Vivere alla Ponti
“Vivere alla Ponti”, Gio Ponti a Villa Borromeo Litta di Lainate
Mostra e presentazione della nuova Collezione di arredi Molteni&C.
Comunicato stampa
Dopo Milano, Roma, Venezia, Palermo, Brescia, Londra, Mosca, Parigi, Vienna, New York e Los Angeles, Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate ospita la mostra “Vivere alla Ponti. Le case abitate da Gio Ponti. Esperimenti di vita domestica e architetture per l’abitare e il lavoro”, realizzata per il Salone del Mobile 2012 dall’Ordine degli Architetti di Milano e Muse con il sostegno di Molteni&C.
Un omaggio al design domestico di Gio Ponti e a una visione della modernità ancora attuale, un racconto insieme intimo e professionale, accompagnato dalle lettere, dalle fotografie di famiglia e dai documenti video che testimoniano la vitalità del grande maestro del ‘900. Protagonisti sono anche gli arredi disegnati da Gio Ponti tra il 1935 (sedia per il primo Palazzo Montecatini) e gli anni ’50 (libreria, cassettone, tavolino, cornici e tappeto per Casa Ponti in via Dezza a Milano, 1956-57). Una collezione rieditata da Molteni&C, grazie all’accordo firmato in esclusiva con gli eredi Ponti e con la direzione artistica dello Studio Cerri&Associati, dopo un lungo percorso di ricerca e studio dei prototipi.
Come sostiene Salvatore Licitra, nipote di Ponti, “da italiani e milanesi, abbiamo la preziosa eredità di Ponti che deve essere portata alla luce e un archivio poco esplorato. Ci sono molti lavori dimenticati e prodotti da rieditare – perché Ponti ha disegnato molto più di quello che avrebbe mai potuto essere prodotto – che ci offrono anche l’occasione per comprendere l’uomo, la sua opera e un momento cruciale dell’architettura e del design italiani”.
L’inaugurazione della mostra sarà preceduta da un incontro con Alberto Landonio, Sindaco di Lainate, Ivo Merli, Assessore alla Cultura, Lucia Borromeo, Responsabile Ufficio Cultura e Ricerca Fondo Ambiente Italiano, Franco Raggi, Vicepresidente dell’Ordine degli Architetti di Milano, Salvatore Licitra, curatore dei Gio Ponti Archives, Letizia Frailich Ponti, figlia di Gio Ponti, Francesca Molteni, curatore con Franco Raggi della mostra “Vivere alla Ponti”.
La collezione Gio Ponti rieditata da Molteni&C
Sedia Montecatini
Disegnata nel 1935 per il primo Palazzo Montecatini di Milano. È realizzata completamente in alluminio lucidato.
Poltrona
Disegnata nel 1953 per la casa di Gio Ponti in via Dezza. È realizzata con struttura in ottone satinato e rivestimento in pelle bicolore bianco/blu.
Cassettoni
Disegnato in diverse varianti tra il 1952 e il 1955. È caratterizzato dai frontali dei cassetti verniciati a mano in colore bianco con maniglie applicate di varie essenze, olmo, noce nazionale, mogano e palissandro. La struttura in essenza di olmo è sostenuta da piedi in ottone satinato.
Tavolino rotondo
Disegnato nel tra il 1954 e1955. È realizzato con gambe e griglia metallica verniciata a mano. Il piano è in cristallo trasparente.
Librerie
Disegnate tra 1956 e 1957 per casa Ponti in via Dezza a Milano. Sono realizzate in multistrato sagomato con rivestimento in olmo, in parte con finitura trasparente naturale, in parte verniciato a mano in colore bianco. Sono disponibili nella versione con o senza specchiera applicata.
Cornici
Disegnate nel 1950. Collezione di cornici rettangolari di varie dimensioni
in essenza di olmo.
Tappeto
Disegnato nel 1954. È realizzato in pelle di cavallino a più colori.
Villa Borromeo Visconti Litta
A pochi chilometri da Milano, Villa Borromeo Visconti Litta è stata nei secoli il luogo di villeggiatura di molte nobili famiglie che qui hanno concentrato ingenti risorse economiche. Ideatore dell’intero complesso fu il Conte Pirro I Visconti Borromeo il quale, ispirandosi alle
ville medicee toscane, verso il 1585 trasformò la proprietà di Lainate in un luogo magico, facendo convergere la genialità dell’architetto Martino Bassi, degli scultori Francesco Brambilla il Giovane e Marco Antonio Prestinari, dei pittori Camillo Procaccini e Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone. Il Conte fece realizzare i giardini e costruire il Palazzo delle Acque, più comunemente conosciuto come Ninfeo. La residenza diventò sede di feste e ricevimenti, luogo di studio e laboratorio di idee, accolse letterati, artisti e poeti. Proprietà del comune di Lainate dal 1970, dopo sapienti opere di restauro, il complesso è tornato a vivere.