Vettor Pisani / Luca Francesconi – Mascaret
In mostra il primo di una serie di progetti che la galleria Umberto Di Marino realizzerà a Milano in collaborazione con Maria Calderara nel suo spazio di Via Lazzaretto, 15, ex fonderia e sede della storica galleria Christian Stein.
Comunicato stampa
La Galleria Umberto Di Marino è lieta di presentare il primo di una serie di appuntamenti ospitati dallo Spazio Maria Calderara a Milano, edificio industriale recuperato per accogliere i risultati di una continua ricerca nel campo della moda. Il ciclo espositivo, nato grazie al supporto e alla passione collezionistica di Maria Calderara e Novelio Furin, intende offrire occasioni di libera sperimentazione artistica e curatoriale legata ai temi cardine della programmazione della galleria, sulla scia degli eventi già organizzati lo scorso anno a Napoli in spazi non convenzionalmente dedicati all'arte contemporanea.
Venerdì 31 marzo 2017, prende forma una conversazione oltre il tempo e lo spazio tra Luca Francesconi e Vettor Pisani, un progetto dal titolo Mascaret (with Vettor Pisani), in cui oggetti e campi semantici entrano in dialogo vivo grazie alla loro forza evocativa.
Anticipando la più recente e purtroppo tardiva attenzione prestata al lavoro di Vettor Pisani dalla critica internazionale, Francesconi ha esplorato nel corso degli anni un terreno comune con la sua pratica artistica, prendendo in considerazione le simbologie archetipe e la speculazione filosofica sulla trascendenza della materia, la commistione di sacro e profano, il sovrapporsi di nascita e morte, l'intrecciarsi di arte e critica d'arte. Nella dimensione alchemica e citazionista, di cui si nutre il misticismo e insieme il viscerale attaccamento alla natura di entrambi gli artisti, l'uomo trova una sua dimensione eroica (o antieroica) muovendosi attraverso la materia oscura del cosmo.
L'attitudine postmoderna di Vettor Pisani, insieme allo svuotamento semantico dell'iconografia e della mitologia tradizionale, hanno sempre lasciato emergere gli scricchiolii della cultura eurocentrica, di cui oggi comprendiamo a pieno i contorni e i limiti. La stessa miopia ha portato a trascurare la carica profetica della sua opera, che invece viene fortemente messa in luce da questo percorso espositivo. Francesconi, infatti, si muove già su quelle rovine, attingendo alla cultura popolare, al naive, all'artigianato, per riprendere contatto con la realtà attraverso una riflessione basata sulla metafisica del materiale.
Alla fine del processo creativo, in entrambi i casi, l'uomo risulta una figura "creola", come sottolineato da Francesconi nel suo testo di accompagnamento alla mostra, indicando questo risultato come il più grande lascito del maestro alla nostra contemporaneità: « Pisani propone una figura non più umana, ma di materia vivente creola, senza più predominanze culturali ». Il corpo umano confluisce così, nuovamente, nel flusso vivente ed eterno degli oggetti, in tutta la sua autentica naturalezza, pur ottenendo questo suo nuovo stato attraverso l'estremizzazione di un processo artificiale. Come il mascaret, un fronte d'acqua che risale il corso di un fiume attratto dal magnetismo della luna, le pratiche dei due artisti sono dirette a lasciar affiorare la parte più ignota del rappresentabile.
Si ringrazia:
Maria Calderara, Novelio Furin, Blanche Suzanne Rodríguez Calderara, Fondazione Morra, Napoli, Collezione
“i Cotroneo”, Pier Luigi Guzzetti, Maurizio e Laura Aliprandi, Giovanni Bonelli, Nicoletta Daldanise
The Galleria Umberto Di Marino is pleased to announce the first of a series of events to be held in the Spazio Maria Calderara in Milan, an industrial building restored to host the results of ongoing research in the field of fashion. The series of exhibitions, set up with the support and passion of the collectors Maria Calderara and Novelio Furin, is designed to provide opportunities for free artistic and curatorial experimentation linked to the main themes of the gallery’s scheduling, in the wake of events already organised in Naples last year in spaces not usually intended for contemporary art.
On Friday 31 March 2017, a conversation beyond space and time will take place between Luca Francesconi and Vettor Pisani, a project entitled Mascaret (with Vettor Pisani), in which objects and semantic fields become the subject of a lively debate thanks to their evocative force.
By anticipating the recent and, unfortunately, belated interest of international art criticism in the work of Vettor Pisani, Francesconi has explored common ground with his artistic practice over the years. He considers archetypal symbolism and philosophical speculation on the transcendental nature of matter, the mixture of sacred and profane, the overlap of birth and death, and the intertwining of art and art criticism. Through an interest in alchemy and the tendency to quote from the work of other artists, on which the mysticism and instinctive attachment to nature of both artists draw, mankind finds a heroic (or antiheroic) dimension by moving through the dark matter of the universe.
The post-modernist approach of Vettor Pisani, together with the semantic removal of iconography and traditional mythology, have always revealed the cracks in Eurocentric culture, whose boundaries and limits we now fully understand. The same short-sightedness has led to neglect of the prophetic force of his work which is now finally highlighted in this exhibition. Francesconi is already moving through these ruins, drawing on popular culture, crafts and naïve art in order to re-establish contact with reality through a reflection based on the metaphysics of matter.
At the end of the creative process, in both cases, mankind proves to be a “creole” figure, as underlined by Francesconi in the text accompanying the exhibition, indicating this result as the greatest legacy that this maestro of our contemporary world: “Pisani offers a figure that is no longer human, but made of creole living matter, without any cultural dominance”. The human body once again merges with the eternal living flow of objects, in all its authentic naturalness, despite obtaining this new state through the extremism of an artificial process. Like a tidal bore or mascaret, the leading edge of the tide that travels up a river attracted by the magnetic force of the moon, the practices of the two artists are designed to reveal the most unknown part of what is representable.
Thanks to:
Maria Calderara, Novelio Furin, Blanche Suzanne Rodríguez Calderara, Fondazione Morra, Napoli, Collezione
“i Cotroneo”, Pier Luigi Guzzetti, Maurizio e Laura Aliprandi, Giovanni Bonelli, Nicoletta Daldanise