Virginia Lopez – Ephemeros
Mostra personale
Comunicato stampa
EPHEMEROS
C’è una stanza segreta dentro Ognuno.
L’accesso è essenzialmente precluso a meno che non ce ne venga offerta la chiave.
Nella stanza creativa di Virginia Lopez c’è un interesse di tipo quasi rinascimentale per l’indagine sulla natura, i luoghi da essa abitati e la sua relazione con l’essere umano o l’animale.
Lo sviluppo di questa indagine è funzionale ad essere tramite verso un’attenta analisi sull’Uomo.
Virginia ci apre un punto di vista privilegiato su un immaginario privato. La segretezza e l’intimità i cannocchiali per guardarlo. A bassa voce la parola per parlarne.
Nei lavori proposti per Lato il percorso si snoda in quadri/ambienti, habitat dello spazio e della mente che possiamo attraversare: arte ambientale, arte che ci accoglie, ingresso a fantasticherie.
Rêverie alla portata di tutti. Basta voler attraversare la porta custode dei ricordi, che tiene intorno a sé la terra (madre), l’acqua (che sostenta) e gli affetti indistruttibili di bambini e madri fermati per sempre da un attimo fotografico che li ha consacrati.
Per lei si va incontro a presenze che percorrono tutta l’esposizione, Fossili nelle acque dormienti, presenze plasmate nella deperibilità della cera, duttile e che si piega ad accogliere in sé l’immagine in un equilibrio che può essere transitorio e precario.
L’attenzione e la curiosità dell’artista sono sterminate e si esplicano in una ricognizione precisa e puntuale di ogni sfera del vivente: si alternano conchiglie, animali, parti del corpo umano, gelosamente racchiusi tra un materiale di supporto e un velo di cera (Polittico della fragilità) oppure isolati in teche e immersi in liquidi da studio scientifico (I giardini del beato). Il soggetto è guardato da una prospettiva privilegiata che ce ne svela i più piccoli particolari e che gli conferisce un risalto che nel suo habitat quotidiano non avrebbe così marcato.
Come in una moderna Camera delle meraviglie Virginia Lopez opera criticamente un’azione selettiva sul reale: sceglie, ritaglia, riproduce fedelmente i suoi Naturalia, fiori, rami, concrezioni, parti anatomiche. Li racchiude nel vetro degli alambicchi per rendercene intatta ogni specificità.
L’osservazione non è mai superficiale.
Altrove ci si presentano figure fantasmatiche ma ancora vive della loro sembianza (Wax light poliptych): rimane un’impronta, traccia dell’essenza e si colloca tra la nostalgia e il ricordo che protegge le immagini.
Siamo invitati a fare maggiore attenzione per capire chi o cosa sia cristallizzato in quel momento, per percepire l’ultimo atto di una presenza vitale, quasi un ricordo.
Virginia procede per rivelazioni del quotidiano: ogni soggetto sembra tornare a nuova vita, il gesto artistico lo richiama potentemente all’adesso che stiamo vivendo.
Fabrizia Bettazzi
VIRGINIA LOPEZ nasce a Gijón in Spagna nel 1975. Vive e lavora a Firenze. Laureata in Storia dell’Arte (Universidad de Oviedo,Spagna, 1998) e in Arti Visive (Accademia di Belle Arti, ABAF, Firenze- Taik, Helsinki, 2011). Inizia il suo percorso artistico nel 2003 esponendo presso gallerie, musei e sedi istituzionali in Italia ed al estero. Dalla fine degli anni novanta la sua ricerca artistica la porta ad affinare le più diverse tecniche espressive, fra le quali quelle calcografiche, oggetto di diversi corsi e workshop presso Fondazione Il Bisonte (Firenze) e Museo del Grabado Español Contemporáneo . Dopo la laurea in Storia dell’Arte si trasferisce
a Firenze e frequenta l’Università Internazionale dell’Arte U.I.A e Istituto per l’Arte e il Restauro Palazzo Spinelli, dove studia approfonditamente l’uso delle tecniche pittoriche antiche, che incorpora nel suo linguaggio artistico. Affronta anche le tecniche fotografiche di sviluppo per contatto - procedimenti ai pigmenti, e quelle plastiche, in particolare la scultura in cera, uno dei materiali prediletti dall’artista.
Nel 2010 vince la borsa Erasmus, completando gli studi in installation e audiovisual art presso la Aalto University, School of Art and Design (TAIK), Helsinki, Finlandia.
Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche (Coleccion Unicaja, Gobierno del Principato de Asturias, Ambasciata di Spagna a Roma, Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea, Gaeta, LT) e private.