Virginia Cafiero – Atelier. L’Effimero della Materia
Una mostra, a cura di Viana Conti, di abiti ed opere dell’artista Virginia Cafiero realizzati in carta fatta a mano con elementi vegetali.
Comunicato stampa
Il Museo di Sant’Agostino ospita dal 16 Marzo al 14 Aprile 2013 una mostra, a cura di Viana Conti, di abiti ed opere dell’artista Virginia Cafiero realizzati in carta fatta a mano con elementi vegetali. La sua ricerca prende avvio da una riflessione sull'uso specifico di piante, erbe, fiori e da conoscenze scientifiche del regno vegetale. L'artista crea impasti di carta con meticolosa pazienza attraverso un attento e minuzioso processo di lavorazione, ai quali unisce elementi vegetali, che modella in sottili forme irregolari, dalle ruvide superfici e dai colori naturali.
Con la mostra intitolata Atelier. L’Effimero della Materia l’artista abita letteralmente le sale del Museo di Sant’Agostino, nel senso che, varcatane silenziosamente la soglia, vi dispone, in omaggio e nel rispetto delle presenze museali, gli abiti tridimensionali, gli arazzi e le opere bidimensionali cartacee ideate e realizzate per l’occasione espositiva.
Immediata è la percezione del contrasto tra la monumentalità marmorea e lapidea delle sculture conservate nel Museo e la levità e leggerezza delle carte, macerate, essiccate, lavorate e confezionate a mano dall’artista stessa.
I termini di Atelier e di Effimero della Materia parlano di laboratorio dove avvengono i processi a monte dell’esposizione, rinviano immediatamente alla precarietà e deperibilità della carta e metaforicamente a quella del corpo umano, rappresentato e pensato, per la mostra, come presenza assente, sostituito da tronchi e busti di manichini neri, rivestiti, sovente fino a terra, del più impalpabile e insieme resistente, elastico e pigmentabile dei tessuti, la carta appunto.
Alla luce dell’aperta politica culturale del Conservatore del Museo di Sant’Agostino, l’archeologo Adelmo Taddei, il Museo diventa un Habitus, uno spazio sociale condivisibile, un sistema di condizioni percettive di scambio tra pubblico e privato, un campo di acquisizione di pensieri e azioni collettive. Connotato come collezione di scultura medievale, affreschi staccati e reperti lapidei dal X al XVIII secolo, il Museo di Sant’Agostino di Genova, rende possibile un programma di progetti espositivi che, nel contesto storico e nella straordinaria sistemazione architettonica ideata da Franco Albini e Franca Helg, acquisiscono valenze semantiche inedite e inesplorate.
Con l’ingresso dell’opera di Virginia Cafiero nel Museo di Sant’Agostino si esalta il dialogo tra l’inamovibilità della pietra e del marmo e il fluttuare aereo e leggero di una statuaria di carta e materiali naturali, vegetali, floreali e minerali, percepibili visivamente, tattilmente e olfattivamente.