Vita Accardi – Diario Indiano
Esponente del teatro di ricerca contemporaneo, Vita Accardi torna in scena con Diario Indiano, il suo nuovo lavoro tratto da Allen Ginsberg e realizzato per lo spazio dell’Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano.
Comunicato stampa
Esponente del teatro di ricerca contemporaneo, Vita Accardi torna in scena con Diario Indiano, il suo nuovo lavoro tratto da Allen Ginsberg e realizzato per lo spazio dell’Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano (Via Giuseppe Romita 8) dall’11 al 15 dicembre 2019.
Inserito nel programma delle aperture straordinarie serali del Museo Nazionale Romano, Diario indiano invita il pubblico della capitale a entrare in un’aula delle Terme di Diocleziano non sempre visitabile, di particolare importanza archeologica.
In questa performance Accardi, regista e interprete, dà corpo a una scelta di brani in prosa e in versi tratti da Indian Journals: March 1962 - May 1963 di Ginsberg, affiancata da una ricercata compagine artistica alla quale ha chiesto di tradurre in suono e in immagini l’immersione indiana, poetica, politica e spirituale, di uno degli scrittori più visionari della Beat Generation.
Massimo Bartolini, artista dal multiforme utilizzo dei materiali e dei mezzi espressivi, ha ideato un leggio automatizzato che si muoverà nello spazio circolare dell’Aula Ottagona affiancando l’azione di un gruppo di performer della comunità srilankese romana.
Luigi Ontani, pittore, scultore, storico rappresentante della Body Art, partecipa allo spettacolo con un intervento visivo dedicato all’immagine della dea Kali che, come molte divinità hindu, esprime una complessa simbologia: archetipo della energia femminile violenta, bruciante, distruttrice, ma anche liberatrice e portatrice di radicali cambiamenti.
Le musiche originali sono affidate al compositore statunitense Alvin Curran, figura cardine della musica contemporanea, che spazia dalla elettronica, alla performance, all’improvvisazione.
Lo spettacolo mette in scena alcuni tra i temi più cari a Ginsberg, le riflessioni sul linguaggio, sulla composizione poetica, sulla spiritualità induista, l’inseguimento di una consapevolezza cosmica. «Il mio sguardo su questo lavoro attraversa un luogo mentale in cui le parole di Ginsberg hanno trovato ricordi e impressioni coinvolte nei cinque sensi» spiega Accardi «In questo luogo intimo e vasto mi ha guidato la vibrazione sottile, costante, indimenticabile dell’anima indiana che ho conosciuto».
Allen Ginsberg (1926 -1997) scrisse Indian Journals: March 1962 - May 1963 durante le tappe a Mumbai, Varanasi, Calcutta, Delhi, nell’India settentrionale, di un lungo viaggio iniziato a Parigi assieme al suo compagno Peter Orlovsky.
Diario indiano è presentato a Roma da
Il Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano
In collaborazione con
AMERICAN ACADEMY IN ROME
con il contributo di
MAGAZZINO