Vincenzo Rulli – My memory is somewhere else
My memory is somewhere else accoglie gli spettatori in un allestimento di opere rarefatto e rigoroso, in cui coesistono tecniche diverse e si sperimentano nuovi linguaggi. Scatti fotografici, video, scultura e installazione, le opere si accostano l’una all’altra in un gioco continuo di rimandi e di contrasti.
Comunicato stampa
La nuova stagione espositiva di annamarracontemporanea inaugura mercoledì 24 settembre alle ore 18.30 con My memory is somewhere else, personale di Vincenzo Rulli curata da Lorenzo Respi. La mostra dà inoltre il via a Focus on, rassegna espositiva dedicata agli emergenti e alle nuove ricerche.
My memory is somewhere else accoglie gli spettatori in un allestimento di opere rarefatto e rigoroso, in cui coesistono tecniche diverse e si sperimentano nuovi linguaggi. Scatti fotografici, video, scultura e installazione, le opere si accostano l’una all’altra in un gioco continuo di rimandi e di contrasti.
Vincenzo Rulli presenta un percorso artistico avviato circa 6 anni fa e che lo ha visto impegnato ciclicamente, seguendo il ritmo naturale delle stagioni, nella raccolta dei fiori di pioppo che cadono dagli alberi nel cuore di grandi città quali Roma e Berlino. Allo scopo l’artista ha realizzato degli strumenti ad hoc, “raccoglitori” formati da coppie di aste che sostengono un tessuto leggero semi trasparente: simili a bandiere o manifesti da corteo, essi sono tuttavia privi dell’utilità oggettiva che contraddistingue gli oggetti usuali del nostro mondo quotidiano e sottraggono lo sguardo all’abitudine sollecitandoci a porre la domanda sul senso stesso.
Foto e video testimoniano il viaggio che compie l’artista per svolgere la sua particolare missione: la ricerca ostinata e incessante di una chiave di lettura della realtà che lo circonda, adoperando gli strumenti a lui più congeniali, quelli effimeri del fare arte. Una selezione di stampe fotografiche registra in due momenti cruciali l’atto performativo. Agli scatti e alla videoproiezione sulla raccolta nel parco cittadino di Kreuzberg - una ripresa a camera fissa riproposta in loop – si affiancano un esemplare del raccoglitore, i sacchi di cotone ricolmi di spore e un paio di scarpe leggere, modellate sul piede dell’artista.