Vis-à-vis #3 | Surfing the Pixels
Le immagini elettroniche che saturano il panorama visivo del nuovo millennio sono in realtà mosaici raffinatissimi costituiti da centinaia di milioni di punti di luce: i pixel. Da questa considerazione nasce questa mostra che mette “in risonanza” due modi affini e diversi di intendere la ricerca sulla costruzione delle immagini agli inizi del nuovo secolo. Le ricerche sui materiali extra-pittorici hanno abbondato lungo tutto il corpo del XX secolo, determinando nuove definizioni e nuovi scopi dell’arte.
Comunicato stampa
Francesco Granducato (Torino, 1961) e Carlo Pasini (Pavia, 1972) hanno raggiunto ciascuno per conto proprio, e senza contatti tra loro, esiti innovativi nella ricerca decennale dedicata alla “modularità” di materiali seriali di produzione industriale che presentano particolari caratteristiche di colore e di materia.
I due hanno così scoperto e affinato tecniche per certi versi simili al mosaico e per altri simili alla costruzione delle immagini elettroniche, non disdegnando di considerare il Divisionismo e l’Impressionismo come scuole di pensiero utili per riflettere sulla modulazione del colore e su come esso si “formi” a partire da contrasti o accostamenti di tinte differenti. La luce e le tonalità sono al centro di un approfondimento che ha portato a risultati sorprendenti e spettacolari.
I materiali usati dai due artisti sono dunque “pixel materici”, ovvero moduli perfettamente tondi di dimensioni ridotte e dai colori saturi che nell’accostamento producono effetti di profondità, di luce e di trasparenze, come nel caso dei quadri di Granducato, oppure creano immagini i cui pigmenti “surfano” sulla superficie delle opere offrendo ai quadri di Pasini un sapore vagamente pop, ma la cui paternità può essere reperita altrettanto bene nel minimalismo e nella serialità care a diversi movimenti artistici del passato.
L’immagine elettronica è inconsistente, pellicolare. Quelle di questa mostra sono invece materiche, concrete e consistenti. Mentre quelle di Granducato giocano sulla sottrazione del pieno e sul vuoto che si crea dentro le sue immagini, Pasini offre un esempio di “pelle” estetica che ricopre i suoi animali e le icone del suo “giardino” interiore.
L’intero progetto è a cura di Nicola Davide Angerame e in questa terza edizione mette a confronto due artisti italiani, portandoli per la prima volta ad esporre in una personale in una galleria milanese.
L’inaugurazione della terza edizione del progetto Vis-à-vis #3 intitolata “Surfing the pixel” si tiene il 4 maggio 2012 (ore 18 – 22) presso whitelabs, Milano. La mostra dura fino al 19 giugno e presenta gli ultimi lavori di Francesco Granducato (Torino, 1961) e di Carlo Pasini (Pavia, 1972).
Vis-à-vis è un progettocreato dal critico Nicola Davide Angerame, che lo descrive così: “L’idea di mettere due artisti faccia a faccia, mi è venuta da una impressione forte che lo spazio di whitelabs mi ha suscitato. Ci sono due pareti lunghe oltre 14 metri che si fronteggiano a cinque metri di distanza. Soffitto basso. Pochi spazi sono così. Ci sono le sale, i saloni, gli hangar, le salette, ma questo “muro contro muro” lo vedo solo qui. Allora perché non sfruttarlo per mettere in dialogo ravvicinato i lavori di artisti che non hanno mai esposto a Milano e che possono qui trovare un luogo di confronto e di conforto. Presenteremo artisti che si amano e che si odiano, i cui lavori sono in sintonia oppure stridono”.