Vincenzo Balsamo – La poetica della Rèverie
Nell’ambito della quarta edizione della manifestazione culturale estiva “Un Castello all’orizzonte” che si tiene presso il borgo medievale di Postignano (PG) si inaugurerà una mostra personale di opere pittoriche di Vincenzo Balsamo dal titolo “La poetica della Rèverie, tra segno e sogno” .
Comunicato stampa
Nell’ambito della quarta edizione della manifestazione culturale estiva “Un Castello all’orizzonte” che si tiene presso il borgo medievale di Postignano (PG), sabato 23 maggio 2015, alle ore 18.30, si inaugurerà una mostra personale di opere pittoriche di Vincenzo Balsamo dal titolo "La poetica della Rèverie, tra segno e sogno" .
L’esposizione, organizzata dalla Mirto srl, proprietaria del borgo castello, in collaborazione con l'Archivio Generale Vincenzo Balsamo si potrà visitare fino al 20 giugno prossimo presso Il Torchio, app. Sabbioneta nei seguenti orari: 10.30 – 13 e 15 – 19.
Nato nel 1935 a Brindisi, Vincenzo Balsamo ha vissuto a Roma, Parigi e Verona; ora vive a Corchiano (VT). Ha studiato alla Scuola d'Arte di San Giacomo di Roma. Ha esposto tra l'altro presso: Palazzo delle Esposizioni, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, X Quadriennale, Chiostro del Bramante (Roma); European Biennial - DUBROVNIK; Découvertes Nef Victor, Carrousel du Louvre (Parigi); Centro d’Arte "Santa Apollonia" – Venezia; Nagahama Museum - (Giappone); Museo d’Arte Moderna - Arezzo; Museo Matalon - Milano; 4th Beijing International Art Biennial; Galleria Arte Moderna - Cento; Lu.C.C.A. Center of Contemporary Art - Lucca; A.C. Art Museum Beijing, Yixing Art Museum, Guangzhou Mayland Art Gallery, European Commission – Brussels; Shenzhen International Watercolor Biennial Exhibition 2013/14, Mostra Antologica - Brindisi, Triennale di Roma 2014.
Fiere d’Arte: Shanghai, Miami, New York, Canton, Moscow, New Delhi, Los Angeles, KIAF, Beijing, Toronto, In Arco (Madrid), Londra, Bologna, Milano, Torino, Verona, etc.; e molte partecipazioni in biennali/triennali dedicate alla grafica.
Balsamo iniziò il suo percorso con opere figurative negli anni ‘50/’70: i paesaggi, le nature morte e studi di volti divengono intensi e interiori; la tecnica pittorica, consistente in vibranti pennellate, esalta un gioco di fantastiche tonalità. Nei primi anni ’70 si immedesimò sempre più nella sintesi, verso l'astrazione, quasi geometrica. Si ricompongono le campiture dei paesaggi degli anni '60, senza nessun cenno di figurazione, divise, ognuna, da un segno nero che diventa filo della memoria. Alla metà del decennio cominciò le sperimentazioni “Decomposizioni”, opere informali, materiche, dure nella loro espressione pittorica, poi passa alle “Nebulose”, un "viaggio" mentale e interiore per ricercare il giusto equilibrio del segno sul e con il colore. Il decennio si chiude con le “Evocazioni”, opere surreali dove il segno diviene un tutt’uno con il colore. I primi anni ’80 sono un ritorno alla pittura con la 2a Astrazione: tornano, come icona della memoria, le esperienze passate e dipinge opere legate a un concetto astratto-cubista. Dal 1987 inizia l’Astrazione Lirica, il segno, il colore e la luce sono il mezzo per scrutare nel “io” umano. Balsamo ci invita, a non soffermarci al solo visibile che ogni sua opera può esprimere, ma a una lettura più profonda. È un invito a fermarci e indirizzare “vedere” all’essenza del nostro pensiero. Tra essere ed esistere. I segni, la luce e i colori vanno visti non solo sotto un aspetto di mera pittura, ma soprattutto come analisi di quello che noi siamo.
