale, il cui impianto
ne assume la carica espressiva e ne celebra l’intento innovativo.
Dall’apertura dello scorso aprile 2014, si sono susseguite numerose proposte
culturali, tra cui conferenze, dibattiti, visite guidate e uno speciale progetto di educazione
con l’arte rivolto alle scuole del territorio. L’iniziativa, intitolata “Le scuole protagoniste
a Palazzo della Ragione”, ha visto l’adesione di oltre 3.000 studenti coinvolti
in workshop e laboratori didattici conclusisi con una mostra finale allestita nella
splendida e unica cornice di Palazzo della Ragione. Il progetto ha incontrato
l’interesse e la complicità di insegnanti e famiglie, confermando la missione di
Palazzo della Ragione di continuare a rappresentare un luogo aperto ai propri
concittadini, con un’attenzione particolare alle generazioni più giovani.
È con questo stesso spirito dunque, che grazie soprattutto al lavoro prezioso svolto
dallo staff del Comune di Verona, dal 6 settembre 2015 l’attuale percorso
espositivo verrà arricchito con una selezione straordinaria di circa 80
nuove opere che, prolungando l’asse cronologico fino alla fine degli anni
Cinquanta, si confronteranno con quelle già presenti nelle Collezioni: una panoramica
sull’arte italiana, dal Risorgimento alla nascita dell’arte del XX Secolo
fino alle sperimentazioni del secondo dopoguerra, che sarà possibile vedere
per la prima volta a Palazzo della Ragione.
SALA DELLE COLONNE
Nella prima sala, denominata “Delle colonne”, un gruppo di 9 piccole ma splendide
sculture del veronese Alessandro Puttinati (1801-1872) arricchiscono l’attuale percorso
espositivo. I gessi del neoclassico Puttinati ritraggono alcuni tra i più importanti
protagonisti della cultura e della politica dell’Ottocento, tra cui Giovanni Migliara
(1785-1837), Massimo d’Azeglio (1798-1866), Wolfgang Goethe (1749-1832) e
Francesco Hayez (1791-1882), la cui Meditazione (1851) rimane una tra le opere più
amate dal pubblico della GAM Achille Forti.
SALA QUADRATA
Nella seconda sala, denominata “Quadrata”, L’Ecce Puer (1906) e il Bookmaker
(ca. 1894) di Medardo Rosso dialogano con la tensione dinamica de L’Assunzione
(c. 1903) del divisionista Gaetano Previati (1852-1920) e di riflesso con l’imponente
Annunciazione (1935) del veronese Angelo Dall’Oca Bianca (1858-1942), restituita
al pubblico dopo l’importante restauro. Inoltre, tra gli altri, i dipinti di Giuseppe
Zannoni (1849-1903) e Alfredo Savini (1868-1924), di cui viene qui presentato uno
dei suoi capolavori (Pigmalione, 1899), aggiungono una prospettiva diversa allo studio
della luce nel tardo Ottocento.
SALA PICTA
Molte sono le novità presenti nella terza sala, chiamata “Picta”, che si apre con la
ritrattistica dei cosiddetti Ribelli di Cà Pesaro, tra i quali Umberto Moggioli
(1886-1919), Umberto Boccioni (1881-1916) e Pio Semeghini (1878-1964).
Lo spettatore viene accolto poi dalle pennellate dal sapore quasi Seicentesco de
Le sorelle Pontorno (1937) di Felice Casorati (1883-1963), dal tocco “magico” de
L’ammaestratrice di cani (1946) di Antonio Donghi (1897-1963), entrambi gentilmente
concessi dalla Fondazione Unicredit Art Collection, e dal realismo di
Cagnaccio di San Pietro (1897-1946). Inoltre, in questa sala viene riallestita la
splendida Donna che nuota sott’acqua (1941-42) di Arturo Martini (1889-1947),
presentata nell’originale allestimento che la riflette su una base specchiante,
che insieme al Cavaliere (1945) di Marino Marini (1901-1980) fanno da corollario alla
monumentale (255 x 294 cm) opera L’agricoltore (1935) di Mario Sironi che dopo
molti anni è per quest’occasione di nuovo visibile al pubblico.
SALA ORIENTALE
È nella quarta e ultima sala, detta “Orientale”, che, grazie alla presenza nelle
Collezioni della GAM Achille Forti e della Fondazione Cariverona e Fondazione
Domus per l’arte moderna e contemporanea di alcuni grandi capolavori mai visti prima
a Verona, è possibile ricostruire filologicamente la nascita di due tra i principali
movimenti dell’arte astratta italianadell’immediato dopoguerra, che ebbero
un ruolo centrale nel panorama internazionale: il Fronte Nuovo delle Arti (1946-
1950), di cui si segnalano in particolare due rare sculture di Alberto Viani (1906-1989),
e il cosiddetto Gruppo degli Otto (1952-1954), i cui protagonisti Emilio Vedova
(1919-2006), Renato Birolli (1905-1959), Antonio Corpora (1909-2004), Giuseppe
Santomaso (1907-1990), Ennio Morlotti (1910-1992), Afro Basaldella (1912-1976),
Giulio Turcato (1912-1995) e Mattia Moreni (1920-1999) sono tutti egualmente rappresentati
nel rinnovato allestimento.
In particolare, l’attenzione dedicata a Vedova e al veronese Birolli, le cui opere
furono fondamentali per la conoscenza dell’arte contemporanea
italiana, danno all’allestimento una svolta inaspettata, non convenzionale,
capace di catturare e appassionare il grande pubblico. Di Vedova si segnalano il
capolavoro giovanile Trittico della libertà (1950) e Scontro di situazioni ‘59-II-1 (1959)
grazie al gentile prestito della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia;
mentre dell’opera di Birolli viene presentato un ampio ventaglio cronologico, dagli
esordi pittorici degli anni Trenta fino ai veri capolavori informali degli anni Cinquanta,
come Incendio alle Cinque Terre (1957).
A conclusione di questo ultimo nucleo informale, tre grandi momenti di coinvolgimento
cromatico nelle opere di Tancredi Parmeggiani (1927-1964) si confrontano
con una selezione di sculture provenienti dalla Fondazione Cariverona e Domus per
l’arte moderna e contemporanea, realizzate nell’immediato dopoguerra da un artista
mosso dallo stesso spirito di innovazione culturale e sociale: si tratta dei “fantasmi
mitici favolosi” del fratello di Afro, Mirko Basaldella (1910-1969), eletto a pieno titolo
interprete assoluto della scultura degli anni Cinquanta in Italia.
“Al di là di una stringente scientificità, ciò che ho cercato di fare è stato mantenere
la piacevolezza del passeggio e al contempo lo stupore dello spettatore”. Con queste
parole commenta Luca Massimo Barbero la nuova linea adottata per l’allestimento
della GAM Achille Forti, nel tentativo di regalare al visitatore un nuovo viaggio alla
scoperta del patrimonio storico, artistico e culturale di Verona.