Vincenzo Ludovici – Orizzonti di sé
Per questo appuntamento Vincenzo Ludovici propone una serie di lavori recenti, che rappresentano non soltanto la possibilità di rapportarsi dialetticamente alla realtà, quanto quella di esprimere la complessità del proprio sentire.
Comunicato stampa
Sabato 1 dicembre 2011, alle ore 18,00 a Frosinone, presso La Saletta Centro delle Arti, via Giacomo Matteotti 2, si inaugura la mostra Vincenzo Ludovici. Orizzonti di sé curata da Loredana Rea.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 13 dicembre, secondo il seguente orario: tutti i giorni dalle 17,00 alle 20,00.
Per questo appuntamento Vincenzo Ludovici propone una serie di lavori recenti, che rappresentano non soltanto la possibilità di rapportarsi dialetticamente alla realtà, quanto quella di esprimere la complessità del proprio sentire.
Sebbene la sua curiosità lo spinga sempre verso nuove sperimentazioni, la pittura è strumento espressivo privilegiato che gli ha permesso di materializzare sulla tela i segni differenti delle esperienze di vita, in una sorta di continuo corpo a corpo, capace di lasciare trapelare ogni impulso emotivo e restituire la profondità della sua dimensione esistenziale, in cui senza soluzione di continuità si intrecciano pensieri, sensazioni e impressioni, elementi essenziali di un’inconfondibile grammatica pittorica.
A dominare sono le cromie infuocate che sembrano tracciare affascinanti ed elementari paesaggi, in cui ogni cosa nasce e cresce seguendo ritmi sconosciuti, orizzonti di segni che sembrano sciabolate, in cui l’artista mettere a nudo se stesso. Le opere, infatti, sono realizzate a partire dal colore e dal segno, attraverso cui Ludovici costruisce tele di dimensioni diverse in cui l’esuberante senso del colore è bilanciato dall’esigenza di un’impaginazione formale più rigorosa.
Il risultato è di grande impatto visivo, perché - come scrive Loredana Rea nel testo critico in catalogo – è “come se solo nel quadro l’oscuro sentimento dell’esistenza riuscisse a ordinarsi e i segni del vivere trovassero in quelli del dipingere la ragione di essere”.