Raccolte Pubbliche
Galleria Civica d'Arte Moderna "O. Marchesi", Copparo (FE) - Fondazione Mastroianni, Arpino (FR) - Quadreria Arcispedale S. Anna, Ferrara - Complesso Monumentale di Santa Caterina Museo dell’Oratorio dè Disciplinanti, Borgo Finale Ligure, (SV) - Pinacoteca di Taranto - Nagahama Museum, Nagahama (Giappone) - Arezzo, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea - Roma, Accademia d’Egitto - L’Aquila, Museo Nazionale d’Abruzzo, Forte Spagnolo - Monreale, Civica Galleria d’Arte Moderna “Giuseppe Sciortino” - Pieve di Cento (BO), Museo MAGI ’900 - MUSINF Museo d'Arte Moderna, dell'Informazione e della Fotografia, Senigallia (AN) - Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne, Bagnacavallo (RA) - Pescara, Museo delle Genti d’Abruzzo - Baia Mare, Florean Museum (Romania) - Taiwan, National Taiwan Museum of Fine Arts - Bitola, Bitola Museum (Macedonia) - Ino-cho, Paper Museum (Giappone) - Guanlan, Guanlan Museum (Cina) - Sperlinga (EN), Associazione Culturale Altomarte, Collezione Rosso Malpelo - Milano, Civica Raccolta della Stampe Achille Bertarelli - Bassano del Grappa, Museo Civico Remondini - Formello (Roma), Centro per l'Incisione e la Grafica - Reggio Emilia, Biblioteca Comunale Panizzi - Lodi, Museo della Stampa e della Stampa d’Arte -
Monza, Collezione Permanente Musei Civici - MACA Museo Arte Contemporanea Acri (CS) - Xativa (Valencia), Casa De Cultura (Spagna) - Ploiesti, Prahova County Art Museum (Romania) - Parigi, Bibliothéque Nationale de France - Heritage Malta - National Museum of Fine Arts - Casale Monferrato, Collezione della Biennale - Lodz, Triennial Permanent Collection (Polonia)
Postignano è una frazione del Comune di Sellano (PG) che fu abbandonato negli anni ’60 ed è tornato a vivere grazie ad una attenta opera di restauro durata molti anni, a cura dei due proprietari (Mirto srl), gli architetti napoletani, Gennaro Matacena e Matteo Scaramella.
E si deve a Matacena e Scaramella, l’ideazione di “UN CASTELLO ALL’ORIZZONTE”, proposte culturali estive per tutti coloro che desiderano visitare Postignano durante il periodo di svolgimento della manifestazione.
L’edizione 2015 offre concerti di musica classica, jazz, contemporanea, teatro, conferenze, dibattiti, incontri con scrittori, laboratori e master, mostre di pittura e fotografia, con la partecipazione di artisti di fama internazionale.
Il “Castello di Postignano come l’archetipo dei borghi collinari italiani”, così è stato definito dall’architetto americano Norman F. Carver Jr, tanto da riprodurre le imponenti case-torri del borgo, aggettanti l’una sull’altra, nella copertina del suo libro fotografico “Italian Hilltowns” pubblicato nel 1979.
Il borgo medievale offre un’esperienza di turismo e di vita sostenibili, fatti di sostanza e di emozioni: sessanta case perfettamente restaurate nel rispetto dell’impianto medievale delle architetture ma caratterizzate da tutte le risorse di una vivibilità moderna - un albergo “diffuso” - un ristorante/trattoria dove, la cucina semplice, l'attenzione alle tradizioni e alla qualità delle materie prime sono la sua filosofia - una sala conferenze - un centro servizi - l’antica chiesa, oggi luogo di eventi culturali, artistici e di intrattenimento. Qui, i restauri hanno svelato affreschi di antica bellezza, tra i quali una Crocifissione del XV secolo apparsa dietro una parete crollata – una biblioteca – alcune botteghe artigiane.
Entro il 2015, sarà ultimato anche il centro benessere.