Vinicio Berti Antagonista Continuo

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DEL PRESENTE
Piazzale John Fitzgerald Kennedy , Rende, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al sabato 9-13 e 16-20
Domenica 16-20
Chiuso lunedì
Chiuso 8-25-26 dicembre 2021 e 1 gennaio 2022

Vernissage
04/12/2021

ore 17,30

Artisti
Vinicio Berti
Curatori
Roberto Sottile, Claudio Crescentini
Generi
arte contemporanea, personale

Dall’Astrattismo rivoluzionario alle avventure di Pinocchio e altri personaggi. Il Museo del Presente di Rende celebra Vinicio Berti.

Comunicato stampa

“Vinicio Berti Antagonista Continuo” è il prossimo e prestigioso appuntamento presso il Museo del Presente di Rende (CS), che si inaugura il 4 dicembre 2021 alle ore 17.30 a cura di Claudio Crescentini e Roberto Sottile, che celebra il Centenario della nascita e a trent’anni dalla scomparsa (1991) del fondatore del gruppo dell’Astrattismo classico (1950), nonché famosissimo fumettista di importanti personaggi come Pinocchio, Chiodino, Atomino, Sgorbio, conosciuti in tutto il mondo. La mostra del Museo del Presente, promossa dal Centro Studi d’Arte Archivio Vinicio Berti, con la collaborazione del Comune di Rende, Museo del Presente, propone un percorso di circa 100 opere che ricostruisce l’evoluzione pittorica e fumettistica dell’artista fiorentino, a partire dalle prime prove realiste-espressioniste dei primi anni Quaranta, alle opere successive che rappresentarono per l’arte contemporanea la fine della distruzione e l’inizio della costruzione, riuscendo così anche ad anticipare le teorie di altri gruppi astratti dal “MAC Movimento Arte Concreta” a “Forma 1” con i quali Berti ha mantenuto sempre ottimi rapporti.
La mostra, realizzata con la partecipazione della Galleria d’Arte Nozzoli di Empoli, di Nicola Nozzoli, di Roma Centro Mostre, PC Communication e Cosenza Comics, sarà aperta la pubblico con ingresso gratuito fino al 4 gennaio 2022, arriva al Museo del Presente, dopo un percorso itinerante che ha già coinvolto Certaldo, presso Palazzo Pretorio (settembre-ottobre 2021), Roma presso la GAM, Galleria d’Arte Moderna (ottobre 2021-gennaio 2022) , per poi continuare nel 2022 a Firenze presso lo Spazio espositivo Carlo Azeglio Ciampi Regione Toscana (febbraio 2022) e altre sedi di Milano e Mosca in corso di definizione. Ad accompagnare la mostra nelle sue diverse sedi un volume di studi (Galileo editore), a cura di Claudio Crescentini e Roberto Sottile con saggi inediti, oltre quelli dei curatori, di Rossana Buono, Gabriele Simongini e Claudio Strinati. La sezione video proporrà in occasione della mostra il documentario d’arte, recentemente ri-digitalizzato, VINICIO BERTI 70 ANNI DI PITTURA CONTRO (11’22”, colore, 2002), prodotto dall’Archivio Vinicio Berti - Firenze, dal Centro Internazionale Antinoo per l’Arte - Centro Documentazione Marguerite Yourcenar, con il rimixaggio di alcune importanti interviste dell’artista.
Alla serata d’apertura interverranno Claudio Crescentini e Roberto Sottile, curatori della mostra, il Sindaco della città di Rende Marcello Manna, l’Assessora alla Cultura Marta Petrusewicz, Il Presidente del Centro Studi d’Arte Archivio Vinicio Berti Giuseppe Chiarello, l’Art Director del Cosenza Comics Sante Mazzei.
Le mostre del Comitato per il Centenario della nascita di Vincio Berti (1921-2021), rientrano nelle celebrazioni promosse dal Centro Studi d’Arte Archivio Vinicio Berti, attraverso l’istituzione del Comitato scientifico composto da prestigiosi studiosi del settore e artisti: Giorgio Bacci (docente, Università di Firenze), Luca Massimo Barbero (Direttore, Istituto di Storia dell’Arte, Fondazione Giorgio Cini, Venezia), Luca Bellingeri (Direttore, Biblioteca Nazionale, Firenze / Direttore ad interim Biblioteca Marucelliana, Firenze), Rossana Buono (docente, Università Tor Vergata, Roma), Ennio Calabria (artista), Marcello Ciccuto (docente, Università di Pisa), Claudio Crescentini (Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali), Riccardo Ferrucci (critico d’arte, Regione Toscana), Gabriele Simongini (docente, Accademia Belle Arti, Frosinone), Roberto Sottile (Direttore artistico, Centro Sudi d’Arte - Archivio Vinicio Berti / Responsabile artistico, Museo del Presente, Rende/Cosenza) e Claudio Strinati (storico dell’arte).
Comitato organizzativo: Giuseppe Chiarello (Presidente, Centro Studi d’Arte - Archivio Vinicio Berti), Roberto Sottile (Direttore artistico, Centro Sudi d’Arte - Archivio Vinicio Berti), Nicola Nozzoli (Direttore artistico, Galleria Nozzoli) e Roma Centro Mostre.

