Vincenzo Agnetti – Tempo e Memoria
Cardi Gallery è lieta di presentare “Tempo e Memoria”, una mostra che si snoda nelle due sedi della galleria, Milano e Londra, inseguendo il filo rosso di uno dei temi cruciali della poetica di Vincenzo Agnetti: il tempo e la sua trama dimemoria e dimenticanza.
Comunicato stampa
«Quello che ho fatto, pensato eascoltato l'ho dimenticato a memoria: questo il primo documento».
Vincenzo Agnetti
Milano, 23 maggio 2023. Cardi Gallery è lieta di presentare “Tempo e Memoria”, una mostra che si snoda nelle due sedi della galleria, Milano e Londra, inseguendo il filo rosso di uno dei temi cruciali della poetica di Vincenzo Agnetti: il tempo e la sua trama dimemoria e dimenticanza.
Agnetti era artista, scrittore, poeta, uomo di teatro, operatore culturale come, insofferente diqualsiasi tipo di etichetta, a volte si faceva chiamare. È stato un protagonista della scena artistica degli anni sessanta e settanta del Novecento.
Amico di Manzoni e Castellani con cui condivide ideali e progetti, prende parte al dibattito culturale di quegli anni soprattutto scrivendo. Ben presto si distacca da Milano e parte per l’Argentina, inaugurando quel periodo di “arte no” che precede l’inizio della sua produzione artistica. Dal 1967 al 1981, anno della sua improvvisa e prematura scomparsa, produce senza sosta opere attorno alla parola scritta, marchiata su feltro, incisa su bachelite, su perspex, detta, recitata, anche nascosta, dimenticata a memoria e tradotta in immagine. Il linguaggio è per Agnetti il perimetro delle cose, un linguaggio che sintetizza nell’esasperata ricerca di principi di universalità, di strumenti di traduzione e di strumenti critici. Al proposito diceva che i suoi lavori erano come rammentatori critici e chi li osservava poteva usarli per continuare dentro di sé la riflessione iniziata dall’opera.
Cardi Gallery conferma la vocazione a riscoprire e valorizzare i grandi maestri italiani legandoli aun contesto di attualità. Per questo ha scelto di presentare una serie di importanti opere della prima metà degli anni settanta connesse al tema del tempo, della storia e della memoria, una costante del lavoro di Agnetti che trova una sintesi inedita e assolutamente originale nel suo “Libro dimenticato a memoria”, in cui in omaggio alla contraddittorietà e al paradosso ciò che dimentichiamo non è perso ma diventa parte di noi e delle nostre azioni.
In entrambe le gallerie i lavori su feltro, gli assiomi e le meridiane esposte che riguardano il tempo e il dimenticare a memoria offrono un’importante panoramica del lavoro di Agnetti su questo tema completata da alcuni lavori raramente visibili: a Milano il Trono, opera a quattro mani con Scheggi, esposta per la prima volta alla Mana Art Gallery di Roma nel 1970 e gli Eventi Precipitano, presentata per la primavolta nel 1975 alla Sonnabend Gallery di Parigi, a Londra Elisabetta di Inghilterra nell’istallazione di teatro statico, così come l’aveva pensata Agnetti.