Vida’ – Colori astratti
Una serie di dipinti in cui l’artista si sofferma su un attento studio del colore, attraverso forme rifinite e una ricerca tonale e materica di meditata calibratura.
Comunicato stampa
Il 29 gennaio 2012 presso il Metropolis Cafè di Milano inaugura la mostra personale di pittura di Vidà, artista fiorentino di particolare interesse che da tempo indaga le nuove possibilità espressive del colore. La pittura di Vidà si esprime attraverso una personale ed elaborata ricerca artistica incentrata su un attento studio del colore, attraverso forme preziosamente rifinite e in una ricerca tonale e materica di meditata calibratura. Tramite elaborati e complessi impasti cromatici l’artista toscano sperimenta un nuovo modus operandi delineando profili di paesaggi, elementi naturali e soggetti astratti. La sua arte è classicismo e avanguardia al tempo stesso: partendo da un’antica tecnica pittorica, la gamma infinita di colori viene resa da preparati realizzati macinando terre colorate e minerali, arricchendo la tavolozza grazie all’utilizzo di nuovi pigmenti reperiti in natura, ma anche impiegando materiali organici vegetali o animali, uniti a preparati artificiali. Il risultato che ne deriva seduce letteralmente lo spettatore, attratto dal fascino della luce che emerge anche al fondo delle sedimentazioni del colore e delle forme.
La componente istintiva, prima che pittorica, rende le opere di Vidà autentici pezzi unici. Evitando di seguire le mode del momento e le ripetizioni di risultati già ottenuti, l’artista toscano ha raggiunto, nel corso degli anni, un elevato livello artistico sia nel campo della ricerca tecnica sia sotto il profilo esecutivo. Il lavoro di Vidà é stilisticamente talmente personale da non poter essere catalogato in nessuno degli stereotipi tanto cari alla critica più esigente. Vidà è l’acronimo di un’artista che non vuole dire il suo nome, ma che è disposto a dare tutto di sé. Vidà, come la vita stessa è un misterioso torrente; la sua produzione è incessante. Intuitivo, autodidatta confesso, si pone le grandi domande della vita e dell’arte, questo irrequieto cercare un senso profondo a quello che apparentemente non ce l’ha. Questo suo divenire costante tra l’astrazione e la figurazione agendo con citazioni dei grandi maestri, strappando le regole nel tentativo di crearne altre lo accosta al movimento della Transavanguardia. Vidà sceglie una strada non facile, ma le sue impronte sono così forti da sembrare quelle di un gigante già arrivato così leggibile che si può capire dove vanno.
Antonio Guarnieri