Verso le Sensazioni
Percorso dal Figurativo all’Astratto. Spazio Parentesi presenta una mostra collettiva, capolavori da una collezione d’arte.
Comunicato stampa
Verso le Sensazioni
Mostra Miscellanea da una Collezione d'Arte
a cura di Ivan Fassio
Percorso dal Figurativo all'Astratto. Spazio Parentesi presenta una mostra collettiva, capolavori da una collezione d'arte. Gli Artisti: Enrico Boggione, Alessandro Catalani, Edmondo Maneglia, Virio da Savona, Giovanni Giani, Giovanni Omiccioli, Paul Kostabi, Francesco Casorati, Alberto Valsecchi, Nicolas Diulgheroff, Paola Bisio, Bruno Molinaro, Roberto Demarchi, Jean-Paul Charles.
Inaugurazione sabato 3 marzo 2018, dalle 17.00 alle 21.00
fino al 17, tutti i giorni 15-20 o su appuntamento (3382270563)
Spazio Parentesi
via Belfiore, 19 - Torino
L’analisi dei rapporti tra arte e collezionismo ci porta a considerare nuove modalità cognitive, indissolubilmente legate alla nostra percezione, liberate dai meccanismi di potere, svincolanti nelle connessioni tra crescita e percorso personale, culturale, creativo. Ogni fruitore e appassionato di pratiche estetiche, infatti, indagando le ragioni di un collezionismo intimo e fortemente individualizzato, può arrivare alle ridefinizione delle prerogative dell’arte e alla messa in discussione delle classiche imposizioni sociali, mimetiche, conformistiche, finanche museali. Per un salto etico che, dalle ragioni spiccatamente private, ci può portare alla circoscrizioni di nuovi ambiti per la bellezza, la riflessione, il rapporto con l'opera e con l'altro.
La Mostra “Verso le Sensazioni. Percorso di un Collezionista dal Figurativo all'Astratto” analizza dinamicamente, attraverso una serie di punti seminali in esposizione, le scelte di una collezione d'arte che incrocia alcune istanze delle pratiche novecentesche e contemporanee. Il cammino pare rivolgersi, infine, ad un approccio emotivo legato alla scoperta di processi artistici di carattere astratto, espressivo, affettivo. Dalla giovinezza del collezionista-operatore, segnata dagli incontri con le opere di Giovanni Colmo, Enrico Boggione, Cesare Gheduzzi, in una scena culturale influenzata dalla pittura Lorenzo Delleani, passando alla passione per le opere grafiche e all'avvicinamento al linguaggio astratto, inteso in quanto azione di sensazione e sensibilità. Linee di demarcazione sono le acquisizioni delle opere di Giovanni Omiccioli, Paul Kostabi, Francesco Casorati, Alberto Valsecchi, Nicolas Diulgheroff. Fino alle esperienze contemporanee informali, gestuali o concettuali, e indipendenti di Roberto Demarchi, Paola Bisio, Jean-Paul Charles. Opere di Bruno Molinaro si presentano significative in quanto, simbolicamente, riprendono il percorso di presa di coscienza. Suoi lavori in mostra ci indicano il passaggio da un approccio figurativo paesaggistico di stampo realistico-espressionista a un astrattismo puro di trasformazione e trattamento del fenomeno-luce.
Di seguito, una serie di appunti di carattere critico-storiografico:
- Con Gertrude Stein e André Breton, l’arte inizia a fare proprie le dinamiche del collezionismo. L’oggetto è definitivamente privato del suo possibile utilizzo pratico... e diventa emblema, talismano, opaco grumo di simboli. Feticci e simulacri iniziano ad affacciarsi su uno scenario artistico segnato dall’esperienza della psicanalisi. Le smanie di possesso e di catalogazione rappresentano il contenuto privilegiato della produzione di scrittori e pittori, mentre l’arte riprende forma, ripiegandosi su se stessa
- Introdotta da Gilles Deleuze e Félix Guattari nel fondamentale saggio Mille Plateaux, la figura del rizoma, mutuata dalle scienze botaniche, indica l’opposto di radicamento, linearità e gerarchia. Crescendo orizzontalmente, questa conformazione mantiene una struttura diffusiva, reticolare, anziché arborescente. Anti-albero, anti-radice, anti-sistema: non deve assolutamente essere intesa come metafora, bensì come modalità di conoscenza. Il procedimento cognitivo sarà inteso come un’emanazione originaria di sensualità e condivisione. Giocata simbolicamente contro la tradizionale immagine filosofica di un sapere verticale, alla quale Deleuze e Guattari attribuiscono un’intrinseca valenza politica repressiva, l’orizzontalità rizomatica si caratterizza come il movimento stesso del desiderio. Il rizoma è una carta. Superficie e, insieme, regola che non riproduce ma crea, essa agisce in connessione con i contenuti di cui è custodia e norma.
L’arte contemporanea ha legato indissolubilmente i propri sviluppi ad un’impostazione innovativamente orizzontale. I concetti di catalogo, serialità e collezione hanno informato l’opera degli artisti, intrecciandosi inevitabilmente con riflessioni sulla percezione spazio-temporale e con necessarie considerazioni sui valori della storia dell’arte e della società.