Vittorio Corsini – Il peso del carrello e altre storie
Tra città liquide e figure di vetro soffiato, elemento centrale della mostra è un grande carrello in acciaio specchiante.
Comunicato stampa
VITTORIO CORSINI
Il peso del carrello e altre storie
con un testo in catalogo di Federico Sardella
Comunicato stampa
con preghiere di diffusione
La Galleria Cardi di Pietrasanta inaugura sabato 5 settembre, dalle ore 18,00, la mostra personale di Vittorio Corsini dal titolo “Il peso del carrello e altre storie”.
"L’indagine di Vittorio Corsini ̶ scrive nel suo testo di presentazione Federico Sardella ̶ il suo modo di guardare all’uomo e agli oggetti dell’uomo, non ha a che fare con il presente stretto, ma con un futuro palpabile.
Dal suo studio fiorentino accanto l’Accademia della Crusca, l’istituto nazionale per la salvaguardia della lingua, così come gli accademici proteggono le parole cercando di preservarne la purezza, lui si occupa di processi e di situazioni, dell’uomo, del suo paesaggio e dei documenti ad esso legati, di utensili qualunque, di gesti, di città, di campagne…
Dal futuro, egli si interroga circa un passato che riguarda tutti. E se da qualche tempo l’archeologo si occupa anche di archeologia industriale, l’artista Corsini, non diversamente, si occupa dell’archeologia umana tutta: oggetti, gesti e, lo sottolineo di nuovo, processi e situazioni."
Tra città liquide e figure di vetro soffiato, elemento centrale della mostra è un grande carrello in acciaio specchiante. Trasporta souvenirs di capitali europee, realizzate in cristallo di rocca trasparente. In lingua greca metafora significa trasloco, trasferimento. In fondo l'intero lavoro di Corsini, con il suo spostamento di cose (che sono anche simboli, memorie, storie), risulta metaforico, carico di valenze sociologiche e comportamentali, come fosse il paesaggio del nostro agire.
Alle pareti, utensili da lavoro tradotti in cristallo, strumenti che da utensili per le mani diventano dispositivi quasi immateriali che riflettono il lavorìo della mente.
GALLERIA CARDI PIETRASANTA
Via Padre Eugenio Barsanti, 45 - 55045 Pietrasanta (LU)
tel +39 0584793578 - [email protected]
Orari fino al 13 settembre: lunedì 18.00-23.00 / da martedì a domenica 11.00-13.00 / 18.00-23.00
Orari dal 13 settembre: da venerdì a domenica 11.00-13.00 / 18.00 -23.00
biglietti: ingresso libero / free admittance
vernissage: sabato 5 settembre, alle ore 18.00 / opening: Saturday September 5, at 6 pm.
durata: 5 settembre - 18 ottobre 2015
catalogo con testo di Federico Sardella / catalogue with an introductory text by Federico Sardella
VITTORIO CORSINI
The cart weight and other stories
Catalogue with an introductory text by Federico Sardella
Press Release
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Cardi Gallery in Pietrasanta opens a personal show of Vittorio Corsini titled “The cart weight and other stories” on Saturday, September 5th at 6pm.
As Federico Sardella wrote in his introductory essay: "Vittorio Corsini's research and his way of exploring mankind and the objects connected with mankind are not related with present time but are connected with a palpable future, instead. From his Florentine studio, right next to the Accademia della Crusca, the Italian national institute for the preservation of language, he deals with the vicissitudes and situations of men, their landscapes, their documents, their everyday tools, gestures, cities and countrysides, in the same way the academics protect words trying to conserve their purity...
From the future he questions himself about a common past. In the same way archaeologists have started from recent times to deal with industrial archaeology, the artist Corsini deals with human archaeology in its whole: objects, gestures, and (I want to underline it once more) vicissitudes and situations”.
Amongst liquid towns and figures in blown glass, the central elements of the exhibition is a great chart in reflective steel. It brings souvenirs from different European capitals in transparent rock crystal. The word metaphor in Greek means transfer and relocation. In the end, the entire work of Corsini can be actually seen as a metaphor, implying the relocation of things (symbols, memories, stories) and full of sociological and behavioural values, as a landscape of our actions.
On the walls, the working tools are transformed in crystal, like instruments that from their manual purposes changed into almost immaterial elements reflecting the activity of mind.