Vincenzo Trione – conferenza Open Arts
La conferenza (online) è organizzata dal Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna insieme a IULM e Università di Murcia.
Comunicato stampa
Open Arts. Nuovi scenari audiovisivi per la circolazione delle arti
DAMSLab, Università di Bologna, 20 e 21 Aprile, 2021 (online)
Conferenza internazionale promossa dal Dipartimento delle Arti, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Universidad de Murcia e Università IULM, Milano.
Open Arts è una conferenza internazionale che si propone come ambito di riflessione sulle nuove forme audiovisive di conoscenza, valorizzazione e circolazione del patrimonio culturale e delle arti visive e performative. Open Arts tiene conto da un lato, del crescente interesse dell'industria cinematografica e dei media nei confronti delle arti visive e performative, e dall'altro dell'impiego delle tecnologie multimediali e di Internet da parte di artisti, istituzioni museali e spazi espositivi. La conferenza vedrà gli interventi di due prestigiose Keynote speaker, Mieke Bal (Università di Amsterdam) ed Erika Balsom (King’s College, Londra) e le relazioni di diversi studiosi internazionali articolate in cinque panel. In chiusura della seconda giornata, avrà luogo una tavola rotonda con direttori di rete e di case di produzione: Pietro Corsini, Rai 5; Didi Gnocchi, 3D Produzioni; e Roberto Pisoni, Sky Arte. Studiosi e professionisti dei media rifletteranno su prodotti audiovisivi, strategie multimediali e il ruolo crescente dell’audiovisivo nelle arti, mettendo in discussione sia il loro contenuto che la loro dimensione mediatica.
In conformità con la crescente sensibilità nei confronti della sostenibilità della gestione dei beni culturali, ovvero del bilancio economico e sociale dell’operato di tutti i soggetti deputati alla valorizzazione del patrimonio artistico, a differenza di quanto avveniva con le avanguardie del secolo scorso, le arti visive e performative oggi non cercano la propria legittimità attraverso la presa di distanza dalla cultura popolare. Al contrario, tra ricerca di sponsorizzazioni ed esigenze legate alla valorizzazione del territorio e del turismo, alla artistic education o alla art literacy, queste intrattengono una relazione sempre più stretta con l’industria dei media nel tentativo di raggiungere un pubblico più vasto. Documentari e biopic su arte e artisti contemporanei, sui beni culturali, sull’architettura e sulle arti performative, così come nuovi servizi di streaming per la fruizione di film e video e d’artista e l’utilizzo di dispositivi multimediali in ambito museale, non sono più visti come strumenti che inficiano la dimensione intellettuale dell’arte, ma come componenti strategiche per la sua divulgazione e circolazione.
Uno scenario mediatico sempre più diversificato consente ad artisti e operatori culturali di sperimentare nuove forme di ricerca, conoscenza e fruizione delle arti senza per questo dover incorrere nelle logiche dell’intrattenimento di massa. Si favorisce così una democratizzazione dell’arte, che diventa un ambito sempre meno elitario e sempre più rilevante nella vita pubblica. Tra le questioni ricorrenti, emergono quelle relative alla rinnovata posizione del pubblico, all’utilizzo di social media e dispositivi tecnologici interattivi in ambito espositivo, e all’apertura delle pratiche artistiche contemporanee a una sempre più diffusa cultura visuale. Nell’ambito del convegno, un’attenzione particolare sarà rivolta alle diverse strategie multimediali messe a punto da parte di istituzioni museali e spazi espositivi durante la pandemia del COVID-19 nel 2020 e 2021, una fase in cui si è assistito a un’accelerazione nell’utilizzo dei media finalizzata allo sviluppo di nuove forme di esperienza e conoscenza.
Comitato direttivo: Joaquin Cànovas Belchì (Universidad de Murcia), Giacomo Manzoli (Università di Bologna), Anna Rosellini (Università di Bologna), Vincenzo Trione (Università IULM, Milano).
Comitato organizzativo: José Javier Aliaga Cárceles (Universidad de Murcia), Marco Cucco (Università di Bologna), Anna Luigia De Simone (Università IULM, Milano), Francesco Spampinato (Università di Bologna), con la collaborazione di Giorgio Avezzù (Università di Bologna), Elisa Mandelli (Link Campus University, Rome) ed Edoardo Milan (Università di Bologna).