Vie di dialogo
Il progetto Vie di dialogo prevede il confronto espositivo, ma non solo, di due artisti che sappiano dialogare insieme attraverso il loro lavoro, parallelo e tangente, durante il processo di creazione della mostra e del catalogo, liberando nuove energie scaturite dalla reciproca collaborazione artistica.
Comunicato stampa
A Rimini dal 23 giugno al 2 settembre la mostra VIE DI DIALOGO | Graziano Spinosi – Ketty Tagliatti a cura di Claudia Collina e Massimo Pulini
Ketty Tagliatti e Graziano Spinosi fanno entrambi parte di quella corrente poetica trasversale definibile “naturalismo-concettuale"
Dal 23 giugno al 2 settembre 2012 il Comune di Rimini - FAR | galleria comunale d’arte moderna e contemporanea in collaborazione con l’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, dà seguito al progetto Vie di dialogo nato per la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio artistico della contemporaneità presente sul territorio regionale, e con l’obiettivo di valorizzare le espressioni artistiche di maggiore qualità presenti in Emilia-Romagna.
Il progetto Vie di dialogo prevede il confronto espositivo, ma non solo, di due artisti che sappiano dialogare insieme attraverso il loro lavoro, parallelo e tangente, durante il processo di creazione della mostra e del catalogo, liberando nuove energie scaturite dalla reciproca collaborazione artistica. Inaugurato nel 2006 con Pinuccia Bernardoni e Antonio Violetta il progetto Vie di Dialogo era inizialmente nato da una collaborazione tra istituzioni pubbliche e private, IBC, MIM Museum in Motion del Castello di San Pietro in Cerro (PC) e la Fondazione D'ARS – Oscar Signorini onlus di Milano per ottemperare l’art. 111 del Decreto Legge 22 gennaio 2004 n.42, il “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, ove è prevista la partecipazione dei privati nella valorizzazione dei beni culturali. Vie di dialogo è poi proseguito con la mostra dedicata a Debora Romei e Erich Turroni, per poi approdare a Rimini con l’edizione dedicata a Graziano Spinosi e Ketty Tagliatti, scelti dal Comitato Scientifico composto da Davide Benati, Laura Carlini, Claudia Collina, Marco Pierini, Massimo Pulini e Claudio Spadoni.
Claudia Collina evidenzia come Ketty Tagliatti e Graziano Spinosi facciano entrambi parte di quella corrente poetica trasversale, non solo emiliana, definibile “naturalismo-concettuale’. “Si tratta di artisti che partendo da un dato di natura l! o astrag gono e lo rielaborano teoreticamente a nuove forme e significati, mantenendo il dato di natura quale codice simbolico e pattern sintattico all’interno di lavori che aprono a rinnovata semantica. E, sia chiaro ribadirlo sin da subito, non si sta parlando di artisti ispirati, in chiave postmoderna, dall’ultimo naturalismo arcangeliano, ma di artisti la cui fantasia è eccitata dal dato di natura, dalle singole forme organiche che si trasformano attraverso processi diversi, mentali, gestuali, materiali, formali e simbolici, in una metanatura che li accomuna, nella ricerca declinata in seno alla maturazione e all’evoluzione dell’esperienza concettuale, enunciata o narrata nel gesto, dal segno, coi simboli, dalla materia e con la luce, sino all’approdo dell’opera, energia materiata dello spazio dei processi mentali […] e per quanto riguarda Tagliatti, la base per uno degli aspetti fondanti la sua ricerca: il reiterato rigoroso lavorio su un unico soggetto – poltrona, o rosa - che diventa il logos del suo spazio esistenziale: spirituale, mentale, emozionale e fisico.”
Massimo Pulini rileva nel suo testo per Spinosi “Così come la storia delle parole, anche quella delle immagini, delle arti visive, continua a generarsi e a proliferare per via di analogie e metafore. Le forme primarie della natura sono un alfabeto inesauribile di significati e allusioni, di sintesi e ramificazioni artistiche. Da molti anni, con una insistenza variopinta, con un'ossessione innamorata, Graziano Spinosi lavora e ricerca, progetta e costruisce intorno alla forma archetipica del nido. Ma si potrebbe dire intorno al grembo materno, alla crisalide, al guscio, alla barca, alla gemma, alle mani giunte, al vaso, al carapace, al gomitolo, al sacco, al seme, al cranio, al nodo, al pianeta.
Sono tutte forme che, prima di giungere all'arte, contengono cose tra loro diverse: un nascituro,! un navi gante, un cervello, una preghiera o un fuoco, ma ognuna svolge un ruolo di protezione, di conservazione e riparo.”