BIOGRAFIA
Vinicio Berti nasce a Firenze nel 1921, è uno dei primi pittori italiani ad aderire all’astrattismo, oltre che a esserne al tempo stesso teorico e attivista. Impegnato anche come illustratore e autore di fumetti di grande diffusione europea. È tra i protagonisti del movimento innovatore “Arte d’Oggi”, legato alla rivista omonima, e poi fondatore del movimento “Astrattismo classico” (1950). Espone alla Galleria Vigna Nuova di Firenze e nel 1958 alla Galleria La Salita di Roma; partecipa alla Quadriennale di Roma nel 1959. Nel 1963 vince il “Fiorino d’oro”. Fra i punti di riferimento di Berti troviamo Fiamma Vigo della Galleria Numero, con la quale instaura un vero e proprio sodalizio intellettuale, così come con Palma Bucarelli e Giulio Carlo Argan. Altro protagonista del consolidamento culturale di Berti è Toti Scialoja con il quale l’artista ha tenuto però rapporti discontinui ma profondi, anche grazie alla comune amicizia di Marcello Argilli, scrittore e sperimentatore di molteplici forme di narrativa per ragazzi, il quale insieme a Gianni Rodari, altro amico di Berti, redige il famoso settimanale per ragazzi Il Pioniere, al quale Vinicio collaborò per lungo tempo. Berti mantiene nei decenni una grande coerenza di stile espressivo e partecipa a numerose mostre e rassegne nazionali ed internazionali. Negli anni Settanta l’artista introduce nella sua pittura il tema della “Visione verso l’alto” che avvia direttamente alla serie Guardare in alto, con la quale Berti sottolinea una fervida speranza di riscatto che assorbe totalmente la sua pittura per tutti gli anni Ottanta, fino alle ultimissime opere del biennio 1990-91. Parallelamente alla sua attività di pittore svolse costantemente l’attività di illustratore e fumettista in pubblicazioni per ragazzi. Infatti, dagli anni Trenta in poi, Berti si è dedicato con passione alla fumettistica, all’inizio, durante il Regime Fascista, su tipologie e personaggi tipicamente legati alla cultura americana, in un periodo non vista di buon occhio, e poi creando personaggi ex-novo che nel tempo sono diventati un vero e proprio alter ego di Berti stesso. Come Chiodino, Atomino e Sgorbio, conosciuti in tutto il mondo e tradotti in oltre 15 lingue, tra cui uruguaiano, finlandese, russo, estone e cinese. Molto di questo materiale è stato esposto in maniera unitaria e complessiva nelle mostre postume tenute alla Galleria La Soffitta di Sesto Fiorentino (1995), introdotta da un sentito elogio storico di Sergio Staino che considera Berti come uno dei suoi maestri, e alla Biblioteca Marucelliana di Firenze (2000). Personale e politica la sua rivisitazione di Pinocchio, da Berti trasformato in fumetto già nel 1947 sulle pagine della “Toscana Nuova”. Su questo personaggio “riletto” da Berti ricordiamo in particolare la grande mostra postuma, allestita negli Stabilimenti cinematografici Spitfire a Papigno di Terni (2002), dove le opere che l’artista ha dedicato al burattino di Collodi colloquiano perfettamente con le scenografie di Danilo Donati per il film Pinocchio di Roberto Benigni che partecipa e apre l’evento con la proiezione in prima mondiale del suo film. Berti è attivo negli anni Ottanta anche nell’ambito del muralismo pittorico, con interventi permanenti realizzati nel Cinema Manzoni di Firenze (ora trasformato nel centro culturale polivalente Accademia del Teatro Manzoni) e nel 1986, con il grande murale realizzato per l’anno di Firenze Capitale Europea della Cultura. Eseguito sulla parete esterna del Palasport di Firenze (ora Nelson Mandela Forum). Un uomo geniale, estroso, polemico riversa nei dipinti l’ostinazione e l’umiltà che gli sono propri. Muore a Firenze nel 1991.