Visioni urbane dell’universo maschile

Informazioni Evento

Luogo
MAMO GALLERIA
via Plinio,37 Milano, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Orari di apertura e chiusura giornalieri: 16,00/ 20,00
Venerdì 7 ottobre 2016 ore 18,00 - dal 7 ottobre al 17

Vernissage
07/10/2016
Artisti
Enrico Fossati, Paolo Sangalli
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Mostra bi-personale di pittura Enrico Fossati e Paolo Sangalli.

Comunicato stampa

Enrico Fossati, vive e opera a Milano, da sempre coltiva una grande passione per la pittura, inserendosi nel panorama della pittura dedicata alla tematica dello spazio urbano. Una scelta dettata dalla volontà di ricreare uno spazio di tipo astratto alla ricerca di un paesaggio fantastico che utilizza un modello di rappresentazione astratto/geometrico. Una visione che tende a razionalizzare le forme attraverso un processo di stilizzazione ed evoluzione delle forme.
In alcune opere tale processo risulta di matrice mondriana, dove una nuova geometria ricrea una visione razionale delle architettura, che perde la sua profondità, si frammenta diventanto dinamica attraverso linee e colori brillanti contornati da un profilo nero. Grandi alberi primeggiano creando un ritmo in successione che si ripetono nello spazio, paesaggio e architettura s’ intersecano in una giostra di forme in evoluzione con una visione che travolge il fruitore in un contesto surreale e fiabesco.
Paolo Sangalli
L’artista vive e opera a Milano, le sue opere pittoriche sono realizzate attraverso tecniche miste e collage, paesaggi urbani architetture industriali, particolari costruttivi di macchine dell’ industria rivisitate attraveso linee proggettuali e colori forti, forme accennate dinamiche contestualizzate all’ interno di uno spazio che rivive a cavallo tra sogno e realtà.
I luoghi descritti sono rappresentati anche sotto forma di silhouette, le forme nere definiscono lo spazio lo rendono crudo,forte, esprimondo, la dedadenza delle vecchie fabbriche abbandonate, diventano i non luogni che appartengono alla memoria storica del progresso tecnologico del passato, restituendo allo spettatore l’idea della demolizione dello spazio urbano. Particolari costruttivi di locomotori diventano elementi che catturano la nostra attenzione regalandoci una cruda poesia nostalgica a metà tra decorativismo e nuda materia arrugginita.